Inizia alle 15:30 in punto la sfida tra Italia e Schaerweijde HC, avversario assai più impegnativo di quel Nardeen affrontato dagli azzurri nella giornata di ieri, giovedì 12 febbraio, e contro cui gli azzurri non giocheranno nuovamente domenica mattina (come inizialmente previsto) prima del rompete le righe di questo raduno romano, ultimo appuntamento antecedente le convocazioni e la partenza della comitiva azzurra per San Diego (USA) dove i nostri parteciperanno al Round 2 della World League al via da sabato 28 febbraio. Un disguido con il viaggio di ritorno degli olandesi ha tolto agli azzurri la possibilità di un ulteriore test. Avversario di tutt'altra caratura, invece, lo Schaerweijde: milita nella massima serie olandese, dove l'Hockey Prato è cultura e industria, e ha chiuso la prima parte della stagione in leggero calo, dopo un avvio di buon livello. Che il roster opposto a noi oggi sia di alto livello lo si evince già nel primo tempo. La partenza azzurra però è fiammante. Al 1', infatti, è subito Italia: al primo affondo i nostri fanno benissimo e Luca Ferrini, il capitano, spinge in rete la pallina dell'1-0.
Minuto 2', gli azzurri escono bene da una pressione in attacco olandese, ma sugli sviluppi dell'azione arriva il primo corto per i nostri avversari: 1-1. Passano due minuti e anche l'Italia beneficia del primo corto; l'esecuzione di Keenan è magnifica, ma l'intervento del portiere è super. Bella partita. Lo Schaerweijde prende metri, ma gli azzurri controllano, spinti da Biasetton che chiede "ordine" nel gestire la pressione avversaria e nel difendere. Al minuto 10', però, gli olandesi trovano il primo vantaggio della partita: 2-1. Poi Zalatel è bravo, nell'uno contro uno, a evitare di nuovo il peggio, che però si concretizza sul fil di sirena, con un rovescio vincente: 3-1. La prima sosta è preziosa per Biasetton, che ne approfitta per registrare le cose con gli azzurri "troppo chiusi nei nostri 22". "Dobbiamo aumentare l'aggressività" dice il mister dell'Italhockey. Gli olandesi, però, in certi casi sono imprendibili e su corto (3') mettono in mostra tutto il loro bagaglio tecnico: 4-1. Lo Schaerweijde sfrutta bene le corsie esterne e crea superiorità: è così che - minuto 9 - arriva il quinto sigillo, 5-1. L'Italia ha più difficoltà a penetrare nei 22 avversari, ma il passivo è oggettivamente severo per quanto espresso fin qui in campo. E i rinnovati sforzi italiani vengono premiati poco prima di metà gara: Cioli inventa e De Vivo timbra il 2-5, con il quale si va all'intervallo. Biasetton invita a "non perdere di vista le priorità", ad "aumentare l'intensità" e a essere più incisivi nelle marcature, contro una squadra (oltre che tecnica) forte fisicamente e assai aggressiva, capace di continui raddoppi. Si riprende e in porta Padovani (senza colpa sui gol) lascia il posto a Francesconi. Il terzo quarto scivola via caratterizzato da grande equilibrio e l'Italia difende bene, riuscendo pure a farsi vedere in non meno di due circostanze. Francesconi è inoperoso in pratica per tutto il parziale e si sporca i cosciali solo a 2' dalla fine, per gestire un affondo rossonero. Sul rovesciamento di fronte Colella esercita il rovescio, ma trova la parata attenta del portiere avversario. Il parziale dà buone indicazioni a Biasetton, che però non si accontenta e dà istruzioni ai suoi per il proseguo di gara. Minuto 2': Giulio Ferrini scende sulla corsia destra e serve una pallina deliziosa, che però non trova azzurri pronti alla spinta in rete. I primi minuti di frazione vedono gli italiani costantemente nei 22 avversari, ma la superiorità in campo non viene premiata da una marcatura. L'occasione buona arriva al 6': corto Italia. Bravo ancora Keenan, la cui conclusione (deviata dal portiere) bacia la parte esterna del palo. È però il preludio al gol, che arriva immediatamente dopo: lo sigla Giulio Ferrini, 3-5. Poi c'è il break olandese (6-3 su azione insistita) che non toglie voglia e determinazione a una Italia che pare soddisfare lo staff azzurro. E che subito dopo ottiene un corto. Stavolta lo tira Corsi. Ed è bravissimo: 4-6. A 2' dal termine corto Schaerweijde, che gli azzurri gestiscono alla grande e che sfruttano, anzi, per ripartire. Peccato che nell'ultimo passaggio manchi la precisione. Sul fil di sirena ancora corto olandese e ancora brava Italia: Francesconi mette fuori. Finisce così, con una sconfitta 6-4 che però mette in mostra una Italia in gara per tutta la durata del match e capace di migliorarsi e progredire, tempo dopo tempo. Esordio in maglia azzurra (senior) per i braidesi Valentino e Chiesa, giunti a Roma solo ieri sera, lentamente integratisi con buon convincimento nei meccanismi di squadra.
Domani rivincita, ancora alle 15:30.

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