In relazione a talune dichiarazioni rilasciate da esponenti del movimento hockeistico e altresì oggetto di post sul web, rifuggendo da ogni polemica e per dovere di informazione e amor di verità, si pubblica la seguente lettera aperta.

 

Fama di loro il mondo esser non lassa;

misericordia e giustizia li sdegna:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

 (Inferno, canto III, verso 51)

 

In questi ultimi giorni è circolato su Facebook (che io – confesso – non frequento) uno spiacevole intervento di un ex consigliere federale, il quale ha voluto farmi oggetto delle proprie riflessioni – devo immaginare non abbia miglior argomento di conversazione.

Orbene, l’ex consigliere in questione si è profuso e maldestramente avventurato in una serie di accuse infondate, talvolta – mi spiace dirlo – prive di senso, ma soprattutto accompagnate da ingiurie e offese di vario tipo.

Devo ammettere che la mia prima, istintiva reazione è stata quella di trasmettere le affermazioni di questo signore, che peraltro non ho il piacere di conoscere, alla Procura federale e di procedere finanche a presentare formale querela in sede penale. Ma poi, riflettendo, ho deciso che chi offende con toni di tal guisa non vale tanto disturbo.

Ancora una volta, preferisco non curarmene.

Non è la prima e non sarà l’ultima volta. Vi assicuro – vogliate concedermi la benevolenza di un qualche credito – che di critiche, spesso infondate e talvolta persino in mala fede, e finanche di offese ne ho ricevute non poche in questi mesi di commissariamento; in particolare da chi, a mio giudizio, dovrebbe solo avere il decoro di tacere.

Ho incassato anche tanti incoraggiamenti e complimenti.

Ma su entrambe le cose non mi sono soffermato. Come commissario straordinario ascolto con attenzione, ma non ricerco il consenso; soltanto mi impegno al meglio per svolgere con spirito di servizio e dedizione la mia funzione.

Per amor di verità, però, e per il rispetto che devo a coloro che mi conoscono e che mi sostengono nella Federazione della quale sono da anni Presidente eletto, qualche precisazione la vorrei pur affidare a queste poche righe. E ciò anche perché si sappia che non si possono fare affermazioni a caso senza venire confutati.

Veniamo, ad esempio, alle affermazioni riportate nel post.

In effetti sì, sono un Professore Ordinario di Chimica Industriale – a proposito, non colgo il perché degli asterischi citati nei post del simpatico signore e neanche il perché dovrei passare il tempo a scrivere teoremi scopiazzati, non sono certo un Professore di Matematica. Dopo anni di lavoro, permettetemi di dire che per la mia carriera accademica parlano i concorsi pubblici sostenuti e vinti, le oltre 150 pubblicazioni su riviste internazionali e gli incarichi ricoperti sia a livello nazionale che internazionale.

Orbene, se questa è una colpa, se essere un Professore universitario è una colpa, io sono colpevole.

Così come sono colpevole di essere un pescatore, come tiene più volte a puntualizzare in modo dispregiativo il predetto ex consigliere nel proprio post.

E’ vero sono un pescatore e me ne vanto!

Vorrei anche sommessamente aggiungere come sia un attimo riduttivo e ingeneroso nei miei confronti il qualificarmi come semplice e ingenuo pescatore, con chiara accezione negativa, se è vero che:

1) sono Presidente da oltre 12 anni della quinta Federazione del CONI per numero di tesserati e di Società;

2) tale nobile Federazione che ho l’onore di presiedere rappresenta e indirizza un movimento di più di due milioni di persone in Italia;

3) in qualità di Presidente Internazionale, ho il privilegio di rappresentare e indirizzare qualche centinaio di milioni di sportivi nel mondo;

4) negli oltre 50 anni di appartenenza ad una Federazione ho fatto tutta – ma proprio tutta – la gavetta, percorrendo tutti i gradi e passaggi del mondo federale (agonista, presidente di Società, giudice di gara provinciale, regionale, nazionale e internazionale, consigliere provinciale, regionale, nazionale, presidente del settore agonistico più importante della FIPSAS, ecc.).

5) sarà una fatalità, ma mi hanno fatto pure commendatore della Repubblica per meriti sportivi.

Ecco, alla luce di tutto ciò, speravo potessi ricevere giudizi più generosi da parte di chi dice di capire o di occuparsi di sport; ma si sa, tutto è questione di opinioni.

Di certo l’autore dei predetti post su Facebook di cui non conosco l’occupazione – e che qui mi permetto di usare come paradigma per stigmatizzare proprio quelle condotte da cui io mi sento molto lontano –, avrà titoli e capacità tali da potersi permettere giudizi e comportamenti così sprezzanti e forse poco eleganti – se non finanche scorretti.

Di certo non avrà voluto essere così affrettato e incauto da giudicarmi senza conoscermi; di sicuro non sarà incorso in un eccesso di presunzione così banale – direte Voi. Eppure…

Cosa dire? Con tutto il rispetto, alla luce della mia storia personale, non credo proprio di dover ricevere da chi si muove con così scarsa cautela lezioni su cosa sia lo sport. E sì, perché per chi è uno sportivo (vero) è quella l’accusa che più risulta grave e offensiva; offensiva, intendo dire, per tutti coloro che si sentono sportivi (veri), per gli affiliati e i tesserati che rappresento nella mia Federazione di provenienza come pure in FIH, per il periodo in cui ne sono al servizio.

Verrebbe da chiedersi – ma di certo non lo farò – se ciò che ho letto è tutta farina del sacco dell’autore o se vi siano accorti suggeritori o motivazioni molto meno nobili di quelle accampate, della difesa di un movimento sportivo che ne invoca l’intervento.

Né corrisponde al vero l’affermazione – parimenti offensiva e ingenerosa – secondo cui io e i Vice Commissari abbiamo per mesi perso tempo, rimanendo con le mani in mano a gingillarci. Chi afferma che per controllare 50 Società sarebbero stati necessari solo pochi giorni e non tutti questi mesi (che peraltro sono solo 6, agosto e feste natalizie, con chiusura della Federazione, compresi), evidentemente ha una conoscenza pressoché nulla del lavoro che serve per fare seriamente queste indagini e contemporaneamente per cercare di far funzionare al meglio una Federazione; e altrettanto evidentemente pensa che basti parlare o, meglio, scrivere su Facebook perché le cose funzionino da sole.

Il che – permettetemi di dirlo in maniera del tutto dubitativa perché non conosco la persona – non depone certo a favore di chi, ex consigliere federale, dovrebbe invece ben conoscere l’impegno quotidiano che bisogna assicurare per la risoluzione degli innumerevoli problemi federali.

Mi sono sconosciuti – sicuramente per mia carenza di informazione – quali compiti la persona in questione abbia avuto in seno alla Federazione e quali straordinari contributi abbia dato al mondo dell’hockey. Tuttavia, conosco l’impegno che io e i miei Vice Commissari stiamo riponendo in questo incarico. E conosco tutte – e sono davvero molte – le problematiche che giorno dopo giorno si presentano o semplicemente si rivelano perché irrisolte in precedenza.

Forse non è stato ben compreso da tutti, ma io e i vice commissari siamo stati nominati dal CONI perché la Federazione è stata commissariata. Forse ci si dimentica, o fa comodo dimenticare, che le motivazioni di un commissariamento sottendono questioni rilevanti e certo di non agevole e pronta risoluzione.

Forse, proprio in ragione di ciò, in una Federazione commissariata, coloro che dovrebbero disvelare maggior prudenza nelle affermazioni sono giustappunto coloro che, in quanto ex consiglieri, potrebbero sentire il dovere morale di riflettere sul proprio operato; e si badi bene, non discorro di responsabilità, che non spetta a me, ma alle competenti Procure accertare. Parlo di quell’onestà intellettuale che induce ogni sportivo (vero) a interrogarsi e chiedersi se si sia fatto tutto il necessario per evitare o correggere quelle situazioni dalle quali provvedimenti importanti come un commissariamento sono scaturiti.

Di sicuro, tutti lo avranno fatto e io ricordo queste cose solo a me stesso.

Si scade nel paradosso se non addirittura nel surreale, poi, quando mi si accusa di aver concesso una deroga. Io che in questa Federazione ho trovato provvedimenti dell’ultim’ora e deroghe in quantità – invero non sempre indistintamente in favore di tutti.

E qui mi fermo, non prima però di terminare questo elenco di precisazioni rivolgendomi a quanti altro non attendono che il momento in cui io lascerò questo incarico. Non temete, cari amici, appena terminato il mio lavoro non esiterò ad andar via. State certi che non rimarrò un giorno più del necessario; e non perché io mi sia trovato male (ho invece rinvenuto qui tanti amici e validi collaboratori), ma perché ritengo che un movimento sportivo debba poter scegliere da chi farsi dirigere e perché reputo necessario che venga ristabilita quanto prima una governance sorretta da un pieno titolo politico. Mi auguro che ciò avvenga presto. Non so ancora se ci vorrà un giorno, un mese o un anno, ma state certi che farò di tutto per assolvere appieno al compito affidatomi dal CONI e lasciare un hockey migliore – magari, come spero, qualificato alle Olimpiadi.

Permettetemi, allora, di fare i miei migliori auguri – auguri, i miei, disinteressati e di vero cuore – a tutto il mondo hockeistico perché sia capace, non appena se ne presenterà l’occasione, di dar vita ad un Consiglio federale in grado di condurre la Federazione verso gli obiettivi e i successi che si merita.

Per far ciò auguro a questa Federazione di poter contare su dirigenti capaci, preparati, equilibrati, non avventati e non improvvisati, magari anche in grado di fare autocritica se necessario; su persone che amano lo sport davvero; su sportivi veri.

 

Ugo Claudio Matteoli

---

In relazione a talune dichiarazioni rilasciate da esponenti del movimento hockeistico e altresì oggetto di post sul web, rifuggendo da ogni polemica e per dovere di informazione e amor di verità, si pubblica la seguente lettera aperta.

 

Mi sorge spontaneo rispondere a un post, apparso su Facebook, che necessita, a mio giudizio, di chiarimenti riguardo alcune frasi che investono il mio attuale ruolo di vice commissario FIH per la parte sportiva. Nello stesso si fa riferimento, cito testualmente, a “deroghe ad hoc ai regolamenti organici, squalifiche messe e poi tolte”. A questo riguardo posso assicurare che non è mai stata adottata alcuna decisione in merito a squalifiche, in quanto è di tutta evidenza che ciò sia di competenza del giudice, il quale sentenzia a prescindere da chi rivesta il ruolo di Presidente o Commissario. Mi sento altresì chiamato in causa quando nello stesso post si fa riferimento al contesto delle “deroghe ad hoc”. Il plurale mi ha particolarmente colpito e anche qui posso assicurare che, a dispetto di richieste e lamentele, il Commissario ha sempre mantenuto una linea ferma e coerente, non concedendo mai alcuna deroga in nessun ambito.

Chi si è dimostrato sensibile in questo frangente è il sottoscritto che, valutata la richiesta di una società di far giocare una ragazza di 15 anni in due campionati nello stesso giorno, ha ritenuto che in quell’occasione (precisandone l’eccezionalità e l’unicum) si potesse derogare a un articolo del regolamento gare campionati. Il Commissario ha solo condiviso la mia posizione. Forse ho avuto un eccesso di scrupolo, ma questo è stato dettato dal fatto che la stessa società ha visto partire un numero consistente di proprie tesserate al seguito della nazionale senior femminile, impegnata in Sudamerica nell’importante preparazione alla World League. Di queste giocatrici, quattro componevano il quintetto che l’anno scorso si è aggiudicato lo scudetto. Tale squadra è infatti quella che, numericamente, più di ogni altra si è spesa per la causa azzurra e sono certo che anche altri, al mio posto, avrebbero preso la stessa decisione, dettata da valori che vanno oltre il rispetto di rigide norme.

Tanto mi premeva precisare,

Gianni Rossi

jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WfMediabox.init({"base":"\/","theme":"standard","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers":"{{numbers}}","numbers_count":"{{current}} of {{total}}","download":"Download"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });