Il Ministro della Salute nei giorni scorsi ha posticipato di sei mesi il termine di entrata in vigore del decreto Balduzzi che dispone (anche) l’obbligo per tutte le società e associazioni sportive dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici. La proroga, fortemente sollecitata dal CONI, non cambia i termini della legge la quale prevede che, oltre a doversi dotare di un defibrillatore, le società debbano avere personale abilitato all'uso dello stesso. In tal senso è esemplare l’iniziativa del Comitato Regionale Sardegna della Federazione Italiana Hockey che, visto l'accordo tra la Federazione Medico Sportiva e il CONI, ha indetto per il 19 e 20 febbraio prossimi un corso per i tecnici regionali mirato a dare (grazie alle professionalità della Medico Sportiva) indicazioni per il corretto utilizzo di uno strumento che, è bene ricordarlo, può salvare una vita umana.

Eccezionale la risposta dei tecnici isolani “che aderiranno in 24”, dice Gianfranco Salaris: vale a dire una percentuale di circa il 95%. Tale corso, professionale, “oltre ad abilitare i tecnici all'uso del defibrillatore, abilita  gli stessi al Primo Soccorso Sportivo totale”. Il corso, organizzato esclusivamente per l'Hockey, avrà una durata di 12 ore: 6 di teoria e 6 di pratica con manichini, defibrillatori e altro materiale medico; “alla fine del corso, i partecipanti, dovranno sostenere un esame sotto il controllo e la validazione del direttore del 118” e i costi saranno equamente divisi tra i corsisti e il Comitato Regionale FIH Sardegna. “Il corso ha, come tariffa nazionale concordata con il CONI, un costo di 80 euro. Per venire incontro alle Società e ai Tecnici, la metà del costo, pari a 40 euro per ogni partecipante, verrà supportato dal Comitato Regionale Sardegna” dice il presidente regionale FIH Salaris, “questo comporta un sacrificio incredibile, ma era il solo modo per consentire la partecipazione di tutti i Tecnici”.