Da CTH a CTH; differenza alcuna nella forma, molta nella sostanza. Da Centri Tecnici di Hockey a Centri di Talento Hockeystici. Non un gioco di parole. Con questa sigla la FIH, anche in questo Quadriennio Olimpico, intende dare continuità al progetto dedicato ai giovani, avviato negli anni scorsi, spostando però l’attenzione sulla ricerca del Talento; quello con la “T” maiuscola, che fa la differenza e che potrà, in un domani non lontano, vestire la maglia azzurra. Sulla scorta di quanto fatto in precedenza da alcuni giocatori che tutt’oggi sono colonna portante della Nazionale senior “dall’attuale capitano della Nazionale Femminile Senior, Chiara Tiddi, a tutte le splendide ragazze vincenti il Bronzo europeo Under 21 di Catania 2006, ai moltissimi atleti che hanno vestito e continuano a rivestire la maglia azzurra anche oggi”, parola di Bruno Ruscello, Project Manager FIH e linea di continuità in questo progetto che negli anni ha prodotto affezione a questa disciplina verso i (giovani e giovanissimi) giocatori.
Un progetto, quello targato CTH, che affonda le sue radici su un’idea di oltre dieci anni fa: “Il progetto CTH nasce nel 2000, sulla base di un progetto che ho sviluppato all’indomani della prova insoddisfacente della nazionale senior ai campionati europei di Padova 1999, dove ebbi comunque l’onore di esserne l’allenatore”, dice Bruno Ruscello. “Anche sulla base delle problematiche emerse in quel frangente, una delle soluzioni che suggerimmo fu proprio quella di prevedere delle strutture territoriali che iniziassero ad avere un impatto sulla formazione dei giovani hockeisti, prevedendo la necessità di ricambi generazionali importanti. Partimmo con pochissime risorse e tanto entusiasmo e praticamente tutti gli atleti ed atlete partecipanti alle varie selezioni nazionali nell’ultimo decennio sono passati per i CTH e per la manifestazioni nazionali che presero il nome di Youth Hockey National League”.
Chiediamo a Bruno di spiegarci le differenze rispetto agli anni scorsi e quelle con il lavoro passato, che rimane però un fiore all’occhiello della FIH: “Il cambiamento di rotta è contenuto nel concetto di Cura del Talento Sportivo. Il talento sportivo è infatti uno dei temi portanti della ricerca scientifica applicata allo sport, e molti sono gli studi condotti in tal senso, in praticamente tutte le discipline sportive. La filosofia di fondo del progetto affonda le radici in teorie molto conosciute a livello internazionale (a partire dal classico “The Role of Deliberate Practice in the Acquisition of Expert Performance” di K.A. Ericsson, R.T. Krampe e C.Tesch-Romer, 1993) e può essere sintetizzata semplicemente con queste parole: la carriera di un atleta non è… una “fotografia scattata una volta sola” né essere circoscritta in uno spot formativo estemporaneo, ma un film… che dura molti anni, e che si modella costantemente sulle molte esperienze che si accumulano nelle migliaia di ore di allenamento necessarie per raggiungere la maestria tecnico-sportiva. Il nostro progetto, con umiltà e senso di realtà, vuole affiancare le società nel durissimo lavoro di formazione dei giovani, offrendo il supporto necessario nelle fasi cruciali della cura del Talento: la scoperta, l’identificazione, la selezione e lo sviluppo”.
Una fase fondamentale in questo senso è proprio quella della “ricerca e scoperta del talento – prosegue Ruscello - attraverso una operazione costante di scouting, o osservazione sistematica, di tutte le attività agonistiche giovanili. L’invito che abbiamo rivolto con il Responsabile di Settore, Enzo Corso, ai Manager di Progetto presenti nella ultima riunione di Roma del 28 marzo è stata proprio quella di garantire la più vasta presenza possibile dei Tecnici Federali durante la disputa di incontri o di allenamenti , ricercando nel contempo la collaborazione e lo scambio con i Tecnici Societari, nell’ottica di una crescita comune: non c’è crescita degli atleti se contemporaneamente non c’è crescita reale delle competenze tecnico-professionali dei nostri allenatori, a tutti i livelli. Viviamo oltretutto in un’epoca in cui è facile ed economico garantire un flusso di informazioni costante sui diversi aspetti della formazione tecnico-tattica e fisica dei nostri atleti, e l’idea di fondo del nostro progetto si basa molto sul concetto di “Rete Formativa”, come peraltro indicato nella circolare 23/2013. Insomma le tecnologie multimediali, lo scouting, la match analysis, la formazione tecnica saranno al centro del nostro progetto, con la finalità di offrire ai nostri giovani ed ai nostri tecnici le opportunità di crescita pluriennale che il pieno sviluppo del talento richiede”.
La circolare cui allude il Project Manager contiene, in maniera diffusa, approfondita e dettagliata, tutte le informazioni del caso. Dal punto di vista pratico, le attività di formazione verranno indirizzate (e suddivise) in fasce di età: under 15 (nati 1998-2000), under 18 (nati 1995-1997), under 20 (nati 1993-1994). In considerazione dei Giochi Mondiali Universitari (Universiadi 2013) che vedranno la partecipazione della Squadra Nazionale Italiana Universitaria, alcune delle attività previste presso i Centri del Talento Hockeistico nel periodo Marzo-Luglio 2013, vedranno la partecipazione anche degli atleti universitari selezionati, per sessioni di allenamento/partite, stage. Una “commistione” utile a tutti gli attori coinvolti.
Le attività previste ripercorreranno quanto già svolto nel recente passato, con l’organizzazione di Raduni Federali in Macro Aree (Nord Ovest e Nord Est, Centro-Sud ed Isole), alla presenza di Tecnici Federali e Nazionali, a cui si inviteranno a partecipare, come forte momento formativo, i Tecnici societari. Questa la divisione su base nazionale: Nord – Ovest (Liguria, Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia Ovest - prov. di Milano); Nord – Est (Lombardia Est - prov. di Brescia - Veneto, Friuli Venezia Giulia, Prov. di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Toscana – Pistoia); Centro – Sud (Toscana – Pisa, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Molise, Basilicata); Sicilia e Calabria; Sardegna.
I CTH hanno già avuto svolgimento, nei giorni passati, a Torino. Molte (altre) le tappe sono già in calendario, come spiega il responsabile SSN Enzo Corso: “Praticamente il progetto è già attivo in tutte le aree, con i manager e i tecnici che stanno procedendo al monitoraggio e allo scouting. Il tempo in questa fase è molto poco, considerando il ritardo con cui siamo partiti rispetto alla stagione hockeystica; d’altronde l’anno elettorale non lascia scampo e c’è sempre qualche mese di pausa”, prosegue Corso. Nonostante la partenza in ritardo, “cercheremo di arrivare al meglio per il torneo tra le aree, una specie di Trofeo delle Regioni e dello Youth Hockey di qualche anno fa, che disputeremo a metà giugno dove verranno selezionate le due formazioni azzurre under 18 e i migliori under 15. Poi spero si possa andare a regime da ottobre 2013 con un piano più spalmato nella stagione”. Sinora la FIH è partita “bene con le nazionali senior e si è creato un buon entusiasmo all’interno e una certa simpatia all’esterno; ora deve essere avviato un progetto certamente meno visibile ma addirittura più importante per la nostra base hockeystica e per lo stesso hockey. Se lavoriamo bene con questi ragazzi e ragazze possiamo avere una continuità e un futuro solido. Spero si possa lavorare anche sulla base degli allenatori nelle regioni e nelle aree per creare quella scuola italiana di cui abbiamo parlato tante volte”.
Affinché un progetto abbia il successo atteso e sperato è necessario che la squadra sia composta da personalità cui non manchino capacità, passione e voglia: “Ho voluto scegliere come Manager di Area hockeysti di grande esperienza di campo e nello stesso tempo manageriale” continua Enzo Corso. “Sono i motori del progetto che andrà bene solo se ci sarà un coordinamento di area puntuale e preciso. Ho voluto coinvolgere anche tutti i Consiglieri federali delle varie aree proprio per l’importanza del progetto per la nostra Federazione. Nell’indicare i tecnici ho preferito puntare su tecnici giovani e di buon nome che possano essere d’esempio per i ragazzi e le ragazze e nello stesso tempo avere la capacità di individuare le qualità di un atleta che possa essere un investimento per il nostro sport. Ovviamente sono loro che devono vedere i ragazzi e ragazze giocare anche nello loro società e poi convocarli in qualche raduno zonale o di area per valutarli da più vicino. E’ evidente che sono e saranno loro a sceglieranno le selezioni”. Talenti, quindi, in cerca di talento. “Certamente alla fase finale e in qualche raduno di area saranno presenti anche alcuni dei tecnici delle nazionali - conclude Corso - ; in pratica i 10 tecnici che abbiamo indicato nelle varie aree saranno i rappresentanti del Settore Squadre Nazionali nelle varie Aree. E’ evidente che l’obiettivo sarebbe quello di avere aree più piccole e di conseguenza più aree: le due aree del nord sono certamente in sofferenza per le distanze e l’alto numero di atleti/e da visionare. Speriamo di poter in futuro dedicare più risorse a questo progetto che ritengo veramente vitale per il nostro hockey”.
(le foto FIH sono relative al CTH di Torino.
Nella foto di apertura Enzo Corso e Bruno Ruscello con il Segretario Fabio Pagliara e i Manager di Area dei CTH)