Nel 1959 un gruppo di giovani e intraprendenti Reggiani decise di iniziare a praticare anche a Reggio Emilia l’Hockey su Prato. Allora, ancora più di oggi, questo sport era poco conosciuto, ma loro ebbero questa idea condita da tanto spirito pioneristico. Comincia così la lettera con cui, 60 anni dopo, Marco Bonacini, ex atleta e ora Presidente della ASD Città del Tricolore, ha radunato alcuni giovanotti, tutti nati intorno al 1940. 

Quei baldi giovanotti, quelli che ci sono ancora, hanno risposto presente, per festeggiare il sessantennale dall’inizio dell’attività, perché l’hockey, se lo scegli, non lo lasci più. Inizi come giocatore, poi diventi allenatore e finisci la tua carriera come dirigente. 

Una festa non autocelebrativa, senza squilli di tromba, nonostante questa disciplina di strada ne abbia fatta tanta. Non solo perché sono riusciti a non mancare mai ad un appuntamento importante e disputare sempre un campionato ufficiale ma anche a realizzare un sogno, dare una casa stabile ai propri associati. 

La pensavano così i fratelli Luigi e Elio Casoli quando, dopo avere assistito a una partita a Bologna, decisero con i loro amici di quartiere di provarci anche a Reggio. 

Per raccontare questa avventura, tutta reggiana, lunga 60 anni, abbiamo scelto di non parlare dei traguardi raggiunti, delle vittorie o delle sconfitte, dei cambi di nome, del peregrinare da un campo di gioco all’altro, perché in questo sport, sono le storie degli uomini a contare. 

Le storie come quella di Elio Casoli, uno dei fondatori, che ama poco parlare ma che ha dato tanto all’hockey. Giocatore, allenatore, dirigente. E’ lui il pilastro attorno a cui è nato e cresciuto questo sport. La storia di Benetti Vilmo, che è ancora il Vice Presidente dopo una lunghissima carriera nel CONI Provinciale. O quella di Tamagnini Emore che, dopo la carriera da giocatore, è diventato il massaggiatore di tutte le squadre dei successivi 40 anni. Mantovi Ivan e Angelo Pingani invece da anni sono i due custodi dell’impianto sportivo, amati da tutti i giocatori che salutano quotidianamente. Tra chi arrivò negli anni 80 anche Paolo Grazioli, che solo di recente ha smesso la maglia da giocatore dopo una interminabile carriera, per indossare la tuta da allenatore della squadra femminile, con la quale in quattro anni ha vinto tre scudetti. Piccole storie, simili a tante altre, anche quelle interrotte dalla fatalità. Come per Fontanili Pierluigi, portiere della nazionale italiana, che quattro anni fa ha lasciato i suoi compagni a causa di una brutta malattia, la stessa, che ha portato via quest’anno Gianni Montanari, dopo 50 anni nel settore arbitrale nazionale. 

Piccole storie che hanno portato la società a schierare quest’anno 10 squadre che partecipano a 19 campionati nazionali maschili, femminili, prato e indoor. 

E' proprio per questi giocatori, la linfa vitale di una società sportiva, che la società ha deciso di impegnarsi per altri 20 anni almeno, con il progetto in via di realizzazione per la costruzione di una nuova palestra a fianco del campo in erba sintetica. Un progetto importante, che impegnerà la società per 700.000 euro complessivi, in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia che si occuperà della costruzione del nuovo impianto. Una palestra polivalente con area di gioco 20 x 40 e regolamentari spazi di fuga, unica nel suo genere nel comune di Reggio Emilia. Con questa nuova palestra gli hockeysti reggiani potranno finalmente allenarsi in un impianto regolamentare per praticare l’hockey indoor, la disciplina invernale che vede la squadra U18 Femminile reggiana campione d’Italia in carica. 

Nella sala della festa, che si è tenuta ieri sera, era stata allestita una mostra con 60 quadri, uno per ogni anno, in cui i partecipanti si sono riconosciuti, rivivendo con i propri compagni i momenti più belli della propria storia sportiva. 

Alla festa non ha voluto mancare anche il Sottosegretario alla Presidenza della regione Emilia Romagna, Giammaria Manghi, che ha portato i suoi personali saluti alla società reggiana conosciuta per la prima volta nel suo ruolo di Presidente della Provincia di Reggio Emilia e da lui premiata due volte per altrettanti scudetti vinti. Un legame che la ASD Hockey su Prato Città del Tricolore ha molto apprezzato fin da allora. Come apprezzata è stata la presenza del Presidente della Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, Mauro Rozzi, insieme al quale il pensiero è subito andato ai primi anni di vita della società di hockey, quando sulle maglie risaltava il nome UISP, allora sostenitore dei primi passi di quello che diventerà un percorso lunghissimo e non ancora terminato. Un percorso che l’attuale dirigenza intende proseguire perché l’hockey , quando lo scegli, non lo lasci più.


(comunicato stampa ASD Hockey Città del Tricolore - nella foto: alcuni dei fondatori del club)


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