Si è svolto domenica 17 gennaio 2016, a Bruxelles, in Belgio, il Forum della Federazione Europea di Hockey con al centro l’agenda dell’attività paralimpica. Allo stesso hanno partecipato i rappresentanti delle Federazioni continentali più attive nel settore: Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e naturalmente Italia. Il Development ed Educational Manager EHF, Norman Hughes, ha relazionato i presenti circa lo stato dell’arte nei rapporti tra INAS (International Sports Federation for Persons with Intellectual Disability) e Federazione Internazionale: sul tavolo gli eventi 2016 (che tra luglio e settembre vedranno coinvolti i paralimpici europei in Germania e Belgio) e l’Europeo di categoria che si terrà nel 2017 in Olanda, preceduto (anche) da un evento che si svolgerà in Italia a inizio giugno. I presenti hanno illustrato i (rispettivi) programmi di sviluppo sul territorio nazionale e sottoscritto il regolamento varato dalla EHF per la conduzione di Festival e Tornei aventi come partecipanti atleti con disabilità intellettiva relazionale. Un esempio? Non verranno tirati corner corti – considerati pericolosi – che verranno invece sostituiti da shoot out. Particolarmente significativa (in vista di una futura ammissione ai Giochi paralimpici 2020 dell’hockey prato) la presenza dei delegati di Special Olympics, Ruud Verbunt e Nastascha Bruers: l’associazione è membro di SportAccord, la quale è riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed è l’interfaccia primario in vista di Tokyo 2020.

Oggi stiamo scrivendo la storia” ha detto Norman Hughes, con l’ufficializzazione (per la prima volta codificata con ampio anticipo) delle prossime tappe e l’indizione dei tre livelli di classificazione: livello elité e classe C21 (entrambi supervisionati direttamente dall’INAS), e la categoria Promotional Plus (intesa come sintomo di positività) codificata dall’EHF. La prima (elité) è la categoria che ha visto l’Italia paralimpica primeggiare per molti anni in Europa; la Promotional Plus – facendo sempre riferimento all’Italia – ha già portato una selezione a Monchgengladbach nel 2011, cogliendo il terzo posto finale.

Per la Federazione Italiana Hockey erano presenti Roberto Valdinoci, tecnico delle nazionali, e Marco Carboni (nella foto in basso con Norman Hughes), team manager azzurro e coordinatore federale del settore.



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