In azzurro “da quando avevo 19 anni” e dal torneo di qualificazione olimpica di Kakamigahara (Giappone), oggi Luca Da Gai (nonostante sia ancora giovanissimo) è uno dei veterani del Team Italia, oltre che uno dei migliori talenti espressi dal movimento hockeystico italiano negli ultimi anni. In questo raduno Luca è occorso in un piccolo strappo al bicipite femorale destro che lo costringerà a rimanere a riposo totale per un’intera settimana. In dubbio, quindi, la sua presenza nella partita di campionato di sabato 16 marzo tra Tevere EUR e PiùUnica Paolo Bonomi; una gara speciale perché sancirà non solo il ritorno all’attività Prato delle de formazioni coinvolte, ma anche perché sarà la prima gara disputata sullo splendido impianto di Via Avignone (Via Bilbao), realizzato sulla falsariga del campo che ha ospitato i Giochi Olimpici di Londra: un teatro dei sogni. Luca, che per quel giorno spera di aver recuperato la condizione, qui in Nazionale ha ritrovato chi lo allena (ogni giorno o quasi) anche nel club, Gianluca Cirilli: “Lui ci tiene tantissimo a quello che fa e si impegna molto; ed essendo stato un grande giocatore riesce a farti migliorare non solo tatticamente ma anche tecnicamente. E’ molto preparato ed è una persona che può insegnare tanto. Un grande”.


In questi giorni di raduno Luca ha trovato “un gruppo buono; siamo tanti però è molto positivo perché si riescono a consolidare i rapporti”, aspetto nodale quando si veste la maglia dell’Italia “e ci si conosce di più”. Il gruppo è composto in larga parte da giovani “validi; ne mancano alcuni che non hanno potuto partecipare per infortunio o impossibilità lavorative ma l’aria è buona, molto buona”. Da Gai ha riscontrato “grande impegno da parte di coloro che sono alla prima presenza e grande disponibilità da parte di coloro che sono presenti da più tempo, sia nel migliorarsi e allenarsi con attenzione, che nel far sentire i nuovi arrivati parte del gruppo”. Luca ci tiene, molto, alla maglia azzurra: “E’ uno stimolo essere chiamati in Nazionale; per me la maglia dell’Italia è una grande soddisfazione. Significa che sei nell’élite dei migliori giocatori italiani e rappresenti la nostra nazione, anche all’estero. Ci ho sempre tenuto tantissimo”. Le prospettive in vista dell’Europeo di Vienna, sebbene sia davvero prematuro, secondo Luca sono che “se ci si allena sempre con la convinzione di potersi migliorare si può ambire a un risultato positivo”; certo è vero che “affronteremo squadre preparate, di certo non le ultime arrivate. Però si lavora, si fa tanta analisi dei nostri allenamenti e delle cose che bisogna migliorare: sono soddisfatto e fiducioso”.

Nelle foto (FIH/PaoloGiorgini) in alto Luca Da Gai; in basso Gianluca Cirilli in un momento dell'allenamento. Cirilli è allenatore di Luca (anche) alla Tevere EUR.

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