Ai Giochi Olimpici di Londra 2012, l’Hockey su Prato avrà, tra i propri protagonisti, anche un italiano: Guido Braca. Romano, classe 1962, Guido a Londra sarà Giudice di Gara; per lui si tratta della terza Olimpiade dopo quelle di Atene e Pechino. Un curriculum sportivo d’eccellenza il suo, che ha costruito con passione, dedizione e continuità l’impegno in seno alla Federazione Europea e alla Federazione Internazionale “ma devo ringraziare in primo luogo la Federazione Italiana Hockey, che ha creduto in me sin dal 1996 e che a oggi, ogni anno, non ha fatto mai mancare di appoggiare la mia nomina a incarichi internazionali” dice Braca.
E’ proprio del 1996 il primo contatto di Guido con l’Hockey Internazionale, “quando fui scelto per fare lo speaker, a Cagliari, delle qualificazioni ai Mondiali di Utrecht (Olanda)”. Risale al 1997 la prima volta come giudice in Italia mentre “dal 1998 ho iniziato a fare l’ufficiale di gara per l’EHF”. Adesso Guido è spesso impegnato anche come Tournament Director, “l’ultimo evento che ho curato è stato il Round of 16 della EHL – EuroHockeyLeague a Rotterdam, in Olanda”. Attualmente Braca, che è Dirigente della S.S. Lazio Hockey, è membro del Competition Committee della Federazione Internazionale (sin dal 2004) e segretario dell’Indoor Committee della Federazione Europea, incarico (anche questo) che ricopre da “dopo Atene 2004”, una città, un anno, un evento che per Guido non ha pari: “Quando ricevetti la comunicazione di essere stato scelto per le Olimpiadi di Atene feci un salto sulla sedia; ero felicissimo. Non avevo ancora moltissima esperienza; per la Federazione Internazionale ero andato ai Mondiali del 2001 in Australia, la mia prima assegnazione Internazionale, poi nel 2003 avevo fatto il Champions Trophy in Olanda. Ma è quando ricevi la “chiamata” olimpica che ti rendi conto che hai lavorato bene in ambito internazionale e che il tuo lavoro e quello della Federazione che rappresenti viene riconosciuto”. 

Il 26 luglio è prevista la partenza per Londra “e quando arriverò all’aeroporto di Heathrow sentirò che le Olimpiadi per me sono cominciate davvero, perché lì c’è un ufficio preposto dove chiunque, dal più giovane atleta, passando per Bolt e persino per il presidente del CIO Rogge, devono recarsi e validare l’accredito che ci è stato inviato”. Il 27 e il 28 luglio riunioni tecniche e distribuzioni delle uniformi, che contribuiscono a farti sentire ulteriormente, se ancora ce ne fosse bisogno, “part of the game”. 

Gli Officials non hanno accesso al Villaggio Olimpico, “ma quando entri all’Olympic Park l’atmosfera è magica: lì puoi incontrare i più grandi atleti del mondo. A Pechino, ad esempio, ho frequentato molto lo stadio del nuoto e mi è capitato di sedere al fianco di Micheal Phelps. Ad Atene ricordo che il nostro albergo era sulla spiaggia e più volte io e i miei colleghi abbiamo visto la nazionale femminile di pallavolo cubana che si distraeva giocando a beach volley”. La cosa bella dei Giochi è che “anche il più grande atleta non è diverso dal più piccolo. Si percepisce uguaglianza, unità: valori che sono alla base del vero spirito olimpico. Per non parlare, poi, del fascino rappresentato dall’insieme delle divise, diverse nei colori, che rappresentano i Paesi più disparati”. Una delle emozioni più intense, però, Guido l’ha provata quando ha potuto assistere alle vittorie di alcuni atleti italiani: “A Pechino mi è capitato di assistere alla vittoria della medaglia d’oro di Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana. E’ incredibile l’effetto che fa ascoltare l’inno nazionale italiano e vedere la bandiera italiana issata più in alto delle altre; lo stesso mi era capitato nel 2004, quando Stefano Baldini vinse la medaglia d’oro nella maratona”, facendo il suo ingresso trionfale in solitaria nello Stadio Olimpico.

Eppoi, oltre alle emozioni e al contatto diretto che si può avere con un atleta, ci sono le tante personalità che è possibile incontrare. Anche in occasione delle gare di Hockey su Prato: “Nel 2008, nella zona riservata, ho conosciuto personalmente Diego Armando Maradona, che era venuto allo stadio per assistere alle partite delle Leonas argentine; altre volte mi è invece capitato di ritrovarmi seduto al fianco dell’Infanta di Spagna e a Felipe, piuttosto che ai Principi del Belgio o all’erede al trono olandese: tutti grandi appassionati della nostro sport, lontani dall’avere vicino a sé bodyguard o cose del genere”. Curioso, in tal senso, un altro episodio che ci racconta Guido: “A Pechino sono andato a vedere una gara con un mio amico svedese, Bjorn Isberg (TD nell’Hockey Prato maschile nel 2008 e confermato TD anche per Londra) e a un certo punto, indicando un uomo seduto, da solo, in maglietta, scarpe da tennis e pantaloni corti mi fa: “Ehi, ma quello è il nostro Re!”; non dico che mi sarei immaginato di vederlo con la corona in testa, ma la normalità di certi atteggiamenti credo sia propria solo di una Olimpiade”.

Da Londra, Guido Braca invierà a federhockey.it foto e curiosità della XXXesima Olimpiade, per consentire agli hockeysti di vivere i Giochi in una maniera un po’ diversa da come (ce) la fanno abitualmente conoscere i Media tradizionali.
Senza trascurare l’importanza del ruolo assegnato a questo grande appassionato di Hockey, che a Pechino, (tra le tante partite) ha fatto da Giudice di gara nella finale per il bronzo, ma che quest’anno spera “di essere selezionato per la finale per l’oro”; e in quel caso a noi, dall’Italia, sembrerà (un po’) di essere arrivati a medaglia con lui.


(Nelle foto - FIH - in alto e in basso, Guido Braca, Giudice di Gara di Hockey su Prato designato per Londra 2012.
Nella foto centrale, Diego Armando Maradona ospite/spettatore a Pechino 2008).
jQuery(window).on('load', function() { new JCaption('img.caption'); }); jQuery(document).ready(function(){WfMediabox.init({"base":"\/","theme":"standard","width":"","height":"","lightbox":0,"shadowbox":0,"icons":1,"overlay":1,"overlay_opacity":0.8,"overlay_color":"#000000","transition_speed":500,"close":2,"scrolling":"fixed","labels":{"close":"Close","next":"Next","previous":"Previous","cancel":"Cancel","numbers":"{{numbers}}","numbers_count":"{{current}} of {{total}}","download":"Download"}});}); jQuery(function($){ initTooltips(); $("body").on("subform-row-add", initTooltips); function initTooltips (event, container) { container = container || document;$(container).find(".hasTooltip").tooltip({"html": true,"container": "body"});} });