Grazie al secondo posto conquistato nel Round 1 di Lousada, in Portogallo, la nazionale italiana maschile sarà impegnata dal 28 febbraio all’8 marzo 2015 a San Diego nei quarti di finale della World League. La Federazione Internazionale ha inserito l’Italia in un Round 2 diverso da quello previsto che, inizialmente, doveva essere quello di gennaio di stanza a Singapore. Un cambiamento di programma che non ha reso particolarmente felice l’allenatore Riccardo Biasetton: “Il Round 2 di Singapore era più abbordabile, sia per i nomi delle squadre partecipanti che per le posizioni di ranking”. La reazione all’inserimento dell’Italia nel quarto di Chula Vista (California) non è stata felice: “Non sono contento per le possibilità che abbiamo di andare avanti. Questo quarto è forse più affascinante, dato che ci sono squadre al top, ma per noi ci sono oggettivamente poche chance anche per provarci e per fare un torneo dove puoi dire la tua”, dice Biasetton, che però, come sua abitudine, non parte mai scoraggiato: “A carte ferme, questo è quanto viene da considerare in partenza. Poi è chiaro: in campo è tutta un’altra cosa”. Rimane tuttavia un fatto che “con Fiji, Singapore e anche con Bangladesh - squadre inserite nel quarto di finale di gennaio - sarebbe stato più facile giocarsela”. Una nota positiva per l’inserimento nel quarto californiano Riccardo la trova, nel fatto che “almeno possiamo vendicarci con l’Austria”, che a Lousada ha battuto gli azzurri nella nostra gara 1. Quest’anno l’Italia maschile ha un obiettivo preciso, salire dalla pool C europea, che a luglio vedrà gli azzurri impegnati a Lisbona contro Portogallo, Galles, Svezia, Turchia, Grecia, Gibilterra e Bielorussia: “Noi dobbiamo lavorare in prospettiva per risalire in Pool B. Quella di febbraio è la prima tappa, perché l’obiettivo è quello e a San Diego porteremo chi sarà disponibile anche a luglio; coinvolgendo, nel caso, anche qualche Under 21 che non è venuto a Lousada”. Per allestire la miglior squadra possibile Riccardo, come già fatto parzialmente l’anno scorso  sta “girando i campi di A1 e A2”, non solo “per visionare i giocatori”, ma anche “per parlare con gli allenatori di club” perché “avere un confronto tecnico è fondamentale affinché gli atleti possano fare qualcosa in più nella società di provenienza”. Biasetton ha cominciato il proprio ‘tour’, con il derby tra Hockey Villafranca e CUS Padova: “In campo avevamo dei ragazzi dell’U21 e un paio della senior”. Ad allenare il CUS Padova, poi, c’è un bravo tecnico, Roberto Serena “con cui abbiamo un colloquio fitto e un confronto di idee sempre aperto, perché in nazionale ci sono degli atleti che lui ha cresciuto e nell’Area non mancano giocatori papabili, pure per la senior”. Tutto ciò per aprire la finestra su un aspetto, quello del rapporto tra tecnici, punto cardinale per ragionare su cosa i giocatori, nei club, possono fare per arrivare il più possibile pronti in nazionale. Del resto nella maschile non c’è residenziale e bisogna sfruttare ogni possibilità: “I ragazzi hanno già il materiale su cui lavorare, da integrare con qualcosa di più specifico. E parlare con i tecnici, in un periodo in cui non facciamo attività è fondamentale per lavorare insieme nella stessa direzione”. Sabato scorso Riccardo era a Roma, “per assistere al doppio turno, visto che hanno giocato Roma e Tevere”: nella prima gioca Patricio Mongiano, nella seconda il tecnico è Gianluca Cirilli, ovvero i due assistenti di Biasetton nella maschile. Il mister azzurro ha fissato un planning per andare ad assistere “ad almeno una quindicina di partite tra A1 e A2: l’idea è quella di dare la possibilità a tutti di farsi vedere, perché le porte sono aperte a tutti”.

Per quanto riguarda i raduni propedeutici al quarto di finale della World League “è ancora tutto da definire” conclude l’allenatore della maschile. Avendo il Round 2 a fine febbraio è però “oggettivamente difficile fare attività in Italia a dicembre e a gennaio”.

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