L’attività indoor è in fase di chiusura ed è, come sempre, tempo di bilanci. Ancor di più se, nel caso della stagione al coperto che stiamo congedando, le novità sono state più di una. La finale di Bologna, come previsto, è stata l’occasione per fare il punto della situazione sia con i responsabili SAR che con i diversi dirigenti di società che hanno partecipato al torneo di finale o che , pur non partecipando, hanno voluto contribuire alla discussione offrendo la loro preziosa partecipazione.

Intanto vorrei sottolineare la riuscita dell’evento - afferma Roberto Maxia , presidente della commissione Agonistico Nazionale - e soprattutto il clima che si è creato. Rileviamo uno svolgimento senza polemiche, senza proteste , nessun cartellino rosso e un fair play che dovrebbe sempre caratterizzare il nostro sport, già alle prese con altri problemi di natura socio-economica. Per me è stata una emozione vedere le squadre finaliste stringersi in una unica grande squadra: quella che gioca a hockey e ha piacere a farlo ”.

Le tre giornate di Bologna sono state intense e di grande impegno - continua Maxia - e qualsiasi spazio disponibile è stato dedicato a incontri e riflessioni utili per il futuro. Anche i responsabili  SAR delle aree agonistiche nazionali hanno potuto fare il punto della situazione, esporre i problemi e proporre suggerimenti e riflessioni per il futuro anche e soprattutto in relazione alla specificità di ogni territorio, ognuno con le proprie problematiche , legate alle distanze, allo stato dell’arte degli impianti al livello tecnico e quant’altro”.

Cosa emerge da queste considerazioni?

Intanto una sostanziale approvazione della formula per quanto attiene l’attività senior – continua Roberto - che tiene insieme esigenze di tipo tecnico con le manifestate preoccupazioni economiche dei club. Al termine del torneo, la cui formula era fatta di fasi eliminatorie e di una fase finale, possiamo affermare comunque l’ assoluta legittimità dell’assegnazione del titolo di  Campione d’Italia”.

E per quanto riguarda l’attività giovanile?

L’annullamento delle finali nazionali giovanili è stata una scelta dolorosa -  interviene Stefania Spagnulo , componente la Commissione SAN, nella quale ricopre il ruolo di Competition Manager per quanto attiene i campionati nazionali - parzialmente colmata con l’istituzione dei Trofei denominati Coppa Italia che avevano il compito di integrare e valorizzare anche le finali di area. La manifestazione Under 19 femminile (e conseguentemente l’Under 21 maschile ) si è dovuta annullare per la contemporanea opportunità di organizzare a basso costo una raduno prato della nazionale Under 21. Su questo serve un riesame della situazione”.

Talvolta il calendario ci è nemico - aggiunge Roberto - ma questo evidentemente non riguarda solo noi. Basta vedere cosa succede a livello internazionale: non si era mai visto che la Federazione Europea organizzasse i tornei di Euroleague in contemporanea alla Coppa del Mondo. Ma a livello mondiale rileviamo la grande pressione che alcune nazioni, non europee , fanno sul calendario internazionale e  a noi non resta che adeguarci cercando nel contempo di salvaguardare la regolarità dei campionati nazionali e gli impegni e gli investimento dei club sugli stessi”.

Come si può migliorare?

Intanto con una calendarizzazione anticipata degli eventi cosi da consentire a ognuno, club in primis, di pianificare al meglio la propria attività, nella quale convivono sempre più, e questo è un bene, eventi organizzati dalla federazione a livello nazionale e locale ed eventi complementari, autorizzati sempre dalla FIH; alludo a tornei, trofei, festival e partecipazioni all’estero. Questo è un impegno che questa commissione vuole mantenere già a partire dal 2014/2015, fatta salva la giusta flessibilità che l’hockey internazionale ci chiede per l’attività delle nostre nazionali”.

E le altre criticità?

In generale sono rappresentate dalla specificità e dalle esigenze di ogni Area Agonistica – interviene il consigliere federale William Grivel, qui nella veste di componente la Commissione SAN – ed è per questo che dobbiamo essere capaci di gestire anche finestre temporali per l’attività outdoor e l’attività indoor che potrebbero essere , seppur lievemente, diverse. Siamo soddisfatti finora per quanto discusso e per quanto poi fatto, ma esistono ancora margini di miglioramento. L’impegno è stato forte, anche nel mediare interessi opposti, ma alla fine una decisione deve essere presa e crediamo di aver sempre scelto per il meglio e per il bene di questa disciplina. Concordo con Roberto sulla necessità di anticipare comunicati e circolari dell’anno sportivo entrante e, di conseguenza , approntare un planning condiviso tra tutti i settori federali. Ci stiamo già muovendo in questo senso. Però non si può dire che questa Commissione non abbia avuto il coraggio di fare alcune innovazioni, basta pensare alle finali giovanili a 8 squadre ideate come eventi che puntano a rimanere nella memoria di ogni atleta e club partecipante”.

Approfittando della posizione di Bologna e della presenza di alcuni responsabili SAR nel ruolo di Giudici del Torneo si sono svolte anche due riunioni tra il SAN e i SAR delle Aree Agonistiche. Hanno partecipato Cicci Cocco, Milena Zennaro, Claudio Valdinoci, Antonino Corsaro ,Gianfranco Salaris e, in qualità di invitato, Riccardo Fedi, responsabile SAR Emilia Romagna.

Proprio a Fedi, che è un osservatore privilegiato (in virtù dell’età e dell’essere ancora in attività) chiediamo l’impressione su come il Settore Agonistico Nazionale si sta muovendo e le sue, personali, considerazioni:  “L’analisi la svolgerei su più fronti; di sicuro si deve apprezzare la volontà reale e concreta di coinvolgere i vari SAR del Territorio, persone che hanno il polso ed il termometro di cosa succede realmente, ognuno nelle proprie aree di competenza. Questo, rispetto agli anni passati, mi sembra una buona novità. E’ importante, e costruttivo, perché in questo modo possiamo portare alla conoscenza del governo centrale le criticità o le esigenze, ma anche gli apprezzamenti, che ci sono, del territorio e delle società” che sono poi il motore della nostra Federazione. “Entrando più nello specifico – continua Riccardo - credo che per quanto riguarda l'indoor, ci sia qualcosa da rivedere nella Formula complessiva della riforma, coraggiosa nella sua così rapida applicazione. Formule o idee dovranno e potranno essere trovate ascoltando anche il territorio. Reputo, a mio parere, buona la formula dell'evento di Finale (Indoor League), con le dovute correzioni e implementazioni. In merito alla stagione Prato, sono molto favorevole e condivido la formula che consente di svolgere le finali con la formula  “a 8 squadre”: rappresenta un evento che può dare visibilità sia alla realtà locale sia a quella nazionale; di sicuro, sarà necessario il supporto della Federazione e del SAN al fine di ottenere la perfetta (o quasi) organizzazione dell'evento”.

jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WfMediabox.init({"base":"\/","theme":"standard","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers":"{{numbers}}","numbers_count":"{{current}} of {{total}}","download":"Download"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });