Venerdì 10 ottobre, a Barcellona, ha inizio la settima stagione dell’EuroHockeyLeague; e, per la terza volta nella storia della competizione, a partecipare ci sarà anche una squadra italiana: si tratta, stavolta come nelle due occasioni precedenti, dell’HC Bra. I piemontesi, campioni d’Italia in carica, inaugurano il torneo con la sfida in calendario alle 10 di mattina contro i polacchi del WKS Grunwald Poznan, inseriti nella Pool C di cui fa parte anche la forte squadra tedesca del Rot Weiss Köln, che i gialloneri affronteranno domenica alle 9:30. Il Bra è una delle 12 squadre ammesse a questa prima fase del prestigioso torneo targato EHF. A marzo prenderà il via il “Round of 16” (gli ottavi di finale, per intenderci), per i quali sono già qualificate in dodici: le rimanenti quattro verranno determinate proprio dai gironi di questo fine settimana; passa la prima di ognuna delle quattro pool. La formula della EuroHockeyLeague prevede lo svolgimento di ottavi, quarti, semifinali e finali senza soluzione di continuità, dal 31 marzo al 6 aprile 2015.

Il ritorno di una squadra italiana in EHL è determinato sulla base dei risultati maturati, a livello europeo, dai club provenienti dalla federazione di riferimento negli ultimi tre anni, con un criterio che ricalca quello utilizzato nelle competizioni calcistiche per club organizzate dalla UEFA (http://www.ehlhockey.tv/qualification/). Un grazie, quindi, Bra lo deve rivolgere innanzitutto a se stessa per quanto fatto in Europa in questi anni, poi anche ad Amsicora, HC Roma e HC Suelli, che negli anni presi a riferimento hanno collezionato punti ranking pesanti, insieme proprio ai braidesi, sempre presenti in Europa dal 2008-09.

A guidare l’HC Bra a Barcellona ci sarà sempre lui, l’eterno Massimo Lanzano. A 39 anni Max è ancora il simbolo della squadra italiana più vincente degli ultimi sette anni (nei quali sono arrivati quattro titoli di campione d’Italia), che guida come allenatore dal 2003-04 e della quale continua a essere un riferimento anche in campo, nonostante negli ultimi anni alcuni suoi illustri coetanei (o quasi) come Gianluca Cirilli, Federico Ardito (e Francesca Faustini nella femminile) si siano ritirati. Massimo no; rimane in attività uno dei più forti giocatori della sua generazione e capace, ancora oggi, di far girare la testa a difensori che hanno la metà dei suoi anni o giù di lì. Nel Bra Lanzano è però in buona compagnia, date le presenze (e che presenze) di Devis Mapelli, Giampaolo Lanzano e Loris Perelli (il più giovane dei quattro), ragazzi degli anni Settanta che non solo hanno contribuito, con lui, a fare grande Bra, ma che a Barcellona ci saranno e daranno un contributo come sempre fondamentale.

L’HC Bra negli anni passati ha partecipato all’EuroHockeyLeague di Barcellona e Parigi senza sfigurare: in quattro partite sono arrivate tre sconfitte di misura e una, ben più severa, con il Rot Weiss Köln, che la sorte ha voluto rimettere, anche quest’anno, sulla strada dei piemontesi verso il KO16: “Con loro è durissima. In questo momento stanno andando forte in Bundesliga – dice Massimo – ma giocando la prima gara contro i polacchi del Poznam possiamo sorprendere”. Per arrivare al top a questo appuntamento, il roster giallonero si è allenato “fin dai primi giorni di agosto, sperando di poter fare il meglio possibile”. La società ha rinforzato la squadra riportando a Bra il Black Stick Bartholomew – già autore di due gol nella gara di campionato vinta 6-1 contro il San Vito e che rimarrà pure in occasione del match del 18 contro Paolo Bonomi – che ritrova i connazionali Green e Bhana (anche per lui doppietta all’esordio in campionato). In Europa non c’è il limite di tre stranieri e Massimo potrà fare affidamento anche su Carlos Nevado, che pure in campionato disputerà la prima parte con i gialloneri, una volta che Bartholomew sarà ritornato in Nuova Zelanda: “La rosa è stata rinforzata anche con i rientri di Moschella, Moro e Bianciotto; – riprende Massimo – rispetto alle partecipazioni passate ci presentiamo con la consapevolezza di avere sicuramente più esperienza del passato. E una squadra forte, che ci fa credere in un buon risultato”, magari all’esordio, contro i polacchi, contro i quali potrebbero arrivare i primi, storici, punti del Bra (e quindi di una squadra italiana) nella più importante competizione europea per club.

A dispetto dell’età, Massimo (che nel Bra ha esordito a 17 anni e qui ha sempre giocato, a parte la parentesi romana di quattro anni con l’HC Roma e l’HC EUR 2000), a smettere di giocare non ci pensa proprio, perché ogni anno “ho stimoli nuovi. E poi mi diverto tantissimo: quando smetterò di divertirmi smetterò anche di giocare”. In realtà nella seconda parte dell’anno scorso il pensiero ha balenato per la sua testa: “Ho avuto molti problemi con l’anca d è stata dura. Poi, saputo dell’annessione all’EHL, ho ripreso ad allenarmi e il fisico ha risposto benissimo. Sono riuscito a fare tutta la preparazione pre-campionato ed eccomi qua”. Meglio, molto meglio così: l’hockey italiano conserva (in campo) uno dei suoi fuoriclasse. Che Massimo stia bene, poi, lo dimostra anche la firma in calce che ha messo, con uno dei suoi gol, sulla vittoria all’esordio in campionato di quest’anno.  

Lanzano ha giocato in tutte e quattro le precedenti partite in EHL del Bra, mettendo a segno ben tre reti. Pochi giocatori, in questa disciplina, hanno un rapporto così confidenziale con il gol; Lanzano è stato bandiera anche in nazionale, dove ha vestito la maglia azzurra per 17 anni, giocando circa 150 partite ufficiali nelle quali ha messo a segno oltre 110 gol. Il legame con l’azzurro non si è mai interrotto e adesso è assistente tecnico di Fernando Ferrara nella femminile, da qualche giorno in Cina per l’abbrivio del progetto residenziale: inevitabile parlare anche di quella che “è l’unica strada per poter raggiungere la competitività necessaria per giocarci la qualificazione a Rio con le altre nazionali; non c’è altra via, perché le altre lavorano tutte così”. E chissà che, tra qualche lustro, in azzurro non ci arrivi anche il piccolo Santiago, di tre anni e mezzo, figlio di Massimo e dell’altra (ex) azzurra Matilde Canavosio; ci scherziamo su: “E’ molto dotato nello sport. Ama giocare con il bastone e con  il pallone da calcio. E poi ama correre”. Allora in squadra potrebbe rubare il posto a Bhana? “Beh, speriamo venga fuori più alto”.







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