Proseguiamo la carrellata sulle azzurrine e gli azzurrini che l’estate passata sono stati impegnati negli Europei Under 18 (Championship II) di Mori e Calais. Con loro parliamo di hockey e Giochi Olimpici; quelli del 2024, che Roma è candidata a ospitare. Allora, quelli che oggi sono ragazzi e ragazze, nel 2024 saranno nella piena maturità agonistica: (giovani) ambasciatori e ambasciatrici di quella maglia azzurra che tra meno di 10 anni potrebbero indossare a Roma2024.

Parlare con Clara Cusimano fa un certo effetto; perché da poco meno di un paio d’anni è il portiere titolare dell’Hockey Cernusco, la squadra della città nella quale è nata, eppure ha compiuto (solo) 15 anni lo scorso 7 agosto. Fenomenologia dello sport, che sullo stesso campo sa far convivere (e Cernusco ne è fulgido esempio) persone (prima che atlete) di generazioni diverse. O quasi. A 13 anni Clara è stata il portiere titolare della nazionale femminile negli Europei Under 16 di Bologna e questa estate (un mese prima di farne 15) ha difeso la porta dell’Italia nell’Europeo Under 18 di Mori. Eppure è arrivata per caso a rivestire il ruolo: capitò che in un prestito all’Osab Baranzate (con l’amica Veronica Marroccoli) il portiere decise di ritirarsi prima della fine del campionato e “dato che nessuna voleva, in porta ci andai io. All’inizio non mi piaceva, poi ho iniziato ad appassionarmi”. Prima infatti Clara giocava “fuori” (dalla porta, come intende lei, ndr) anche se un ruolo definito (“centrocampista, ma anche attaccante”) ancora non lo aveva: naturale, a quell’età. Tornata a Cernusco i primi allenamenti sono stati con Stefano Ladini, oggi portiere dell’HC Bra “che mi ha spiegato le basi”; poi c’è stata Chiara Mortarino (anche lei oggi a Bra, all’HF Lorenzoni), “che mi ha aiutato e ha approfondito le mie conoscenze”. Per fare il portiere “ci vuole, sì, coraggio ma devi anche essere portato: va bene imparare la tecnica ma deve piacerti quello che fai. Avendo giocato fuori vedo le differenze ed è totalmente diverso. Il portiere per certi versi è anche più responsabile”, perché spesso un solo errore può costare un gol.
Ecco perché Clara non esita ad urlare in campo quando deve richiamare le compagne della difesa, sebbene nel Club sia una delle più piccole e non manchino giocatrici esperte: “stare con gente più grande ti fa crescere, anche mentalmente”. Un riferimento particolare in squadra non c’è, perché “tutte le compagne mi danno aiuto: la nostra allenatrice Daniela Possali, Paola Lombardi, Chiara Tobia e Carlotta Maggiolo vengono da Brescia per ogni allenamento; si fanno il viaggio e tornano, eppure ci sono sempre. Ci aiutano: lo fanno perché vogliono dare una mano alla squadra” e i risultati (basta vedere il Cernusco della stagione passata) premiano sforzi e passione. Quella stessa passione che ha portato Clara in azzurro a un’età nella quale non si può guidare nemmeno il motorino: “Il primo Europeo mi ha dato fiducia e felicità, quello di Mori, coraggio e consapevolezza”. Il sogno – che è forse quello di tutti – sono le Olimpiadi, ma la lucidità è disarmante: “Sono un traguardo enorme, che può capitare una sola volta nella vita, ma per arrivarci bisogna andare piano e fare un passo alla volta”. Certo è che a Roma2024 Clara avrebbe 24 anni e sarebbe nel pieno della propria maturità agonistica: “I Giochi a Roma sarebbero un grande traguardo per l’Italia, per l’hockey italiano e sicuramente farebbero crescere il nostro sport agli occhi degli altri”, ma Clara non ci pensa. Perché è troppo presto e perché ha una testa non comune per la sua età oltre a un grande rispetto per chi le ha trasmesso qualcosa; si capisce quando le si chiede chi siano i suoi riferimenti (“Giulia Massidda e Chiara Mortarino”) e quando parla del portierone azzurro Martina Chirico, “è brava e ha raggiunto bei traguardi: mi piace il suo percorso”, sebbene nella senior tifi spassionatamente (lei, come l’amica Veronica Marroccoli, con la quale ha pure in comune la passione ‘olimpica’ per nuoto e tuffi) per l’attaccante “Betty Pacella, un’amica”. Intanto le sue Olimpiadi Clara le gioca ogni settimana, quando insieme a Erika Dal Mas, Ginevra Totolo, Elettra Bormida e Veronica allena i (circa) 25 ragazzini e ragazzine che quest’anno Cernusco vanta tra l’Under 8 e l’Under 12: “Verso la fine dell’estate, in occasione della Festa dello Sport di Cernusco, parecchia gente si è avvicinata all’hockey. Poi sono venuti a fare un giorno di prova al campo e si sono iscritti”. E le cose sono andate benone visto che i bambini sono passati “dalla decina” della stagione passata ai numeri di oggi: un risultato da medaglia!

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