In virtù del secondo posto centrato a Zagabria nell’ultima edizione degli Youth Nations Championships II, quest’anno la rappresentativa azzurra femminile Under 16 sarà impegnata a Valencia, nella Pool A. Le squadra ammesse (si gioca dal 5 all’8 luglio) sono Olanda, Irlanda, Repubblica Ceca (che compongono il Girone A, quello che include anche l’Italia), Spagna, Belgio, Russia e Polonia.
A guidare le azzurrine (che rispetto a Praga hanno perso atlete di grande livello come Dalila Mirabella, Federica Mereu, Giulia Galligani e le gemelle Pacella) ci sarà l’head coach Fernando Ferrara, importante punto di riferimento anche per i ragazzi dell’Under 16 maschile.
Anche i giovani azzurri vivranno infatti (negli stessi giorni della femminile) l’esperienza europea. Dopo lo Youth Nations Championships II di Predanovci (nel quale l’Italia aveva chiuso al secondo posto sfiorando la promozione In Pool A), quest’anno gli azzurrini saranno di scena a Zagabria, dal 5 all’8 luglio, con i pari età di Polonia e Bulgaria (che, insieme all’Italia, compongono il Girone A), Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia.
L’EuroHockey Youth Championship giunge dopo un anno (circa) di lavoro per la realizzazione del progetto P.G.A (Progetto Giovani Azzurri), il cui responsabile tecnico è lo stesso Fernando Ferrara:  “Il progetto, iniziato a settembre del 2011, si basa sul coinvolgimento e il confronto tra giocatori, allenatori e genitori, abbiamo individuato sei aree di azione e abbiamo ottenuto una media complessiva di partecipazione del 70 per cento”. “Il progetto giovani azzurri –ha poi aggiunto l’head coach delle femminili- punta ad una crescita a lungo termine,  di circa dieci anni e se il progetto andrà avanti nello stesso modo in cui si è sviluppato in questi mesi,  il grande decollo di questo sport è assicurato”.
Sugli EuroHockey Championship (alle porte), Fernando Ferrara si è poi pronunciato in merito ai criteri da lui adottati nella scelta dei giocatori preselezionati (27 per l’U16 maschile e 24 per l’U16 femminile): “Abbiamo svolto test tecnici e tattici, valutazioni fisiche e comportamentali, senza tralasciare l’importanza delle presenze in campo dei giocatori nel corso di tutto l’anno”. Gli stessi criteri che verranno riutilizzati anche nella scelta dei definitivi 18, che entreranno in campo a Valencia e a Zagabria contro le altre ammesse agli Europei.
In questi ultimi mesi –ha poi affermato Ferrara - ho individuato molti potenziali talenti, in entrambe le categorie, nella maschile ci sono 7-8 giocatori di livello molto alto, nella femminile ci sono giocatrici in grado di ripercorrere, anche in modo migliore, la carriera sportiva di grandi talenti come Dalila Mirabella e le gemelle Pacella” punti fermi della nazionale Senior nonostante la loro giovane età (anno 1994).
Facendo qualche pronostico sulle squadre che l’U16 femminile e maschile dovrà affrontare dal 5 all’8 luglio Ferrara ha poi detto: “Per le azzurre il più difficile sarà senz’altro quello contro l’Olanda", incubo azzurro dopo la sconfitta 12-0 del 2008.
Le azzurrine per di più, da due anni a questa parte, non possono più vantare la presenza (in squadra) di giocatrici importanti come Mirabella, le due Pacella, Mereu e Galligani, che facevano dell’U16 femminile  una squadra consolidata e forte, ma anche su questo aspetto Ferrara si è mostrato ottimista: “Si tratta di un cambio generazionale, sicuramente in passato la squadra aveva raggiunto una certa stabilità, ma possiamo contare su giocatrici che hanno avuto già esperienze passate agli europei e questo non è poco”.
Per l’U16 maschile la Polonia è la squadra da temere: “Il livello di preparazione dei bulgari – ha dichiarato infatti Ferrara - è inferiore al nostro, ce lo ha rivelato anche Stephan Chavdarov, allenatore della Bulgaria, oltre che dell’italiana HF Lorenzoni”.
Sulle aspirazioni in vista della gara europea, ha infine concluso Ferrara: “Dal mio punto di vista, nell’U16 gli obiettivi da porsi non sono sui risultati bensì sulle prestazioni; noi giocheremo per vincere e se riusciremo a salire di livello sia nella femminile che nella maschile ben venga, altrimenti continueremo a lavorare”.

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