L’estate 2018 verrà ricordata negli annali dell’Hockey italiano come quella del grande ritorno in un Mondiale della Nazionale Senior Femminile, che a Londra ha ritrovato la rassegna iridata dopo un’attesa di 42 anni: “Volevamo verificare le nostre capacità, superare la prima fase e ci siamo riusciti;" – dice il Presidente FIH Sergio Mignardi - "pur partendo da una posizione di ranking che ci dava come ultima tra le partecipanti abbiamo chiuso al nono posto finale su sedici squadre, centrando il nostro miglior risultato di sempre in un Mondiale. Complimenti sinceri da parte mia, da tutta la dirigenza federale e da tutto l’hockey italiano a coloro che hanno reso possibile questo, con in testa atlete e staff guidato da Roberto Carta ed Enrico Medda”. Quella di Londra “è stata una missione positiva sotto diversi profili” prosegue il Presidente FIH; “sotto il profilo tecnico per l’evidente risultato sportivo: siamo stati battuti da squadre che hanno capacità tecniche e organizzative storiche e a questo livello i dettagli contano. E’ stato un Mondiale eccezionale, anche per le sorprese che ha riservato visto che ha escluso dalle prime quattro, potenze come l’Inghilterra, oro olimpico in carica e padrone di casa, ma anche l’Argentina e la Germania. E che ha invece portato tra le prime, peraltro con pieno merito, Spagna e Irlanda”.

La partecipazione a Londra è stata fondamentale anche sotto il profilo “dei rapporti internazionali, che abbiamo potenziato enormemente: questa condizione è necessaria per cominciare a riprendere a organizzare manifestazioni in Italia”. E’ stata un’esperienza importante anche in vista del “programma di preparazione che guarda a Tokyo. Ci sarà naturalmente momento e tempo per fare tutte le analisi e le valutazioni necessarie, ma questa esperienza ci ha fatto capire dove possiamo migliorare e dove dobbiamo potenziarci”. Tra gli aspetti positivi sottolineati dal Presidente, il fatto che Londra “ci ha consentito di mettere in luce l’hockey italiano nel sistema sportivo: credibilità e considerazione sono cresciute sensibilmente dopo questa splendida avventura. Le atlete, lo staff, l’allenatore e noi tutti abbiamo convinto le istituzioni sportive di avere delle chance per Tokyo 2020.Tutto questo è stato possibile perché c’è stato lavoro di squadra, un gruppo solido e un ambiente positivo. Nel prossimo futuro” conclude Sergio Mignardi “andrà programmata anche la complessità di una competizione di questo livello, dove occorre mettere insieme tanti fattori, di natura individuale, collettiva e ambientale, perché non basta essere solo bravi: è un sistema complesso; per questo, con le istituzioni sportive potenzieremo la programmazione femminile in ottica Tokyo 2020, d’intesa e con il concorso delle nostre Società.”


"Con loro e con un lavoro comune si potrà dare supporto alla nuova squadra ed un futuro al movimento. Su tutto ciò abbiamo già avviato un percorso positivo.”

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