Nel corso del pomeriggio californiano - quindi nella notte italiana - la nazionale maschile di Riccardo Biasetton incontra il Canada in un test tanto prezioso quanto utile, a pochi giorni dall’inizio del Round 2 della World League di San Diego.

I nostri azzurri sono giunti a destinazione dopo un viaggio (scalo ad Atlanta compreso) di circa 18 ore. Inevitabile, quindi, un iniziale periodo di adattamento (fisico) in una delle zone più suggestive di tutti gli Stati Uniti, a un passo dalla frontiera con il Messico; un’area del paese zeppa di contaminazioni culturali: un arricchimento per gli uomini, oltre che per gli atleti. “C’è un clima amichevole”, dice il team manager Bruno Ruscello, “per strada ci è capitato che le persone ci fermassero per chiederci cosa rappresentassimo” dice Bruno, che sottolinea l’importanza rivestita dal “rappresentare la nostra nazione, l’Italia, all’estero. Una cosa che i nostri ragazzi sanno bene”. Oggi il test  con il Canada, nel quale “vedremo la prima misura della nostra consistenza in un incontro vero”, anche se disputato su un minutaggio limitato.

In queste ‘prime ore’ americane gli azzurri hanno proseguito il lavoro iniziato a Roma nei due raduni delle scorse settimane e “i frutti si vedono; i nostri ragazzi  hanno il morale alto, molto alto. Sono soddisfatto del loro comportamento e dell’inserimento degli ultimi arrivati: il concetto di famiglia azzurra è stato recepito da tutti”, dice Bruno Ruscello. Che prosegue: “Stanno acquisendo una identità stando insieme in campo e fuori; a volte bastano poche linee di indirizzo per dare identità alla squadra. I concetti sono costantemente ripetuti da Riccardo Biasetton e dai suoi assistenti Gianluca Cirilli e Patricio Mongiano” proprio per dare “linee guida, ma anche supporto, quando necessario”. Nel corso delle finestre di allenamento al campo (“bellissimo, come tutto l’impianto”) gli azzurri hanno avuto modo di osservare anche alcune delle altre squadre come l’Austria (“che è arrivata qui una settimana prima di noi”), nostra (prima) avversaria nel matchday 1 di sabato. “C’è entusiasmo per quello che stiamo vivendo” conclude Ruscello, “stiamo cercando di trasmettere anche il valore e il significato di rappresentare la nostra nazione all’estero. Nell’hockey che conta, con squadre veramente forti. Noi vogliamo fare la nostra parte e la squadra sta dando ampi riscontri”. A parlare, poi, sarà “il campo”: il giudice più imparziale che c’è. 



Veduta del campo di San Diego, collocato su un suggestivo altopiano

jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WfMediabox.init({"base":"\/","theme":"standard","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers":"{{numbers}}","numbers_count":"{{current}} of {{total}}","download":"Download"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });