Lo sport è partecipazione e integrazione. Valori alla base del progetto multidisciplinare "Sport Modello di Vita", promosso da Agenzia Nazionale per i Giovani e sostenuto da un raggruppamento di sei Federazioni Sportive Nazionali di cui la FIH (Federazione Italiana Hockey) è capofila. E proprio da questa Federazione arriva una splendida pagina di sport, legata all'attività paralimpica, nello specifico a quella destinata ai disabili intellettivi relazionali. Ci sono dei ragazzi, meravigliosi e puri, che da quattro anni hanno cominciato a praticare uno sport che fino ad allora gli era completamente sconosciuto: l'hockey prato, per l'appunto. Ebbene da allora, con impegno quotidiano, affiatamento costante, amicizia e solidarietà reciproche, non solo hanno trovato una passione, fino ad allora nascosta però forte e sincera, ma hanno fatto una cosa che nello sport è di uno solo: hanno vinto. Solo che loro lo hanno fatto sempre. Ha dell'incredibile, infatti, cosa siano riusciti a fare gli atleti de "L'Archetto" di Roma, spina dorsale della nazionale italiana paralimpica: dalla data della loro costituzione a oggi non hanno perso una sola partita, laureandosi (in questi anni) campioni d'Europa e più. L'ultima affermazione di questi fantastici atleti è giunta lo scorso week end ad Anversa, in Belgio, dove i nostri hanno partecipato a un importante torneo (il top quest’anno), l'Integration Cup, svoltosi grazie al sostegno di una banca olandese e all'ospitalità e generosità del locale hockey club Victory. Su tre partite giocate, contro tedeschi, belgi e olandesi - ovvero contro la crème de la crème dell’hockey europeo normodotato – i nostri italiani hanno centrato tre vittorie segnando la bellezza di 15 gol (una media di cinque a partita) senza subirne nemmeno uno: roba da invincibili.
Partecipazione e integrazione sono basi solide sulle quali costruire la formazione valoriale dei giovani di oggi, uomini di domani. Ma è magnifico anche prendere atto di come impegno e applicazione, forza e volontà, possano permettere di primeggiare e togliersi delle soddisfazioni che, nell’arco di una vita, non si dimenticano più. Questi ragazzi, che sono “invincibili”, sono un Modello di Vita. Per tutti.
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