A seguire, il testo della lettera inviata ieri - venerdì 10 febbraio - dal presidente FIH, Luca Di Mauro al presidente del Consiglio dei MInistri, On. Mario Monti, pubblicata su AgenParl, l'Agenzia Parlamentare e citata oggi sulla Gazzetta dello Sport (pag. 23), nella rubrica del vicedirettore, Ruggero Palombo, "Palazzo Di Vetro".
“Caro Monti, le spiego anche io, nel mio piccolo, perché occorre sottoscrivere l’impegno del governo per Roma 2020”, dice Luca Di Mauro, presidente della FIH, Federazione Italiana Hockey. “In questi giorni sono stati lanciati tanti appelli da persone autorevolissime, provenienti dal mondo dello sport, della politica e della cultura; appelli rivolti tutti nella stessa direzione, quella di chiederle di sottoscrivere l’impegno del governo a sostenere la candidatura per Roma 2020. I Giochi Olimpici sono una occasione unica, di crescita economica, impiego occupazionale, ma non solo. Sono una importante occasione di rilancio per tutto il Paese e un’autentica lezione di educazione civica. Ci sono tanti sport che in Italia vivono di luce opaca, spesso vittime dello strapotere di altre discipline, indubbiamente di maggior richiamo popolare, ma questi sport, da molti definiti (a torto) “minori” hanno storie bellissime da raccontare. Spesso dietro a un dilettante che pratica Hockey su Prato, che è quello che rappresento, piuttosto che Pallamano o Badminton solo per citarne alcuni, si nasconde una persona che ogni giorno, per coltivare la sua passione in maniera completamente gratuita, compie fatiche interminabili. Viaggia da un capo all’altro della propria città alla ricerca dell’unica struttura dove può praticare il suo sport, si paga da solo i viaggi aerei per disputare le partite di campionato e ha, lo dico davvero, un unico grande sogno: vestire la maglia della propria nazione, l’Italia, e rappresentarla in occasione della più importante manifestazione sportiva al mondo, le Olimpiadi. L’Hockey su Prato è da sempre disciplina olimpica, ma di occasioni di partecipare ai Giochi, come Italia, ne ha avute finora ben poche e in anni ormai decisamente lontani” prosegue Di Mauro. “La candidatura di Roma e la sua, auspicata, assegnazione consentirebbe un riequilibrio di tutte quelle discipline meno popolari, nei confronti dei grandi sport di massa che, spesso, di partecipare ai Giochi, non se ne curano nemmeno poi tanto. Ci attendono otto anni al 2020 e in questi otto anni si può fare tanto per tutto il mondo sportivo italiano”. Continua il presidente FIH: “Ieri lei, in una video intervista rilasciata a Time ha dichiarato di voler cambiare il modo di vivere degli italiani; ebbene sono certo che di fronte a una responsabilità grande, come l’organizzazione di una Olimpiade, noi italiani avremmo certamente modo di dimostrare di che pasta siamo fatti: siamo un popolo che sa rimboccarsi le maniche, che sa essere onesto, che sa prendersi le proprie responsabilità. Inoltre - conclude Luca Di Mauro - quale mezzo migliore della pratica sportiva può insegnare ai giovani e i giovanissimi cosa significhino concorrenza e meritocrazia? Spesso i nostri giovani vengono tirati in ballo come una generazione privata del futuro, per colpa del passato dei loro padri; io credo che questi padri abbiano il dovere di dare loro una possibilità e Roma 2020 lo è senz’altro. In tutti i sensi”.
Luca Di Mauro
“Caro Monti, le spiego anche io, nel mio piccolo, perché occorre sottoscrivere l’impegno del governo per Roma 2020”, dice Luca Di Mauro, presidente della FIH, Federazione Italiana Hockey. “In questi giorni sono stati lanciati tanti appelli da persone autorevolissime, provenienti dal mondo dello sport, della politica e della cultura; appelli rivolti tutti nella stessa direzione, quella di chiederle di sottoscrivere l’impegno del governo a sostenere la candidatura per Roma 2020. I Giochi Olimpici sono una occasione unica, di crescita economica, impiego occupazionale, ma non solo. Sono una importante occasione di rilancio per tutto il Paese e un’autentica lezione di educazione civica. Ci sono tanti sport che in Italia vivono di luce opaca, spesso vittime dello strapotere di altre discipline, indubbiamente di maggior richiamo popolare, ma questi sport, da molti definiti (a torto) “minori” hanno storie bellissime da raccontare. Spesso dietro a un dilettante che pratica Hockey su Prato, che è quello che rappresento, piuttosto che Pallamano o Badminton solo per citarne alcuni, si nasconde una persona che ogni giorno, per coltivare la sua passione in maniera completamente gratuita, compie fatiche interminabili. Viaggia da un capo all’altro della propria città alla ricerca dell’unica struttura dove può praticare il suo sport, si paga da solo i viaggi aerei per disputare le partite di campionato e ha, lo dico davvero, un unico grande sogno: vestire la maglia della propria nazione, l’Italia, e rappresentarla in occasione della più importante manifestazione sportiva al mondo, le Olimpiadi. L’Hockey su Prato è da sempre disciplina olimpica, ma di occasioni di partecipare ai Giochi, come Italia, ne ha avute finora ben poche e in anni ormai decisamente lontani” prosegue Di Mauro. “La candidatura di Roma e la sua, auspicata, assegnazione consentirebbe un riequilibrio di tutte quelle discipline meno popolari, nei confronti dei grandi sport di massa che, spesso, di partecipare ai Giochi, non se ne curano nemmeno poi tanto. Ci attendono otto anni al 2020 e in questi otto anni si può fare tanto per tutto il mondo sportivo italiano”. Continua il presidente FIH: “Ieri lei, in una video intervista rilasciata a Time ha dichiarato di voler cambiare il modo di vivere degli italiani; ebbene sono certo che di fronte a una responsabilità grande, come l’organizzazione di una Olimpiade, noi italiani avremmo certamente modo di dimostrare di che pasta siamo fatti: siamo un popolo che sa rimboccarsi le maniche, che sa essere onesto, che sa prendersi le proprie responsabilità. Inoltre - conclude Luca Di Mauro - quale mezzo migliore della pratica sportiva può insegnare ai giovani e i giovanissimi cosa significhino concorrenza e meritocrazia? Spesso i nostri giovani vengono tirati in ballo come una generazione privata del futuro, per colpa del passato dei loro padri; io credo che questi padri abbiano il dovere di dare loro una possibilità e Roma 2020 lo è senz’altro. In tutti i sensi”.
Luca Di Mauro