Proseguiamo la carrellata sulle azzurrine e gli azzurrini che l’estate passata sono stati impegnati negli Europei Under 18 (Championship II) di Mori e Calais. Con loro parliamo di hockey e Giochi Olimpici; quelli del 2024, che Roma è candidata a ospitare. Allora, quelli che oggi sono ragazzi e ragazze, nel 2024 saranno nella piena maturità agonistica: (giovani) ambasciatori e ambasciatrici di quella maglia azzurra che tra meno di 10 anni potrebbero indossare a Roma2024.

Sportivamente parlando, il 2015 non può che essere considerato l'anno d'oro per Alessandro Comello, sedicenne di Voghera, portiere azzurro (in seconda, dietro Nicola De Paolis, di un anno più grande) negli Europei di Calais dello scorso luglio: quelli che ci hanno laureati campioni (da imbattuti) e che ci hanno promosso alla Pool A che si disputerà quest'estate a Cork, in Irlanda. Per Alessandro in estate è arrivata la medaglia d'oro cui ha fatto seguito in autunno (o per meglio dire, la scorsa settimana), un prestigioso premio conferitogli dalla Regione Lombardia, che lo ha scelto (unico hockeysta) tra i ("circa") trenta (migliori) Giovani Talenti Sportivi della Regione di un'età compresa tra i 14 e 18 anni. Merito dei risultati ottenuti in azzurro e nelle selezioni giovanili con il suo club, l'SH Paolo Bonomi. Oltre al premio ad Alessandro è stato riconosciuto anche un corrispettivo in denaro di 3.000 euro: tanti soldi, specialmente per un ragazzo di sedici anni. Ma un hockeysta è un hockeysta e alla domanda 'come investirai' quella somma, il nostro non ha esitazioni: "In una nuova attrezzatura da portiere", ça va sans dire. Da 8 anni alla Bonomi ("ho conosciuto l'hockey a scuola e da lì sono andato poi a provarlo in allenamento"), Alessandro scopre la porta a 10 anni: "Non avevamo un portiere e io ero quello che aveva più piacere di andare tra i pali ed ero anche il più bravino", da quel giorno il portiere è diventato il suo ruolo. E lo ha interpretato così bene a punto tale da meritarsi, appena quattro anni più tardi, la maglia azzurra: c'era anche lui infatti, nel 2014, nel lotto di giocatori che hanno partecipato agli Europei Under 16 di Vienna e che, in massima e preziosa parte, ha poi dato vita al magnifico gruppo di Calais dell'anno dopo. Il gruppo vincente. Classe '99, Comello è tra i più giovani della spedizione francese, insieme al compagno di club Rubin e a Dell'Anno e Amorosini. Tutti ragazzi, a prescindere dal minutaggio, che hanno avuto un ruolo centrale: perché quando si vince è grazie a una sapiente unione di ingredienti. E di persone: ognuno fa la sua parte. Alessandro, in campo, la sua l'ha fatta contro Turchia e Repubblica Ceca, in finale, gare nelle quali mister Cirili lo ha impiegato per ampia porzione di ripresa: "Una grande emozione. E ora spero di guadagnarmi la convocazione per Cork". E come? "Dando il massimo di quanto possibile nelle partite di campionato (nell'under 18 e nell'under 21) e nelle occasioni di raduno che avremo". Nella senior di Bonomi invece trovare spazio, per ora, è durissima: primo portiere è Francesco Padovani, nel Round 2 della World League di San Diego titolare della porta italiana e miglior giovane (premio individuale assegnato dalle altre nazioni partecipanti) di una competizione che vide l'Italia chiudere sesta: "Mi allena molto e mi incoraggia. Il mio riferimento, il mio modello tra i pali è proprio lui".

A sedici anni di strada davanti ce n'è tanta da fare: programmi, obiettivi e ambizioni non mancano. E allora perché non pensare a Roma 2024? "Avrò 24 anni, sarebbe un sogno. Tu pensa che vorrebbe dire vincere una medaglia davanti alla propria gente!" Giustissimo: perché mai porre un freno alle proprie ambizioni? E poi, "onorare la maglia dell'Italia e la nostra bandiera", roba che fa tremare le gambe e toglie il sonno la notte: anche a un ragazzo di sedici anni. Esserci (da protagonisti o semplici appassionati) sarebbe una magia unica.

NB: A proposito della candidatura di Roma a ospitare i Giochi Olimpici 2024 (la sede verrà scelta a Lima, Perù, a settembre 2017) va segnalata la rinuncia di Amburgo, in Germania. Qui nelle scorse ore i residenti hanno votato contro la candidatura della loro città e i "no" hanno vinto il referendum cittadino con il 51,7%. Amburgo non è la prima città a ritirare la propria candidatura: prima lo avevano fatto Toronto e Boston, subito rimpiazzata (in quota USA) da Los Angeles, tra le quattro città ancora in lizza insieme a Budapest, Parigi e alla nostra ROMA.

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