Vittoria in rimonta per l’Italia che batte l’Austria 2-1 con i gol nella ripresa di Elisabetta Pacella e Celina Traverso. All’iniziale vantaggio austriaco su corner corto con il capitano Corinna Zerbs (6’), le azzurre rispondono con un autentico tour de force in attacco; si susseguono azioni offensive e occasioni su corner corto, ma la porta avversaria pare stregata. Nella ripresa il filo conduttore della gara è inizialmente immutato; poi è Elisabetta Pacella al 57’ a firmare il gol del pari (che di per sé garantirebbe da solo il primo posto nel girone), preludio al gol vittoria di Celina Traverso di pochi minuti dopo (64’). Le azzurre chiudono la fase a gironi con tre vittorie in tre partite e ottengono il pass per la semifinale, la cui avversaria conosceranno più tardi al termine di Azerbaijan-Lituania e Francia-Ucraina. Chi vince la semifinale ottiene già la certezza della promozione in Pool A e l’ammissione al torneo di qualificazione olimpica per Rio 2016.
Oggi “è stata dura, perché siamo stati meno lucidi dell’altro giorno”, dice l’allenatore Fernando Ferrara a fine partita; “noi abbiamo subito sprecato un corto e loro nell’azione successiva hanno trovato il gol” proprio sugli sviluppi di un corner. “Abbiamo subito reagito ma con imprecisione e poca lucidità”. Quella rete di svantaggio ha condizionato l’Italia e, prosegue Ferrara, “è stato come se ci fossimo demoralizzati dopo i primi errori”. E’ stata una gara a senso unico e l’Italdonne ha conquistato tre punti e il primo posto nel girone a punteggio pieno, ma oggi l’allenatore azzurro non è soddisfatto: “Le nostre avversarie sono entrate in area tre o quattro volte e noi abbiamo tirato nove corner corti contro uno solo loro; i nostri due gol sono arrivati proprio su corto, ma abbiamo infilato solo l’ottavo e il nono”; meglio sarebbe stato farlo prima. Tra le chiavi di volta del successo di una gara che si era messa in salita, lo spostamento del capitano a centrocampo, nel corso del secondo tempo: “Chiara Tiddi giocando in difesa era più fresca e in mezzo al campo ha dato quella spinta che ci ha permesso di riprendere la partita”.
Oggi faceva molto caldo a Cambrai; scendere in campo alle 11:00 non è semplice, per nessuna delle formazioni in campo; forse però è più penalizzante per chi ha, nel proprio DNA di squadra, la propensione a proporre gioco come l’Italdonne. In vista della semifinale di sabato (h. 15:30) sarà fondamentale “riposare bene, questa è la cosa più importante”, prosegue Fernando, “perché le giocatrici le idee le hanno chiare e sanno cosa devono fare”. L’Italia è una squadra che “ha le capacità per avere sempre il controllo della partita e deve avere consapevolezza di questo” in ogni gara. Occorre “attenzione e responsabilità, la responsabilità di essere protagoniste credendo nella crescita e nelle nostre compagne oltre che in chi ci sostiene da qui e dall’Italia”, conclude l’allenatore azzurro.
“Abbiamo giocato meno bene di altre volte”, dice il team manager Gianni Rossi, “forse un po’ di stanchezza comincia ad affiorare, ma il lavoro paga e alla fine abbiamo chiuso una partita che poteva finire con un punteggio ben più largo”.
Venerdì l’Italia affronterà la seconda classificata dell’altro girone: l’Azerbaijan (vittoria con Francia e pari con Ucraina) è momentaneamente in testa con 4 punti e deve affrontare la Lituania (1 punto); segue la Francia con 3 davanti all’Ucraina (2), ma lo scontro diretto tra quest’ultime apre a ogni possibile scenario.