Ventuno (illustri) candidati, in rappresentanza dei cinque continenti: sono gli atleti che a Den Haag si contenderanno quattro degli otto posti riservati all’Athletes Committee della International Hockey Federation, con due caselle destinate a gli uomini e altrettante alle donne. Per la prima volta quest’anno saranno gli stessi atleti a votare i propri rappresentanti: a farlo saranno i componenti delle squadre, maschili e femminili, che dal 31 maggio al 15 giugno saranno in Olanda per partecipare al Mondiale. Gli eletti, a ogni buon conto, verranno annunciati il 12 giugno. Gli altri quattro membri, invece, saranno scelti in una seconda fase, calendarizzata a marzo 2015 su indicazione dell’Executive Board IHF. Sono sei le atlete e quindici gli atleti di cui sono pervenute le candidature; curiosamente ben sette di questi ricoprono o hanno ricoperto il ruolo di portiere (mentre quattro fanno parte dell’attuale Committee). Il candidato più esperto? Viene dal Pakistan ed è Waseem Ahmed, uno che vanta qualcosa come oltre 420 presenze con la maglia della propria nazionale. Di grandissimo significato la candidatura dell’iraniana Sanaz Heidari, in assoluto la prima donna proposta per un ruolo del genere dalla propria federazione di appartenenza.

Anche la Federazione Italiana Hockey ha un proprio candidato (autorevole) ed è Paolo Cane. Grande hockeysta da sempre, Paolo è prossimo ai 32 anni e vive stabilmente a Torino. Laureato in Economia Aziendale (Business Administration) si occupa di finanza e parla correntemente inglese, spagnolo e tedesco. Nel proprio curriculum sportivo vanta cinque intensi e meravigliosi anni nell’Hockey Club Bra, che gli sono valsi ben sette titoli nazionali e le due storiche partecipazioni all'EuroHockeyLeague  con i gialloneri. Paolo conta anche 37 presenze in maglia azzurra e nonostante il lavoro gli prenda (comprensibilmente) molto tempo, riesce a trovarne abbastanza per giocare ancora in serie B con il Rassemblement Hockey Club, dove ricopre pure il ruolo di allenatore. Paolo Cane, per competenze e capacità (anche umane), rappresenta a perfezione il profilo ricercato dalla Federazione Internazionale di Hockey. A Den Haag sarà dura competere contro candidati che, va da sé, possono contare sui voti dei propri atleti/connazionali aventi diritto di voto (il tedesco Moritz Furste, solo per fare un esempio, potrà potenzialmente fare affidamento sui 36 voti in dote ai roster delle due squadre della Germania, maschile e femminile, ammesse alla World Cup), ma invitiamo tutte le hockeyste e gli hockeysti italiani a sostenere la candidatura di Paolo Cane, di cui è possibile vedere (anche nella ‘home’ di federhockey) un bel video promozionale realizzato per la IHF: “Ho scelto di propormi perché sento di avere la voglia e le qualità per farlo e perché sarebbe motivo d’orgoglio poter rappresentare tutti gli hockeysti italiani in seno alla Federazione Internazionale”, dice Paolo Cane. “Se fossi eletto darei maggior voce agli atleti nell’organizzazione di competizioni di alto livello, facendoli diventare protagonisti anche fuori dal campo; - prosegue Paolo - e spingerei senz’altro per dare maggior impulso allo sviluppo dell’hockey nei paesi emergenti, sulla scorta di progetti come quello che Valentina Quaranta sta conducendo in Tanzania”. Progetti che devono diventare d’esempio, ma che meritano un sostegno anche più ampio, così come nell’idea di Paolo e di chi ne sostiene la candidatura.

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