Per rispetto della classifica iniziamo dall’ “agro” e cioè dal derby femminile che metteva di fronte alla nostra squadra l’Amsicora con la quale condivideva la testa della classifica di A1. Era anche il suo esordio in casa in questo campionato dopo ben tre trasferte consecutive. E’ stata una partita giocata di fronte ad almeno 300 persone, che l’Amsicora ha meritato di vincere dimostrando una maggiore capacità di giocare a questi livelli. Ma la nostra squadra, pur non giocando ai livelli delle scorse partite, non ha demeritato. I primi 20 minuti sono di marca amsicorina e la Ferrini è costretta sulla difensiva, trovando rare azioni di contrattacco: su una di queste Lucia Sambenedetto riesce a tirare verso la porta sguarnita ma il tiro è debole e viene fermato prima della linea di porta. Al ventesimo un corner corto più che dubbio concesso da Vulturescu (veramente pessima la sua prova) innesca l’azione che porterà poi al grave incidente di Susanna Sanna, colpita al volto da un involontario tiro di drive; con la ragazza a terra, soccorsa prima dal medico e poi dall’ambulanza, la partita rimane sospesa per circa trenta minuti. Da segnalare, purtroppo, l’atteggiamento degli arbitri che impediscono l’accesso ai dirigenti della nostra squadra, salvo poi spaventarsi per l’incidente (che era evidente fin dall’inizio) e consentire l’accesso a tutti, rifugiandosi infine nei pressi dello spogliatoi per trovare conforto nei vecchi arbitri saggi dell’hockey. Si ricomincia e quasi subito dopo la Ferrini perde il controllo di una palla in uscita da una rimessa e l’Amsicora non perdona con una deviazione sotto misura che non lascia scampo alla Aramu. La nostra squadra comincia subito bene il secondo tempo, la palla circola molto meglio e si creano alcune occasioni. Due corti vengono malamente sprecati pur avendo guadagnato una ottima occasione di tiro (Braconi e Alacid) , nel terzo Caterina Manca a colpo sicuro si fa respingere la palla sulla linea di porta con la Lilliu battuta. Improvvisamente la partita si apre e nello spazio concesso le veloci amsicorine portano attacchi in superiorità numerica che non riescono a concretizzare. Dopo alcuni corti ribattuti, trovano infine a otto minuti dal termine il gol della sicurezza.
“Risultato giusto – commenta Roberto Maxia – per vincere una partita così ci vuole una prestazione sopra le righe che oggi non c’è stata. L’Amsicora ci ha impressionato, è coperta in ogni ruolo, e in più ha il valore aggiunto di un tecnico esperto come Roberto Carta. Noi abbiamo molto da fare. Ma siamo dentro un progetto ben preciso e questa è la cosa più importante. Piuttosto, siamo molto amareggiati per l’arbitraggio. Davvero, non c’era alcun bisogno degli atteggiamenti visti in campo, compreso il disgustoso impedimento di soccorso di una ragazza il cui infortunio lo poteva valutare un bambino. Così non andremo da nessuna parte”
Sabato pomeriggio, invece, con un gol realizzato all’ultimo minuto, la squadra maschile aveva vinto un rocambolesco derby a Su Duchessa con il Cus Cagliari. Sotto 2 a 1 (gol di Edris su corto) in un primo tempo sotto tono contro un Cus ben disposto, la nostra squadra giocava con ben altro piglio il secondo tempo pur in difficili condizioni ambientali determinate dalla pioggia e dal campo. Ancora Edris su corto imparabile pareggiava e, infine, sempre su azione susseguente a corner corto, Carlo Strinna trovava uno spazio per battere con un drive dal limite il portiere universitario, complice una deviazione. Tre punti importanti su un campo difficile contro una squadra che è inspiegabilmente a zero punti ma che ha giocatori e gioco per risollevarsi. Punti che consentono alla squadra di affrontare le prossime tre partite (tutte in casa,) con maggiore tranquillità e che danno morale ad una squadra che ha bisogno di risultati per confermare il valore delle prestazioni. Mancano, rispetto all’anno scorso i gol di Walid (buonissima comunque la sua prestazione) ma in compenso la squadra appare più equilibrata e matura.