Sudafrica batte Italia 5-2 (4-0) nella seconda partita amichevole delle azzurre, impegnate in raduno a Den Haag (Olanda), dove la nazionale italiana femminile di hockey su prato si tratterrà fino a domenica per una proficua sessione di allenamenti e test match. Impressionante l’impatto con la gara del Sudafrica, nettamente migliorato dal punto di vista atletico e muscolare rispetto alle qualificazioni olimpiche di New Delhi e al Round 3 della World League 2013: “Stiamo affrontando squadre che tra due giorni giocano un mondiale e sono al top della forma – dice il team manager dell’Italdonne, Gianni Rossinoi siamo alla seconda partita insieme, con tanti innesti nuovi. Fisicamente stiamo molto bene e Fernando Ferrara ha già individuato le correzioni da fare, che però richiedono tempo”. Oggi si è visto come, a un anno dalla World League di Londra, alcune delle nostre avversarie di allora (e il Sudafrica lo è stato) siamo “cresciute in maniera impressionante”. Hanno giocatrici nuove e “hanno lavorato moltissimo sulla parte fisica e atletica. L’unico modo che abbiamo per raggiungere i livelli delle squadre che vediamo qui è il residenziale”. Oggi con il Sudafrica si è giocato con la tradizionale formula dei due tempi da 35’ ciascuno, arbitrati da due fischietti internazionali. Primo tempo di chiara marca africana (4-0) e ripresa per l’Italia (2-1 il parziale per le azzurre) con le reti di Aldana Lovagnini e di Constanza Aguirre su corner corto, a 10’ dalla fine: “La partita è stata difficile fin dall’inizio – prosegue Gianni Rossi – e abbiamo chiuso il primo tempo sotto 4-0; nella ripresa abbiamo preso le distanze e capito i meccanismi; alla fine si sono contati 8 corner corti a 2 per noi, un dato che è anche sintomatico della mole di gioco prodotta”. Il Sudafrica è a L’Aja da circa dieci giorni e nelle ore passate ha incontrato (e battuto nettamente) anche la Corea: “Hanno cominciato il primo tempo a un ritmo cui noi, oggi, non possiamo giocare”, dice Fernando Ferrara, allenatore delle azzurre. “Siamo state pericolose all’inizio ma, quando hanno accelerato, in quindici minuti ci hanno fatto tre reti; tra primo e secondo tempo abbiamo aggiustato alcune cose e la musica è cambiata nella gestione della pallina”. Il Sudafrica “ha lavorato per questo Mondiale, è normale. Fisicamente sono molto molto cresciute, hanno acquisito in massa e velocità, mentre tatticamente e tecnicamente sono rimaste alo stesso livello, infatti quando noi prendiamo il ritmo gara siamo tranquillamente alla pari”. La differenza, a questi livelli, “la fa allenarsi tutti giorni e fare palestra, con ciò è dimostrato che possiamo competere”, conclude il mister azzurro. Oggi hanno giocato tutte le atlete a disposizione di Ferrara, a eccezione di Josefina Segura, Eugenia Gonzales Del Cerro e Giulia De Guio. Domani, doppio impegno per l’Italia, impegnata in mattinata con l’Argentina campione del mondo in carica e, nel tardo pomeriggio, con la squadra olandese di prima divisione del MOP. 

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