Visita a Roma (anche negli uffici federali) per l’hockeysta Valentina Quaranta, per tanti anni colonna dell’HF Lorenzoni e della nazionale italiana femminile, oggi straordinaria promotrice del progetto “Hockey Tanzania”. Proprio per quando svolto in Africa e per le sue doti di eccezionale allenatrice e motivatrice, Valentina quest’anno è stata inserita nella lista “I 100 nomi dell’anno”, tradizionalmente redatta  dall’autorevole penna di Gianni Mura per il quotidiano La Repubblica; un riconoscimento cui oggi farà seguito quello fortemente voluto da Cesare Sagrestani, presidente Panathlon Roma, che ha deciso di invitare Valentina nella capitale per consegnarle un premio legato alla sua meritoria attività di promozione in Tanzania: alla braidese stasera, presso il circolo de L’Antico Tiro a Volo, in Roma, verrà consegnato il premio Donna Sport 2014. Partita con tanta volontà e un coraggio non comuni, nel giro di due anni Valentina Quaranta è riuscita a coinvolgere (tra ragazzi e adulti) qualcosa come 500 persone. Numeri incredibili, che però non fermano l’azzurra: “Con la squadra femminile continuiamo a prepararci per la coppa d’Africa 2015”, ci dice “e cerchiamo fondi”, visto che per partecipare, oltre alla buona volontà, servono i soldi per pagare spostamenti , alloggi e molto altro; la federazione locale aiuta, ma fa solo quello che può. E non è abbastanza. Chi volesse aiutare Valentina Quaranta può sostenerla CLICCANDO QUI. Basta un dito, cinque minuti del proprio tempo e un piccolo (anche simbolico) sforzo.

Oltre all’impegno con la squadra femminile, che Valentina guida anche sotto il profilo tecnico, con le ragazze è stato avviato pure “un progetto legato al microcredito, per sostenere l’avvio di attività economiche individuali”; qualcosa che va oltre lo sport ma che dallo sport, e dall’hockey, ha trovato la spinta propulsiva. Poi c’è l’impegno nelle scuole: “Siamo presenti in 13 scuole, sia pubbliche che internazionali; otto sono primarie e cinque secondarie, divise tra Dar es Salaam e Lindi”. A dare lezioni ai ragazzini “sono gli stessi giocatori”, che hanno sostenuto un corso e ora vanno, come volontari, nelle scuole a diffondere la passione per l’hockey: “A Lindi abbiamo fatto anche un corso base per insegnanti di educazione fisica” e chissà che a breve le scuole coinvolte non diventino anche di più. Un bell’aiuto, nei mesi scorsi, lo hanno dato anche degli hockeysti, appassionati e generosi, che sono stati a Dar es Salaam e hanno sostenuto dei corsi proprio per quei giocatori, che oggi sono diventati tecnici con i ragazzini. Si tratta degli allenatori (e amici) “Flavio Gallo, Francesco Richichi e Nick Isbouts” e di “Livia Cocito, moglie di Flavio: una esperienza bellissima per noi e per loro”, conclude Valentina, che poco dopo Pasqua tornerà in Tanzania, ormai una prima casa, più che una seconda. E se qualcuno volesse andare qualche giorno a darle una mano e provare una esperienza che ti segna per la vita, a Das er Salaam, questo è certo, troverebbe amici e motivazioni da vendere.

Per saperne di più: https://hockeytanzania.wordpress.com/

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