Le Olimpiadi di Londra stanno entrando nel vivo; ne parliamo con Chiara Tiddi, capitano della Nazionale Femminile Senior italiana: “Ho visto la cerimonia d’apertura, bella, anche se probabilmente è stata di minor impatto rispetto ad altre”. In quell’occasione hanno sfilato come portabandiera di Germania e Argentina, anche due atlete di Hockey su Prato: “Si tratta di nazioni dove l’hockey ha grande rilevanza e dove è quasi uno sport nazionale”; inoltre, un palcoscenico come la cerimonia d’apertura dei Giochi, vista da circa quattro miliardi di spettatori , “ci dà grande visibilità - grazie a queste due portabandiera - e tutto ciò è senz’altro rilevante” Chiara, peraltro, ha avuto l’opportunità di giocare con entrambe in maglia azzurra: “Con Natasha Keller ci siamo affrontati in una amichevole ufficiale, l’agosto del 2011, a Monchengladbach, prima degli Europei Pool A; con Luciana Aymar ci siamo incrociate più volte sul campo, in occasione degli incontri di preparazione alle competizioni che abbiamo sostenuto in Argentina, nel corso degli anni”.
Finora, relativamente ai Giochi, “ho visto diverse partite di hockey in tv, sia maschile che femminile; il livello è buono. E guardando la partita tra Sudafrica e Argentina (1-7, ndr) ho avuto conferma che se fossimo state al posto delle africane non avremmo rubato nulla a nessuno. E’ la stessa sensazione che ho avuto in India: loro non sono uno squadrone” come in passato.  L’Italia ora pensa alla World League: “Ci stiamo allenando a gruppi e chi ha la fortuna di avere compagne della stessa città si allena insieme; siamo seguite dal preparatore atletico ed effettuiamo con costanza gli esercizi affidatici”. A Praga, al Round 2 si qualificheranno quattro squadre su sei “l’obiettivo è naturalmente arrivare tra le prime quattro. Dobbiamo puntare al quarto posto e tutto ciò che verrà di più, sarà ben accetto”. L’avversario più temibile, secondo il capitano, “è la Scozia, che comunque l’anno scorso ha ottenuto la promozione per salire in Pool A nell’Europeo ma ci sono altre squadre discrete che possono dire la loro. Noi partiamo come testa di serie, ma il ranking in questi tornei è sempre relativo. La Scozia me l’aspetto preparata”.
Il prossimo anno Chiara Tiddi sarà di nuovo a San Sebastian, nei Paesi Baschi, a giocare per la maglia della Real Sociedad: “E’ il quarto anno e ho sempre giocato qui” dice; “quando non sono al Club studio (Economia, Amministrazione delle aziende) e a marzo dovrei laurearmi”, poi “lavoro con il Club anche nel settore giovanile, dove mi sono state affidate due squadre”.
In questi anni in Spagna “non ho vinto nessun titolo finora; siamo sempre arrivate in finale, sia in campionato che in Coppa, e abbiamo sempre perso dalla stessa squadra: il Clud de Campo de Madrid”. La passata stagione, però, l’incantesimo a un certo punto è sembrato vicino allo spezzarsi: “Abbiamo perso ai rigori la coppa e tu sai che ai rigori può finire in qualsiasi modo”, peccato!
In Spagna il livello è alzato anche dall’ingaggio di molte giocatrici straniere: “Sono tante le  giocatrici di livello internazionale; due anni fa nel Deportivo Terrassa c’era proprio la tedesca Natascha Keller, fino all’anno scorso c’era anche Carla Rebecchi nel Club de Campo, ma essendo questo l’anno olimpico  sono tornate a casa propria per prepararsi meglio in vista dei Giochi”.

(nella foto Chiara Tiddi in azione con la maglia dell'Italia. Archivio FIH).
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