Qui di seguito pubblichiamo integralmente il pezzo comparso giovedì 13 giugno 2013 sulla Gazzetta dello Sport (pag. 30). Riguarda il progetto che Valentina Quaranta sta portando avanti in Tanzania: leggendo l’articolo a firma di Mario Salvini vi saranno più chiare le sue linee guida. Valentina e le sue atlete hanno bisogno di un aiuto concreto per scrivere una bellissima pagina di sport, ma soprattutto di solidarietà; una pagina di vita. Già a partire dalle scorse settimane, la Federazione Italiana Hockey ha interessato anche la Federazione Internazionale e ha deciso di inviare a Valentina del materiale sportivo: “Ho invitato ogni consigliere federale a effettuare una donazione personale, così come farò io; – dice il presidente FIH, Luca Di Mauro – come Federazione non possiamo impegnare risorse, ma come hockeisti e come amici di Valentina dobbiamo farlo”. Ma serve l’aiuto di chiunque ne abbia la possibilità. Per effettuare un contributo si possono utilizzare gli estremi bancari di Valentina, che ha dato la sua disponibilità.

IBAN: IT 49 Z 02008 46041 000101269722

Causale: nazionale tanzaniana di hockey su prato

Valentina Quaranta, la passione diventa “missione”

Valentina l’ha sempre detto: “L’hockey non è la mia vita. E’ il mio hobby, una passione”. Non certo il suo unico interesse. E l’impressone è che sarebbe stato così anche se fosse stata atleta di qualche sport più popolare e remunerativo. Il suo è proprio un modo di essere. Valentina Quaranta ha 28 anni e non è una di quelle persone che puoi racchiudere in un unico cliché. Le interessa troppo il mondo per pensare ad una sola cosa alla volta. E così già due anni fa, nel 2011, dopo 8 Scudetti tra prato e indoor, tutti col Lorenzoni Bra, dopo tante partite in nazionale e dopo aver sfiorato la qualificazione Olimpica per Pechino, si è presa un anno per fare altro. Servizio civile internazionale, in Tanzania. Con la Co.Pe., una Ong di Catania, si è occupata di progetti per la tutela dell’infanzia e delle mamme, di sviluppo agricolo, di promozione del ruolo della donna in vari aspetti sociali.

Solo che ci sono cose, nella vita, a cui proprio non possiamo sfuggire. E così in uno degli ultimi giorni a Dar Es Salaam, Valentina si è imbattuta in un gruppo di ragazzi che giocavano a bordo strada. Non a calcio o a basket: a hockey prato. E’ stato un attimo. Valentina poi è tornata a casa, a vincere il nono scudetto col Lorenzoni, nella sua Bra. Ma il tarlo della Tanzania intanto lavorava. E così quest’anno ha mollato tutto, casa, Lorenzoni, amici. E’ tornata a Dar Es Salaam, solo che stavolta ci è portata un vecchio borsone pieno di palline, vecchi bastoni, qualche parastinco.

“Ho messo in piedi un progetto per far giocare i bambini delle scuole. E in più ho giocato un po’ di partite coi ragazzi. Qui corrono come pazzi”. Ovviamente su campi improvvisati. “Ci sono pietre, qualche ciuffo d’erba, cacche di mucca”, diciamo che il mio controllo di palla qui sta migliorando. I ragazzi che sarebbero poi la nazionale. “Sono la squadra dell’esercito, dunque la selezione di tutta la Tanzania”. Ed è saltato fuori che esiste anche una femminile. “Solo che tra problemi di studio, col fatto che le ragazze abitano lontane e che non ci sono altre squadre contro cui giocare, in pratica non stanno facendo nulla”.

Fino ad ora. Perché qualche settimana fa è successo che Valentina ha parlato con alcuni funzionari del governo per i suoi progetti con la Co.Pe. E'uscito anche l’hockey. “Ma perché non vai al ministero dello sport – le hanno detto – è qui di fianco”. Valentina è andata. L’hanno fatta passare in un bell’ufficio. Credeva di essere con un impiegato, invece ha parlato per un’ora buona con il vice ministro dello sport in persona. “Sono uscita da quell’ufficio c.t. della nazionale femminile”. In questi giorni stanno cominciando gli allenamenti. Con le ragazze è dura. “Piano piano stano tornando. Ma ci vuole tempo. In Africa ci vogliono sempre tempo e pazienza”.

A settembre in Kenya, a Nairobi, c’è l’African National Cup. La Tanzania di Valentina Quaranta vorrebe partecipare. Ma servono bastoni un po’ meno consunti di quelli che ha portato giù lei. E un po’ di soldi che la federazione non ha. Per partecipare al progetto: valentina.quaranta@gmail.com

 

(Mario Salvini, Gazzetta dello sport, giovedì 13 giugno 2013)

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