Nell’ultima partita della prima giornata del Championship di Vienna, l’Austria ha battuto piuttosto nettamente l’Ucraina. Anche in questo caso – e può essere considerato il leit motiv della prima giornata di gare – il 6-1 finale ha iscritto a referto ben cinque diversi marcatori per i biancorossi padroni di casa; segno di una coralità evidenziata anche nelle partite vinte da Italia (cinque marcatori per sei reti), Russia (otto marcatori per dieci reti) e Polonia (sei marcatori per sette reti): a questa età più che la qualità del singolo è la forza del gruppo a fare emergere i singoli talenti, anime diverse, ma capaci di dare vita a un coro dalla voce forte. E chiara. La vittoria (prevedibile) dell’Austria mette gli azzurrini nella condizione di giocarsi qualcosa di importante, nel caso in cui oggi (h. 15) la squadra di Gianluca Cirilli superasse l’Ucraina: significherebbe, arrivare alle finali di domenica con l’ambizione di puntare (come minimo) alla finale per il terzo e quarto posto. Fermo restando la sfida da giocare domani con l’Austria, che rimane tra le favorite d’obbligo. Al netto dei naturali cambi generazionali (tanto più necessari – vale per tutti - in una fascia d’età come questa), gli austriaci hanno una buona tradizione recente in questa categoria; già due anni fa Vienna ha ospitato e organizzato la Pool A under 16 e la squadra dell’attuale coach, Robert Bele, ha centrato il quarto posto alle spalle dell’Olanda campione, del Belgio e della Spagna: federazioni che quest’anno (e non sono le sole) hanno rinunciato a partecipare al torneo, propiziando (a esempio) il ripescaggio dell’Ucraina (settima due anni fa in Pool A) e dell’Italia, quarta nella Pool B di Zagabria del 2012, solo per rimanere alle componenti del girone degli azzurrini.
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