Lunedì 12 giugno, per la prima volta nei 103 di storia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, un Presidente della Repubblica ha fatto visita a Palazzo H. Un onore che i vertici dello sport italiano hanno condiviso con alcuni dei più significativi rappresentanti del movimento sportivo nazionale.

In rappresentanza del movimento hockeystico italiano erano presenti il presidente FIH, Sergio Mignardi, il segretario generale FIH, Francesca Vici e l’atleta della Nazionale Italiana Femminile, Dalila Mirabella.

(da www.coni.it)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dimostrato la sensibilità e la vicinanza della massima istituzione dello Stato nei confronti del movimento agonistico nella sua accezione globale. C’era l’intera galassia CONI (Foto in pagina di GMT) a celebrare e il momento: oltre 602 medaglie olimpiche, mondiali ed europee tutte insieme a rappresentare l’eccellenza dello sport tricolore. All’evento hanno partecipato i presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali e Paralimpiche, delle Discipline Sportive Associate, delle Associazioni Benemerite, degli Enti di Promozione Sportiva, dei Comitati Regionali, del mondo paralimpico, nonché una folta rappresenta di atleti in attività e del passato.

A fare gli onori di casa il presidente del CONI, Giovanni Malagò che ha accolto Mattarella unitamente al Ministro dello Sport, Luca Lotti, e al presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli.

"Questo incontro intende riaffermare non soltanto i valori dello sport, ma la sua importanza, ampia e crescente, nella società, nella formazione dei giovani, nello sviluppo equilibrato delle persone e delle nostre comunità", le parole del Capo dello Stato, che nella sua visita al Palazzo H è rimasto colpito dalla 'Sala delle fiaccole' e in particolare da quella dei Giochi invernali di Torino 2006. "Lo sport è, insieme, causa e conseguenza di una passione collettiva che accompagna gare e campionati, e talvolta contribuisce a farci sentire un popolo - aggiunge Mattarella -. Nello sport si specchia la nostra società in misura molto maggiore di quanto taluni credono: per questo lo sport italiano ha consapevolezza di rappresentare l'immagine dell'Italia. Chi si impegna per lo sport, chi lo diffonde, aiuta l'intero Paese. Auspico che l'Italia abbia nei prossimi anni la forza e la capacità di guardare allo sport per trarre un nuovo slancio verso traguardi sempre più ambiziosi. Se sapremo fare squadra nessuna sfida, neanche la più difficile, sarà irrealizzabile. E i nostri sogni, anche i più arditi, potranno diventare realtà".

Poi, rivolgendosi alla platea di presidenti e atleti: "Non posso che augurarvi i migliori successi. In tutti i campi. Buona gara a tutti voi. Il mio augurio riguarda il vostro contributo al miglioramento della società del nostro Paese". Malagò ha rimarcato che “purtroppo Roma 1960 resterà per molti anni ancora l'unica edizione dei Giochi estivi disputata nel nostro Paese. L'Italia dello sport ha conquistato sul campo un prestigio indiscutibile che difendiamo strenuamente ogni giorno con il nostro lavoro e i nostri sacrifici, senza consentire a nessuno di offuscare, ogni tanto con scelte miopi e ingiustificabili, la stima che abbiamo acquisito in Italia e fuori dai nostri confini".

Che lo sport abbatte, perché "è l’antidoto vero contro la paura. Chi fa sport coltiva l'amicizia, non l'odio - ricorda il ministro Lotti -. Voglio affermarlo con forza e con chiarezza: lo sport è una delle risposte più efficaci che il nostro mondo ha da offrire anche ai signori del terrore".

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Un evento, la presenza del Capo dello Stato nella Casa dello Sport Italiano, che ha coinvolto anche i rappresentanti della FH: “Ieri è stata una giornata storica, non per un fatto sportivo, ma per un fatto di cultura istituzionale; e per l’alto riconoscimento dato dal Presidente al valore sociale ricoperto dallo sport”, dice il presidente Sergio Mignardi. “La presenza del Presidente Mattarella ha testimoniato quanto lo sport sia rilevante nello sviluppo della nostra nazione. Ecco perché la nostra federazione sta investendo molto anche sugli aspetti sociali e valoriali. Ecco perché insistiamo molto sui giovani, attraverso i quali si coltiva la crescita di un Paese. Ecco perché rilanciamo la formazione, la socialità e la sicurezza dei nostri impianti: l’hockey italiano deve andare in questa direzione, perché attraverso lo sport siamo parte del sistema sociale e quindi dello sviluppo della nazione. Non basta vincere un campionato – conclude Mignardi - ma occorre vincere a livello sociale”.  

Una esperienza unica quella vissuta dall’Azzurra Dalila Mirabella, 22enne atleta dell’HCU Catania e della Nazionale, in partenza domani per Bruxelles: “Ieri, per la prima volta in 103 anni, il Presidente della Repubblica è entrato in casa nostra. Emozionante; come lo è stato anche stare accanto ai più grandi dello sport. È stato un po’ come sentirsi per la prima volta "una sola cosa". Eppure le storie di ognuno di noi, di cose ne raccontano tante, anche molto diverse; invece, per un momento, per quel momento, ho sentito che le nostre storie si stavano fondendo in un'unica storia: la storia dell'Italia. I discorsi tenuti sul bellissimo palcoscenico dello Stadio dei Marmi – chiude Dalila - mi hanno fatto venire i brividi come pochissime altre volte nella mia vita”.




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