L’Europeo Pool A di Monchengladbach è stato all’insegna delle sfide tra OIanda e Germania, che hanno raggiunto la finale (e di conseguenza il tagliando olimpico) sia nella competizione maschile che in quella femminile. Tra le donne, si è ripetuto un copione che va in scena ormai da quattro Europei consecutivi: la finale tre arancioni e teutoniche. Solo una volta si è imposta la Germania (a Manchester nel 2007) spezzando un filotto che nell’ultimo quadriennio – solo per rimanere nella stretta attualità – ha visto le ragazze (oggi) guidate da Max Caldas conquistare oro olimpico a Pechino e secondo posto ai Mondiali del 2010 di Rosario. Diverso il discorso per la maschile, dove vige un’alternanza  certamente salutare alla promozione di questa disciplina; alternanza che ha visto quattro diverse squadre alternarsi nel ruolo di campione d’Europa dal 2005 a oggi. C’era una volta la Grande Germania, viene il caso di dire, quella che tre il 1991 e il 2003 centrava per quattro volte consecutive (fino al ’99 si giocava ogni quattro anni) la finale degli Europei Maschili di Hockey. Nel 1991 e nel 1995 la selezione teutonica si era imposta in finale proprio sull’Olanda e quest’anno, a Monchengladbach, la squadra di Markus Weise è riuscita a riportare in patria un titolo che nel proprio palmares mancava da otto anni. Un’eternità, per chi in questa disciplina è abituato a guardare quasi tutti dall’alto verso il basso e che a Pechino ha visto i propri atleti accomodarsi sul gradino più alto del podio. Se infatti quella Germania fu capace di centrare il poker, poi nel 2005 fu la volta della Spagna (che ebbe uno straordinario ciclo che gli consentì di disputare tre finali consecutive tre il 2003 e il 2007), il 2007 fu la volta dell’Olanda, il 2009 dell’Inghilterra (proprio sulla Germania, battuta in finale 5-3). Per i campioni uscenti un (onorevole) terzo posto finale a Monchengladbach, centrato nella finalina contro l’ottimo Belgio.