Sabato mattina erano circa tremilacinquecento le persone che hanno affollato la Sala Nervi, in Vaticano, per l’udienza con Sua Santità, Papa Francesco, concessa in occasione di “Believe to be Alive”, la due giorni di promozione dello sport per le persone disabili che domenica 5 ha visto una ulteriore, bella, appendice in Via della Conciliazione (proprio a ridosso di Piazza San Pietro), con l’allestimento di campi sportivi mobili paralimpici aperti a tutti: curiosi, fedeli, turisti e famiglie. Tutto lo sport italiano paralimpico ha inteso partecipare a una cerimonia nella quale non sono mancati momenti di pura gioia e autentica emozione. A guidare gli atleti e le delegazioni federali, il presidente del CIP, Luca Pancalli. Presente anche la Federazione Italiana Hockey, con gli "invincibili": gli imbattuti campioni della nazionale italiana paralimpica. Con loro anche il segretario generale Cristina Vicinanza, i tecnici dell’Archetto e del Mercurio, Jacopo Fabrizio e Roberto Valdinoci, il team manager della nazionale italiana paralimpica Marco Carboni e il project manager SSN e team manager della maschile, Bruno Ruscello. Presente anche Norman Hughes, EHF education and development manager della Federazione Europea di Hockey, per la quale ha in carico anche la delega al Paralimpico.

A seguire uno stralcio delle parole del Santo Padre, tratte dal sito del comitato paralimpico: “Vi ringrazio di essere così numerosi e festosi; portate con voi l’esperienza di sportivi, uomini e donne, portate con voi le conquiste, i traguardi raggiunti con fatica, siate testimoni di quanto sia importante poter condividere il percorso insieme agli altri, dandosi una mano, perché ognuno dia il meglio di sé. Portate un messaggio di speranza e di incoraggiamento, la disabilità che sperimentate in qualche aspetto del vostro fisico mediante il sano agonismo si trasforma in un messaggio di incoraggiamento per quanti vivono in situazioni analoghe. Lo sport è un invito a favorire la cultura dell'inclusione, e respingere la cultura dello scarto, a superare le barriere che ci sono fuori di noi e soprattutto dentro di noi. Lo sport ci aiuta a vivere le differenze, a fare di esse un’occasione preziosa di reciproco arricchimento e scoperta, a scoprire delle potenzialità che non immaginavamo. Nel vostro sforzo, per un mondo senza barriere, per un mondo senza esclusi, non siete soli”.

Grazie Francesco!




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