Buenos Aires – sede del 25esimo congresso internazionale del CIO - ha emesso il proprio verdetto assegnando l’edizione dei Giochi Olimpici 2020 a Tokyo, in Giappone. Battuta la concorrenza delle europee Istanbul e Madrid, le Olimpiadi torneranno in Asia dopo il successo di Pechino 2008 e, nella logica (non scritta) dell’alternanza, ci sono ragionevoli possibilità che l’edizione successiva, quella del 2024, possa essere ospitata da una nazione europea. La candidatura di Madrid, eliminata per la terza volta, pare destinata a lasciare il campo a quella di Barcellona. Altre europee si metteranno, naturalmente e legittimamente, in gioco  ma l’Italia può avere buone possibilità di trovare consensi ampi e duraturi, da qui ai prossimi quattro anni, quando verrà operata la scelta: “Una candidatura va costruita fin da oggi – dice il presidente della FIH, Luca Di Mauro – e quella dell’Italia è senz’altro molto, molto autorevole. Già in passato avevo espresso il mio parere in relazione ai benefici che una simile scelta potrebbe produrre e oggi confermo pienamente quella linea”. Sui Giochi del 2024 e sull’opportunità di far iscrivere l’Italia nel novero delle pretendenti si sono già espressi a favore il presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, il presidente del CONI Giovanni Malagò e i sindaci di Roma e Milano, Ignazio Marino e Giuliano Pisapia.  

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Di seguito, riproponiamo la lettera che il presidente FIH aveva inviato all’allora presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti nel febbraio 2012.

Caro Monti,
le spiego anche io, nel mio piccolo, perché occorre sottoscrivere l’impegno del governo per Roma 2020
”, dice Luca Di Mauro, presidente della FIH, Federazione Italiana Hockey. “In questi giorni sono stati lanciati tanti appelli da persone autorevolissime, provenienti dal mondo dello sport, della politica e della cultura; appelli rivolti tutti nella stessa direzione, quella di chiederle di sottoscrivere l’impegno del governo a sostenere la candidatura per Roma 2020. I Giochi Olimpici sono una occasione unica, di crescita economica, impiego occupazionale, ma non solo. Sono una importante occasione di rilancio per tutto il Paese e un’autentica lezione di educazione civica. Ci sono tanti sport che in Italia vivono di luce opaca, spesso vittime dello strapotere di altre discipline, indubbiamente di maggior richiamo popolare, ma questi sport, da molti definiti (a torto) “minori” hanno storie bellissime da raccontare. Spesso dietro a un dilettante che pratica Hockey su Prato, che è quello che rappresento, piuttosto che Pallamano o Badminton solo per citarne alcuni, si nasconde una persona che ogni giorno, per coltivare la sua passione in maniera completamente gratuita, compie fatiche interminabili. Viaggia da un capo all’altro della propria città alla ricerca dell’unica struttura dove può praticare il suo sport, si paga da solo i viaggi aerei per disputare le partite di campionato e ha, lo dico davvero, un unico grande sogno: vestire la maglia della propria nazione, l’Italia, e rappresentarla in occasione della più importante manifestazione sportiva al mondo, le Olimpiadi. L’Hockey su Prato è da sempre disciplina olimpica, ma di occasioni di partecipare ai Giochi, come Italia, ne ha avute finora ben poche e in anni ormai decisamente lontani” prosegue Di Mauro. “La candidatura di Roma e la sua, auspicata, assegnazione consentirebbe un riequilibrio di tutte quelle discipline meno popolari, nei confronti dei grandi sport di massa che, spesso, di partecipare ai Giochi, non se ne curano nemmeno poi tanto. Ci attendono otto anni al 2020 e in questi otto anni si può fare tanto per tutto il mondo sportivo italiano”. Continua il presidente FIH: “Ieri lei, in una video intervista rilasciata a Time ha dichiarato di voler cambiare il modo di vivere degli italiani; ebbene sono certo che di fronte a una responsabilità grande, come l’organizzazione di una Olimpiade, noi italiani avremmo certamente modo di dimostrare di che pasta siamo fatti: siamo un popolo che sa rimboccarsi le maniche, che sa essere onesto, che sa prendersi le proprie responsabilità. Inoltre -  conclude Luca Di Mauro - quale mezzo migliore della pratica sportiva può insegnare ai giovani e i giovanissimi cosa significhino concorrenza e meritocrazia? Spesso i nostri giovani vengono tirati in ballo come una generazione privata del futuro, per colpa del passato dei loro padri; io credo che questi padri abbiano il dovere di dare loro una possibilità e Roma 2020 lo è senz’altro. In tutti i sensi”.

Luca Di Mauro

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