Di Valentina Quaranta

18-24 novembre 2013, Nairobi

A settembre, in seguito ai terribili attacchi terroristici avvenuti a Nairobi nel centro commerciale di Westgate, dove molte persone hanno perso la vita e altre sono state ferite, la Federazione Internazionale di Hockey aveva deciso di annullare l’Africa Cup of Nation, in programma dal 26 di settembre al 5 di ottobre. La notizia è arrivata pochi giorni prima dell’inizio del torneo, quando noi già eravamo a Nairobi da un paio di giorni e avevamo iniziato a fare allenamento per abituarci al nuovo campo in erba sintetica, che le ragazze non avevano mai visto né provato. Così, dopo lo stupore, siamo tornati a Dar in attesa si sapere quando il torneo si sarebbe giocato di nuovo. Il ritorno è stato complicato, il morale ha risentito di questo evento, le ragazze hanno iniziato ad accusare la stanchezza, e non solo loro. Tutta la tensione è calata, riprendere gli allenamenti non è stato semplice, non tutte sono ritornate al campo subito, riprendere il ritmo, ritrovare la motivazione, dentro di me e trasmetterla alle ragazze, rimettere in piedi un obiettivo, senza sapere di preciso il limite temporale dell’inizio del torneo (a un certo punto ho avuto la paura che il torneo non si sarebbe giocato)… non è stato facile. Adesso la squadra è al completo, si sono aggiunte anche un paio di ragazze nuove, che stanno imparando a giocare e presto inizieranno a fare gli allenamenti con le altre… La settimana scorsa finalmente sono uscite le nuove date del torneo a Nairobi, che sarà dal 18 al 24 di novembre.

La partenza per Nairobi l’abbiamo fissata per il 13, di modo da poter fare ancora qualche allenamento e una o due partite amichevoli prima dell’inizio del torneo. Dopo il periodo un po’ difficile al ritorno da Nairobi, adesso il morale è di nuovo alto, la scorsa settimana abbiamo avuto un paio di giorni di festa in occasione di una importante festività islamica. Visto che metà squadra è per metà di fede musulmana e per metà di fede cristiana, rispettiamo e osserviamo le usanze di tutte le religioni; quindi gli allenamenti sono saltati per permettere alle ragazze di festeggiare. Va detto che in questa squadra musulmani e cristiani convivono assieme benissimo e ognuno ha il diritto di manifestare apertamente il proprio credo. Prima di iniziare ogni partita, le ragazze pregano in gruppo, e a turno si prega un dio diverso. A questo punto, non ci rimane che affidarci nelle mani di Dio e di Allah, che si organizzino loro due per farci arrivare a Nairobi sani e salvi e che il torneo si giochi senza nessun’altra catastrofe e che, soprattutto, le ragazze si divertano e possano apprendere il più possibile da questa esperienza. E se magari ci fanno arrivare ancora un po’ di soldini, sarebbe perfetto!

Come si dice … Inshallah (Se Dio vuole).

Vale

ps: PER CHI POTESSE/VOLESSE PARTECIPARE...KARIBU SANA!

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