William Grivel, team manager Italia: “E’ stata una bella prova, di carattere. Ora abbiamo superato lo l’emozione della prima partita e guardiamo avanti. E’ indubbio che si sia corso e speso tantissimo, ma si è giocato alla pari con il Sudafrica e questo risultato ci dà consapevolezza e ci dice anche che siamo qui a Kazan a giocarcela”.
Agustin Nunez, mattatore dell’Italia quest’oggi con due gol di eccellente fattura, non una novità per un talento come lui: “Abbiamo giocato una partita intensa spendendo molto per 70’, ma senza mollare mai di un centimetro, con una convinzione incredibile. Abbiamo sempre dimostrato di voler cercare il gol e di volere almeno un punto e alla fine siamo riusciti a portare a casa questo emozionante 4-4”. Agustin sottolinea come sia “una squadra giovane, che ha dimostrato una maturità nel sacrificio davvero incredibile, contro un Sudafrica che atleticamente era assai preparato e che ha un gruppo consolidato”. Domani ci tocca la Russia: “Loro oggi non hanno giocato – prosegue Agustin – e quindi atleticamente saranno al 100%, ma noi oggi abbiamo preso confidenza con il campo e già questa è una cosa che ci aiuta”. Contro i padroni di casa “sappiamo che sarà difficile, perché loro sono candidati a finire primi nel girone”. La doppietta di oggi “mi fa felice, ma lo sono soprattutto per il punto, che è meritato in vista di quanto offerto in 70’ di gara”.
Chiusura affidata al capitano, Luca Ferrini: “Siamo distrutti ma contenti” ci dice all’inizio. “E’ un buon inizio – prosegue - sulla carta partivamo da ultimi e invece in gara abbiamo sentito che oggi, questa partita, potevamo anche prendercela”. Per i nostri azzurri è stata “una prestazione di carattere ma non solo: fisicamente e mentalmente siamo stati uniti fino alla fine. Abbiamo giocato bene di squadra e ognuno ha fatto benissimo nel proprio ruolo”, con un plauso particolare “alla difesa”, che pur senza tanti cambi ha fatto una gara eccellente. In una competizione come le Universiadi le emozioni si susseguono come un vortice: “Non ho mai partecipato a una, ma secondo me il clima è veramente quello olimpico”. Luca (autore di una partita maiuscola) sottolinea un aspetto meraviglioso: “Qui c’è una sensazione di fratellanza, unione e rispetto (di etnie e squadre) che dà speranza; sia come sportivi che come esseri umani in generale”. Perché “si sente tanto parlare, e si legge ancor di più, di problemi, guerre e conflitti ma qui tutti si aiutano e si rispettano: c’è unità, tutti faticano tanto, alzandosi all’alba per inseguire un sogno. E’ una cosa da cui occorrerebbe prendere esempio”.