Sollecitata da più parti, sabato scorso a Losanna, nel quartier generale della Federazione Internazionale di Hockey (acronimo IHF), si è tenuta a una riunione congiunta tra Competition Committe IHF (il comitato responsabile della stesura dei regolamenti dei tornei) e Rules Committee IHF (il comitato responsabile della stesura delle regole dell’hockey); in qualità di Chair dell’Umpiring Committe IHF, seppur senza diretta responsabilità ‘formale’ sul  tema, l’italiano Ermanno Silvano è stato invitato alla riunione, dato che le decisioni assunte coinvolgono in maniera diretta tutto il settore arbitrale. E proprio da Ermanno Silvano (designatore nazionale FIH) ci facciamo raccontare qualcosa, con l’intento soprattutto di chiarire alcuni aspetti regolamentari legati alla stagione 2014/15.

Innanzitutto Ermanno, perché è nata l’esigenza di tenere questa riunione: “Perché la stessa federazione internazionale riconosce che esista un po’ di confusione, a causa delle varie regolamentazioni che vengono applicate, quasi a macchia di leopardo, in tornei diversi. Regole che in alcuni casi differiscono sostanzialmente; si è finalmente capito che è pertanto necessario essere più chiari nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, non in ultimo le federazioni, e stabilire un processo di comunicazione ben preciso quando si intende introdurre una novità regolamentare”.

Ovvero?Senza entrare nel dettaglio della discussione, che si è protratta per qualche ora, se l’Executive Board approverà quanto da noi stabilito, d’ora in poi i criteri saranno i seguenti”, prosegue Silvano: “Le Rules of Hockey (Regole di Gioco) emesse dal Rules Committee (comitato per le regole) sono quelle ufficiali e in quanto tali dovranno essere obbligatoriamente applicate da tutte la federazioni nazionali associate alla Federazione Internazionale. Deroghe non saranno possibili”.

Quindi ogni federazione si adeguerà alle regoli della IHF. E come la mettiamo con le eventuali sperimentazioni?Qualora la IHF intendesse introdurre delle modifiche, queste verranno introdotte come Tournament Regulations” (Regole per il Torneo) e non più come “regole sperimentali obbligatorie” inserite nel libretto delle regole (in tal caso va ricordata la pratica dell’autogol, introdotta e poi subito rimossa); sostanzialmente, solo quando la novità sarà stata testata in più tornei internazionali e successivamente approvata e deliberata dall’Executive Board verrà integrata a tutti gli effetti nelle “Rules of hockey” (Regole di Gioco) e diventeranno  obbligatorie a tutti gli effetti”.

Quindi ogni innovazione passerà sostanzialmente per una sperimentazione in un torneo IHF?Sostanzialmente sì; qualora per motivi particolari la IHF intendesse apportare delle modifiche temporanee (ad es. nell’ultima World Cup il numero massimo di giocatori è salito a 18, dai consueti 16) oppure introdurre delle modifiche sperimentali per vederne l’impatto sul gioco (come giocare la palla sopra le spalle) tali regole verranno introdotte solo nel “Regolamento del Torneo” (Tournament Regulation)”.

A proposito della possibilità di giocare la palla sopra la spalla, qual è l’orientamento a riguardo?Ci sono linee di pensiero molto diverse nella  federazione internazionale sulla possibilità di estendere questa possibilità a tutti i livelli di gioco facendola diventare una “Rule of Hockey” (Regola di gioco); il fattore pericolo/sicurezza è molto curato e vi è sentimento comune che sia una regola pericolosa per il livello giovanile; si ritiene quindi opportuno che questa rimanga per il momento solo nel “Tournament Regulation” (Regolamento del Torneo)”.
Giova precisare che il Tournament Regulation si applica a tutti i Tornei Internazionali organizzati sotto  l’egida della federazione internazionale (anche se si sta lavorando per uniformare le regole pure su base continentale) dal momento della loro pubblicazione. Inoltre, aggiunge Silvano “è stata proposta una moratoria di almeno 6 mesi antecedenti eventi di prima fascia come i Giochi Olimpici e la Coppa del Mondo dove non sarà possibile apportare novità al Tournament Regulation”.

In questa fase che atteggiamento devono tenere le federazioni nazionali?Le federazioni sono libere, a loro discrezione, di introdurre le novità che preferiscono (anche solo alcune); nel caso in cui intendano applicare una o più di queste “Tournament Regulation” devono però darne comunicazione formale alla IHF; questo non comporta una modifica delle Regole di Gioco, ma deve essere gestito con un sistema simile a quello IHF (a esempio mediante Circolare)”.
Venendo allo specifico esistono alcune situazioni che non sono ancora normate dalle “Rules of Hockey” (Regole di Gioco) ma solo dal “Tournament Regulations” e che tuttavia vengono ormai diffusamente utilizzate anche a livello nazionale; altre invece sono nuovissime e le singole federazioni si stanno comportando in maniera differente. Tra qualche riga vedremo anche alcuni esempi.

Chiarita la discrezionalità di ogni singola federazione in relazione alla giocata della palla sopra le spalle (che in Italia, nei nostri campionati, non è consentito), analizziamo, in ultimo, altre due situazioni viste recentemente nei tornei IHF.
Cartellino verde (due minuti) “Breacking the line” su tiro di angolo corto: “Il prossimo Executive Board dovrebbe approvarne l’introduzione nelle ”Regole di gioco” (Rules of Hockey)”, ci anticipa Silvano, “ da noi in Italia la situazione è regolamentata sulla base di una circolare dedicata”.
Quattro quarti di 15’ ciascuno, con stop del tempo su corto e goal: “Questo rimarrà sicuramente un Tournament Regulation perché non è pensabile che le singole federazioni si debbano obbligatoriamente dotare di risorse tali da gestire un quadro del genere a livello di campionati nazionali; quindi le federazioni hanno discrezione se applicarlo, qualora ritengano di essere in grado di poterlo gestire con le risorse disponibili”. Risorse che riguardano la necessità per ogni gara di disporre di uno orologio con timer (stop o’clock) sul campo, tavolo con incaricati di verificare i 40 secondi su corto, delle espulsioni con il verde, il giallo, i time out tra la prima/seconda e terza/quarta frazione). Alcune federazioni  (ma non in Italia) hanno deciso di applicarlo, seppur in maniera soggettiva: la Germania, a esempio, non ferma il tempo sui 40” del corto e del goal, mentre Spagna sì.

Di cos’altro si è parlato a Losanna Silvano?Di Indoor e Hockey a 5”. Ma questo lo racconteremo un’altra volta.

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