Il quinto posto della Nazionale Italiana Maschile nel Championship II di Gniezno ha consentito agli Azzurri di conquistare la qualificazione al PreMondiale di Cardiff, in programma in Galles dal 21 al 24 ottobre prossimi.

Ne parliamo con Pino Palmieri, Vice Presidente FIH, corresponsabile delle squadre Nazionali, insieme al Vice Presidente FIH Stefano Pagliara, ma soprattutto Presidente e anima dell’HC Bra, campione d’Italia maschile quest’anno e per ben quattro volte nelle ultime cinque stagioni.

Per Palmieri “la spedizione azzurra è stata complessivamente positiva. Abbiamo raggiunto l’obiettivo, sicuramente non facile, affrontando due squadre come Irlanda e Polonia. L’Irlanda è in una fase di rinnovamento, ma conserva comunque giocatori di tutto rispetto. Poi c’è la Polonia, che è una squadra che si può definire, storicamente, spartiacque tra una serie di squadre di rango inferiore e una serie di squadre di rango superiore e con la quale l’Italia, dal 1960 in poi, ha perso il 90% delle volte”. Aver perso con la Polonia insomma “ci sta e ci sta due volte: perché è una squadra forte e perché giocava in casa”. Piuttosto “bisogna riconoscere l’ottimo lavoro di Gianluca Cirilli, perché venivamo da un lungo periodo di assenza agonistica: ha creato un gruppo competitivo, con un assetto tattico buono. Poi, per quello che ho potuto vedere, i giocatori mi sono sembrati molto coesi e affiatati: questo conta molto”.

In questa squadra “ci sono una serie di atleti davvero bravi; per competere a maggiori livelli servirebbe un corto internazionale, da 140-150 km orari, che porta in pratica al 70% dei gol, ma la strada è buona e più si cresce e più cresce la cattiveria agonistica, altro aspetto distintivo di un hockey altamente competitivo”. Il Presidente dell’HC Bra ammette poi di aver parlato “con il Presidente Mignardi e con il corresponsabile Pagliara, che sono d’accordo nel dare a Cirilli tutto il supporto necessario per presentarci a Cardiff nel migliore dei modi” perché per ora “siamo soddisfatti” conclude Palmieri “ma vediamo cosa riusciremo a fare in questi due mesi, perché dato che siamo in ballo dobbiamo ballare”.