Il calcio è uno sport semplice, in cui 22 uomini inseguono un pallone per 90 minuti. E alla fine vince la Germania”, con questa frase - pronunciata  poco dopo aver perso la semifinale con i tedeschi ai Mondiali di Italia ‘90 – il centravanti inglese Gary Lineker è entrato nel lessico giornalistico (sportivo, ma non solo) di mezzo mondo. Oggi Lineker (tra i pochi, nel suo gioco, a non aver mai ricevuto un'ammonizione o un'espulsione in carriera) è ambasciatore UEFA e apprezzato giornalista, il quale in diverse trasmissioni ha menzionato l’hockey prato come modello virtuoso di disciplina sportiva, capace di adeguarsi all’evolversi dei tempi mediante l’introduzione di innovazioni tecnologiche e l’abolizione della regola del fuorigioco. Non ce ne vorrà, allora, se all’indomani delle finali dei campionati europei under 21 di hockey prato parafrasiamo la sua celebre affermazione: “L’hockey è uno sport semplice, in cui 22 giocatori inseguono una pallina per 70 minuti. E alla fine vince l’Olanda”. Questo ha detto Waterloo, nel Championship Junior di prima fascia che, a differenza dell’Under 16, non ha visto le principali federazioni continentali snobbare la manifestazione. Anzi, le più forti c’erano tutte; alla fine il campo ha indicato nell’Olanda la squadra campione d’Europa, davanti alla Germania (già, proprio loro!), con l’Inghilterra terza. Un podio ‘a specchio’: una sequenza rispettata tanto  nella maschile quanto nella femminile. A Waterloo, in Belgio, nella categoria maschile la squadra allenata da Sjoerd Marijne si è imposta 5-2, dilagando nella ripresa e mandando a segno cinque giocatori diversi, come fosse la cosa più semplice di questo mondo. Per gli inglesi (terzi) la vittoria è arrivata agli shoot out e contro i padroni di casa (nonché detentori del titolo) del Belgio. Finale da brivido in questo caso, visto che i regolamentari si erano chiusi sull’1-1 grazie al decisivo gol di Luke Taylor al 70’, eroe di giornata (anche negli SO) e fondamentale nel consentire alla Union Jack di fare la sua comparsa sull’antenna al momento della premiazione. Nella femminile, all’Olanda di Alison Annan è bastato un solo quarto per chiudere la ‘pratica’ Germania: reti su corto di Lieke Van Wijk prima (10’) e Macey de Ruiter poi (18’). Il 2-0 finale ha consegnato alle Orange l’ennesimo Europeo U21 dopo quello (ultimo, solo in ordine di tempo) di Den Bosch del 2012. Per l’Inghilterra il bronzo è arrivato con identico punteggio (2-0) sulla Spagna, ma con un gol per tempo. Tra due anni, nel 2016, al Junior Championship di Pool A parteciperà anche la nazionale italiana femminile di categoria, vittoriosa nella Pool B di  Vienna di appena sette giorni fa. Le azzurre (e l’Irlanda, promossa con loro) prenderanno formalmente il posto di Russia e Repubblica Ceca, retrocesse in seconda fascia, in una edizione particolarmente sentita perché metterà in palio dei preziosissimi tagliandi per il Mondiale Under 21.

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