In data 3 novembre è stato reso noto l’elenco degli arbitri per la stagione 2014/15. La lista, aggiornata al 31 ottobre di quest’anno, verrà nuovamente pubblicata ogni lunedì, in caso di eventuale (e pervenuto) aggiornamento. La lista comprende arbitri effettivi, internazionali, complementari, societari (grado 1 e grado 2) e benemeriti. La pubblicazione è occasione, buona, per intavolare una lunga e piacevole chiacchierata con un uomo che è nell’hockey da 42 anni: Pierluigi Zucca, presidente del CAN. Zucca è stato arbitro internazionale (ha diretto fino a 46 anni e nel suo curriculum vanta anche la finale di un Champions Trophy femminile a Sofia); in precedenza, dal ’72 al ’92, è stato un giocatore di hockey per Amsicora e Johannes nella sua Cagliari. Prima di diventare presidente del Comitato Arbitrale Nazionale (incarico affidatogli dapprima nel maggio 2012 a seguito delle dimissioni del presidente Domenico Ferlito e, in seguito, confermato) ha svolto tutta la trafila nei comitati.

Cominciamo a chiedere a Pierluigi la differenza tra le varie categorie presenti, al fine di chiarire alcuni aspetti anche a chi ne sa meno. Cominciamo dall’arbitro effettivo: “E’ quel fischietto, autorevole, che non è più tesserato con un sodalizio sportivo e che non ha, quindi, nessun legame con i club” comincia Zucca. Seguendo l’ordine presente nell’elenco di recente pubblicazione, passiamo all’arbitro internazionale: “E’ colui che, per positive prestazioni in campo nazionale , è stato designato per un torneo internazionale e che, dopo aver conseguito il punteggio necessario in almeno tre partite internazionali,  riceve l’attribuzione di questo grado dalla Federazione Internazionale, che da quel momento in poi è l’unico giudice della sua carriera internazionale ”. Nella categoria internazionale ci sono due gradi -  Arbitro Internazionale e  Grade 1 - e tre liste – Promising Umpire, World Development Panel, World Panel . Dopo aver conseguito la qualifica di ‘internazionale’ l’arbitro, se ottiene i punteggi previsti,  viene inserito nella categoria “Promising Umpire”. La continuità di rendimento consente poi di diventare  Grade 1 e, in caso di ulteriori prestazioni positive in tornei di sempre maggiore difficoltà si viene inseriti nella lista “World Development Panel”: a questo punto è possibile dirigere tutte le gare di alto livello, dal Champions Trophy alla Coppa del Mondo. Il passo successivo è quello di “World Panel”: sono i migliori al mondo. Si tratta di una lista dalla quale la Federazione Internazionale attinge normalmente per designare gli arbitri della Coppa del Mondo e delle Olimpiadi anche se il Comitato delle Designazioni ha comunque facoltà di designare dei fischietti  Grade 1 o World Development Panel  qualora lo ritenesse opportuno.

Andiamo avanti e passiamo ai complementari: “Sono quelli che un tempo erano “arbitri aspiranti” (categoria in uso una volta); hanno seguito un corso alla pari degli effettivi, pur essendo ancora tesserati con una società. Con il nuovo statuto degli arbitri si è provveduto ad inserire questa nuova figura di arbitro complementare a cui possono aderire tutti gli ex arbitri aspiranti purché non siano stati inseriti come arbitri societari dai propri club”. Si tratta di una sorta di lista “promising” della nostra federazione, cui si accede prima di diventare effettivi: quando e se cesseranno i rapporti con le società titolari del tesseramento, i complementari potranno diventare arbitri effettivi.

Societari di grado 1: “Si tratta di tesserati presso una società (giocatori ,dirigenti, allenatori), che vengono indicati dal club come arbitri per i campionati a cui partecipano e che dopo un breve corso possono arbitrare fino alla categoria under 21”.

Societari di grado 2: “Sono gli ex aspiranti (ma a differenza dei complementari sono stati inseriti dalla società nella lista dei societari); ovvero arbitri che hanno dimostrato qualità nel loro arbitraggio e che dopo un ulteriore corso vengono iscritti al ruolo; non hanno limitazione di campionati, ma non possono essere utilizzati nei campionati in cui è iscritto il loro sodalizio. In alcune occasione i societari di livello 2 sono e sono stati utilizzati come arbitri, a seguito di competizioni cui partecipa la nazionale italiana: anche loro possono diventare effettivi nel momento in cui cessa il rapporto con la società”.

Chiusura per i Benemeriti: “Sono arbitri che, per notevoli capacità nei campionati di massimo livello, o per impiego a livello internazionale o in quanto dirigenti (o ex) del Comitato Nazionale Arbitri, su proposta dello stesso (e successiva ratifica del Consiglio Federale) si vedono riconosciuto questo prestigioso titolo”.

Ma qual è la strada per diventare, oggi, arbitro? “Il reclutamento avviene prevalentemente grazie alle società e su base locale: atleti, dirigenti e, in generale, persone che desiderano essere coinvolte a livello arbitrale si rivolgono ai Comitati. E’ importante il ruolo dei Comitati Regionali, che sono soliti pubblicizzare corsi sia a livello scolastico che universitario”. Eppure non sempre chi diventa arbitro è un ex giocatore di hockey. L’esempio principe è rappresentato da Ermanno Silvano, oggi presidente del Comitato Arbitrale Internazionale: è lui, in soldoni, che decide quali fischietti  vanno alla Coppa del Mondo o all’Olimpiade (anche se la decisione finale spetta statutariamente e formalmente al Comitato delle Designazioni della Federazione Internazionale). Eppure Ermanno è diventato arbitro di hockey, in Italia, senza aver mai praticato questa disciplina: “La fonte principale di reclutamento sono le società, ma non sono la sola”. Inutile dire e ripetere che la figura dell’arbitro sia semplicemente indispensabile per il regolare svolgimento dell’attività e in questa ottica, “come in tutte le altre federazioni europee, si è intrapreso il nuovo programma sugli arbitri societari, i quali garantiscono il reale svolgimento delle gare, dei campionati e danno opportunità, a chi ha le giuste qualità, di diventare protagonisti nel proprio sport”.

La storia arbitrale italiana è costellata di molte stelle a livello internazionale; su tutte non si può non citare Gina Spitaleri, protagonista (dal 1996 al 2008) di ben quattro Olimpiadi e altrettanti Campionati del Mondo; è tra la ristretta cerchia di arbitri  – uomini e donne – che hanno diretto oltre 200 partite internazionali nel corso della loro carriera. Gina è stata la punta di un iceberg che sotto il pelo dell’acqua ha il proprio monolite in Ermanno Silvano – già arbitro World Panel  con 82 gare internazionali dirette - che è al terzo mandato consecutivo come presidente del Comitato Arbitrale della Federazione Internazionale. Attualmente l’italiano con il grado più alto è Francesco Parisi con la qualifica Grade 1 per quanto concerne gli uomini e Cristina Tonetta  sempre di Grade 1 per le donne.  Di recente ingresso nel novero degli arbitri internazionali, è Pietro Galligani, che nel giro di pochi mesi è diventato arbitro internazionale sia di indoor che di prato.  Galligani sarà al seguito della nazionale italiana maschile che, a San Diego, parteciperà al Round 2 della World League; con la femminile, ma a Montevideo, ci sarà invece Ilaria Amorosini, giovanissima promessa dell’arbitraggio al femminile che in questo torneo si giocherà le sua carte per il passaggio ad internazionale. Il calendario di eventi internazionali della prima parte del 2015 vede impegnati ancora Galligani, che del 13 al 15 febbraio sarà in Bulgaria per il Challenge II di Hockey Indoor e Antonio Il Grande, che nello stesso periodo, ma per il Challenge I, sarà a Rotterdam, in Olanda. “Voglio  anche citare la presenza di  Stefano Bresciani  arbitro effettivo non in attività,  quale componente della  EHF, come membro attivo dell’Education Commitee-Umpiring Group, incarico ricevuto dal 2009 e nei bienni successivi,  sempre  riconfermato”, dice Zucca.

Proprio nello scorso fine settimana, a Roma, c’è stata l’esperienza arbitrale di due fischietti provenienti dalla federazione spagnola; tra questi Eduardo Garcia Lizana, inserito nella lista World Development Panel e designato per il prossimo Champions Trophy in India nel mese di Dicembre. Una esperienza che avrà una ulteriore appendice questo week end a Bra, dove è atteso l’arrivo di Francisco Vazquez. Vazquez ha 38 anni e vanta la direzione di 96 partite internazionali; tra le esperienze di maggior rilievo, la World Cup 2014, due Champions Trophy e tre campionati europei di Pool A. Il fischietto iberico sabato dirigerà HC Bra-CUS Cagliari con Luca Ollino, “un arbitro che recentemente ha partecipato a un seminario formativo promosso dalla federazione internazionale a Vienna (“Zonal Umpires and Umpires Coach/Mentor Indoor Workshop”)” ci fa sapere Pierluigi Zucca. Domenica, per HC Bra-Fincantieri Leyline Monfalcone  Vazquez  “affiancherà Cosmin Vulturescu, un altro giovane arbitro che sta maturando velocemente . Si cerca di aumentare la formazione dei nostri arbitri e per il futuro anche alcuni dei nostri andranno a maturare all’estero”, dice il presidente del CAN. Cosa che è già successa con Pietro Galligani, che ha avuto una proficua esperienza in Irlanda: “Lui è stato il primo, ma nella seconda parte della stagione proseguiremo – in Spagna o in altre Federazioni continentali - con altri arbitri, per implementarne valori e qualità”. 

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