Qualche anno fa il regista Pupi Avati diresse un film ambientato nel XIII secolo che aveva per protagonista un quintetto di persone partito alla volta di Tebe per recuperare la Sacra Sindone, trafugata durante una delle Crociate; pur non godendo che di scarse possibilità di riuscita, Avati racconta di come questi cinque uomini riuscirono nel loro intento, recuperando il simbolo della cristianità: quel film si chiama “I Cavalieri che fecero l’impresa”.

 

D’impresa ha il sapore anche quella compiuta dal quintetto azzurro (più un fenomenale Enrico Francesconi, decisivo in porta in tutto il torneo) ad Alanya, in Turchia, dove la nazionale italiana Indoor senior di Richard Kotrc ha centrato la permanenza nella Pool B dell’hockey continentale, pur senza godere, alla vigilia, di grandi possibilità di riuscita: sia per il livello (alto) delle squadre coinvolte, sia per il numero esiguo di giorni di allenamento che hanno preceduto l’impegno dei nostri nel Championship II.

 

Sono dodici gli “Hockeysti che fecero l’impresa”; tra questi il capitano Daniele Malta, il giovane Nicholas Chiesa e l’eterno Loris Perelli.

 

Per Daniele Malta si è (paradossalmente) trattato, a 34 anni, del “primo Europeo Indoor della mia carriera”; giocato per giunta da capitano: “Non me lo aspettavo. Sono stato lusingato e onorato”. L’impresa italiana in Turchia è figlia di più fattori; lo conferma anche lui: “Siamo arrivati con pochissimi giorni di raduno e una rosa ridotta per alcune indisponibilità, nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla nostra permanenza nella Pool, ma di partita in partita e dopo ogni singolo allenamento durante l’Europeo siamo cresciuti”. Il risultato è arrivato grazie alla fondamentale vittoria contro l’Inghilterra per 3-2, dove Malta è stato decisivo con una doppietta: “Loro atleticamente e tecnicamente sono molto bravi, ma si è notata una certa inesperienza tattica”, dove l’Italia ha invece eccelso nell’arco della competizione, grazie a uno zoccolo duro di giocatori esperti, ben mescolato con altri più giovani.

 

Giovani, ma già al secondo europeo (dopo quello di Vantaa) come il 22enne Nicholas Chiesa, capocannoniere della serie A1 maschile di hockey su prato con la maglia dell’HC Bra, non meno prolifico sui parquet Indoor, sia con i gialloneri che con la maglia azzurra “che ci rappresenta e ci unisce”. Ad Alanya ha realizzato tre reti, tutte su variante di corto. Anche per lui la permanenza in Pool B è stata un’impresa, “perché eravamo consapevoli che le altre squadre fossero molto più forti e noi avevamo disputato solo pochi allenamenti; ma abbiamo giocato di squadra” e questo ha fatto la differenza. Chiave di volta, per Chiesa, la gara contro la Svezia: “Pensavamo di perdere, sapendo quanto fossero forti, invece pareggiare 3-3 la prima partita dell’Europeo è stato bellissimo. Questo ci ha dato conforto anche per il proseguo della competizione”.

 

Nella nazionale giunta sesta ad Alanya c’è un ragazzo di quasi 40 anni che nell’Indoor veste ininterrottamente l’azzurro (tra Europei e un Mondiale compreso) dal 2002; è Loris Perelli, hockeysta che ne ha ‘giocate’ tante e che in Turchia con la nostra Italia ha notato “un torneo molto equilibrato, dove le squadre hanno ottenuto dei risultati ravvicinati e in bilico. Lo scarto, minimo, e la differenza l’hanno fatta i corti”. Per Perelli “la gara con il Portogallo è quella che abbiamo giocato meglio, al livello più alto. Ma il 3-2 con l’Inghilterra ha qualcosa di speciale. Anche per importanza nell’albo storico: è la partita!”. Loris è l’emblema di come sia importante l’attaccamento all’azzurro: “L’altro giorno Daniele (Malta, ndr) ha lanciato il messaggio, ‘per alcuni forse sarà l’ultima partita’, ma io non ci ho pensato: perché ho 40 anni e torno sempre. La nazionale appartiene a tutti, lì vivi degli istanti che dopo non ci sono. E non penso a quando smetterò. Se mi chiamano, anche se sono vecchio e faccio fatica, non posso dire di no. Se ho le possibilità di farlo, al netto del lavoro e della famiglia, ho sempre risposto presente. Non ho mai rinunciato: per me è un obbligo, anche a costo di sacrifici”. Parole (che sono una dichiarazione d’amore) per una chiusura perfetta, cui c’è poco da aggiungere; se non la lista, completa, degli “Hockeysti che fecero l’impresa” ad Alanya:

 

Nicola Bertolini, Paolo Cane, Nicholas Chiesa, Julien Dallons, Enrico Francesconi, Marco Garbaccio, Daniele Malta, Matthias Malucchi, Giovanni Melai, Simone Pagliara, Loris Perelli, Luca Valentino.
Allenatore: Richard Kotrc. Assistente tecnico: Nicola Giorgi. Team manager: Stefano Pagliara. Medico: Emanuele Fabrizi. Fisioterapista: Giovanni Monachesi.  

 

 

 

 

jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WfMediabox.init({"base":"\/","theme":"standard","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers":"{{numbers}}","numbers_count":"{{current}} of {{total}}","download":"Download"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });