Domenica scorsa le Final Four della Serie A1 Maschile hanno consegnato all’HC Bra il titolo di campione d’Italia 2020/21: per i gialloneri si tratta dell’ottavo scudetto in 15 anni; e dietro ognuno di questi successi, c’è sempre stato lui: il Presidente Pino Palmieri.
Palmieri è anche Vicepresidente FIH e, da questo mandato, ricopre (con l’altro Vicepresidente Stefano Pagliara) pure il ruolo di referente del Settore Squadre Nazionali. Inevitabile che il pensiero corra immediatamente alle Azzurre impegnate nell’Europeo Pool A: “In Olanda ci sono alcune delle squadre più forti al mondo; è dura ma le Azzurre stanno dando e daranno il massimo”. La nostra squadra “rinnovata per ampi tratti, purtroppo sconta il fatto di non aver potuto disputare incontri di preparazione, a causa delle restrizioni legate al Covid, che nel nostro Paese sono state più stringenti che altrove”.
La pandemia e i suoi effetti hanno fortemente condizionato l’attività e “di questa stagione, la prima cosa che mi sento di celebrare è proprio il fatto che con grande sofferenza e capacità di tutti siamo riusciti a portare in fondo il campionato: questo è di per sé è un grandissimo obiettivo, dato l’aspetto biologico della situazione”. Il fine era di “dare agonismo sano sia nel risultato finale, l’assegnazione dello scudetto, che nel per tenere alto il valore tecnico dei giocatori: siamo riusciti a dare una dimensione agonistica sufficiente. Questo potrebbe essere un buon viatico per la Nazionale, anche se pure qui siamo un po’ in ritardo nella preparazione, per gli stessi motivi della Femminile: ci sarà da lavorare un po’ e capire meglio se potremo ottenere gli obiettivi. Ma adesso è prematuro”.
Per quanto riguarda l’HC Bra “i giocatori sono estremamente convinti della meritocrazia della vittoria e devo dire che la squadra è stata costruita con qualità: ho due stranieri di livello internazionale e un corredo di giocatori italiani di buon livello. Ora l’obiettivo che ho, se ci riesco, è dare una dimensione europea all’HC Bra: questa è la grande sfida e farò del mio meglio per riuscirci. E la costruzione della squadra, che va fatta in estate, è importante: è come a scuola, se insegni bene all’inizio dell’anno, alla fine ti ritrovi la promozione”.
Anche se Palmieri guarda già avanti, la stagione dell’HC Bra non è ancora conclusa: “C’è l’atto finale della Coppa Italia, che magari non sarà importante come lo scudetto, ma è una manifestazione agonistica di grande rilievo: la mentalità agonistica è ciò che dobbiamo imparare e costruire; se non riusciamo ad averla nessuno fa bella figura”.
Tornando alle Final Four Scudetto “l’organizzazione è andata bene: le squadre si sono dimostrate mature e con un discreto senso agonistico, dimostrato come gioco e come comportamento. I nostri addetti ai lavori hanno fatto, sebbene fossero in numero ridotto, un ottimo lavoro organizzativo: pur con i protocolli Covid l’hanno portata in porto bene. Da noi, poi, la logistica è ottimale perché abbiamo un ottimo albergo a 20 metri dai nostri due campi: non è cosa da poco perché permette alle squadre, logisticamente, di sistemarsi bene. Non a caso è venuta qui 10 giorni la Nazionale Femminile. Il nostro campo, di proprietà comunale con gestione federale, è l’unico campo FIH “doppio” d’Italia. Abbiamo il manto che comincia ad accusare segni di cedimento, dato che ormai ha 25 anni d’età ma con il nostro Comune, dove lo sport locale è proprio l’Hockey su Prato, cercheremo una soluzione”.
(Nella foto Pino Palmieri e Priyesh Bhana con la coppa dei Campioni d'Italia 2020/21)