Il CUS Bologna chiude al settimo posto l’EuroHockey Indoor Club Champions Trophy che si è concluso oggi, domenica 16 febbraio, a Minsk, in Bielorussia. I ragazzi di Davide Tassi non hanno comunque sfigurato in un torneo di alto, altissimo livello, che ha prodotto la retrocessione nel Challenge I (2015) dell’Italia e dell’Olanda. Dopo l’infortunio della partita d’esordio (3-17 con l’Arminen, squadra composta da alcuni dei migliori giocatori austriaci e impreziosita da Darius Rachwalski, il miglior polacco in circolazione nell’Indoor) i felsinei hanno dato mostra di grande carattere nelle sfide con i padroni di casa del Minsk (club professionistico) contro il quale gli emiliani hanno perso solo di misura (5-6) e anche con gli svizzeri del Rotweiss Wettingen, che a fine torneo risulteranno promossi. Nella Pool per la permanenza, ko con i danesi del Soerbymagle e vittoria dei bolognesi con gli olandesi del Kampong (9-7), che però non basta a evitare il penultimo posto che, in base ai vigenti regolamenti EHF, significa retrocessione dal Trophy al Challenge I per il prossimo anno. Con l’Italia scende l’Olanda e anche questo è significativo, ma va detto che il Kampong mancava dei suoi migliori giocatori, impegnati nella preparazione dei mondiali di Hockey su Prato, che quest’anno si svolgono (temporalmente) prima del solito. Una programmazione forse da rivedere quella della Federazione Europea e Internazionale, se non altro in considerazione del fatto che un’ampia forbice di ‘atleti nazionali’ di hockey su prato abbia preferito non dedicarsi all’Indoor, in questa fase dell’anno, per evitare infortuni che avrebbero potuto compromettere una loro partecipazione ai Mondiali.

Solo un terzo posto finale (e qualificazione quindi sfumata) per i croati dell’HAHK Mladost, squadra composta da diversi giocatori della Bundesliga come Mortiz Falce e Josip Somin e come Carlos Nevado, campione del mondo di hockey su prato nel 2006 con la Germania e già giocatore (sempre nell’Indoor) della 'nostra' HC Bra, un paio di stagioni addietro.