Ci sono 40 hockeysti di Roma, dai 10 anni in su, che lunedì 12 maggio, dalle 19 alle 20, hanno provato una di quelle emozioni che ti rimangono attaccate alla pelle per tutta la vita. Emozioni che si tramandano “Di Padre in Figlio”: è questo il nome della splendida serata di sport, a tutto tondo, alla quale atleti della Lazio 59 e della Lazio Giovani hanno partecipato ieri sera, allo stadio Olimpico di Roma, di fronte a 65mila spettatori appassionati. Invitati in quanto sezione della Polisportiva Lazio, la festa  era stata organizzata per ricordare i 40 anni dallo scudetto di Chinaglia e Re Cecconi e per celebrare l’attaccamento e la passione per dei colori, quelli biancocelesti, che si tramandano di generazione in generazione. Di padre in figlio. Il tempio dello sport italiano ha ospitato una lunga e divertita esibizione di hockey su prato: “Una emozione grandissima”, dicono Roberto e Paolo Brocco, con il presidente Francesco Rossi.  Il bastone e la pallina erano leggeri come piume e di fronte a un simile spettacolo di colori, passione, identità e partecipazione: “Giocare davanti a 65mila persone ti dà una carica spaventosa” - prosegue Roberto, che con papà Gianfranco e il fratello Paolo era allo stadio Olimpico anche 40 anni fa, per celebrare le gesta dei ragazzi di Tommaso Maestrelli - e auguro a ogni hockeysta di avere l’opportunità, un giorno, di vivere una emozione del genere e giocare di fronte a decine di migliaia di persone che incitano per i tuoi colori”. Fa venire la pelle d’oca solo a sentirlo, figuriamoci a viverlo. Davvero.