Nei giorni scorsi nella Nazionale Italiana di Calcio ha fatto il proprio esordio Mateo Retegui. Il centravanti di Roberto Mancini è figlio di Maria Grandoli, Campionessa del Mondo Juniores di Hockey Prato nel 1993 e di Carlos Retegui, che da allenatore ha vinto l'oro con l'Argentina a Rio 2016 e che in passato ha allenato anche il Suelli, qui in Italia.

In una famiglia del genere Mateo non poteva che diventare un grande sportivo, come la sorella del resto: Micaela è stata Leona d’argento nei recenti Giochi di Tokyo; lui ha lungamente portato avanti i due sport, (raggiungendo pure le selezioni Nazionali giovanili argentine nell’Hockey) salvo poi rispondere alla chiamata del Boca nel 2016, a 17 anni e scegliere di dedicarsi al calcio. “Questa storia personale certifica i benefici che possono arrivare da una educazione sportiva polivalente - dice il Presidente FIH Sergio Mignardi – un approccio multidisciplinare porta sicuramente a un arricchimento, non solo in età giovanile; e quello che conta è il periodo di apprendimento, oltre a cosa apprendi e come lo apprendi. Più la formazione giovanile è pluridisciplinare – chiosa il Presidente Mignardi - più le abilità possono essere esaltate e migliorate; ma anche trasferite da uno sport all’altro”.


(Foto tratta dalla pagina Instagram di Mateo Retegui)