Partendo da un contenzioso a seguito di un avviso di accertamento notificato a un circolo velico, nel quale veniva contestata la mancata applicazione dell’IVA per il ricovero delle barche a favore degli associati dell’Associazione sportiva dilettantistica, riteniamo utile riportare, in questa sede, una interessante sentenza della Cassazione in relazione ai rapporti tra Associazioni Sportive Dilettantistiche e l’Amministrazione Finanziaria, circa l’assoggettabilità all’IVA delle prestazioni rese nei confronti degli associati.
La vicenda, approdata in Cassazione su iniziativa dell’ASD, è stata decretata dai Supremi Giudici con DECISIONE n° 4626/11. Nella stessa viene dichiarata l’infondatezza della pretesa dell’Amministrazione Finanziaria atteso che la prestazione rientrava fra gli scopi istituzionali propri dell’associazione e quindi ne riconosceva il carattere non commerciale.
Per i Giudici di legittimità è nodale la valutazione sul rientro (o meno) tra le attività istituzionali dell’ente da cui discerne l’applicabilità dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).
La vicenda, approdata in Cassazione su iniziativa dell’ASD, è stata decretata dai Supremi Giudici con DECISIONE n° 4626/11. Nella stessa viene dichiarata l’infondatezza della pretesa dell’Amministrazione Finanziaria atteso che la prestazione rientrava fra gli scopi istituzionali propri dell’associazione e quindi ne riconosceva il carattere non commerciale.
Per i Giudici di legittimità è nodale la valutazione sul rientro (o meno) tra le attività istituzionali dell’ente da cui discerne l’applicabilità dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).