Quando, poco meno di un mese fa, l’Italia è stata ammessa ‘a tavolino’ all’Europeo Pool B - complice la rinuncia di altre selezioni a partecipare al Championship III - il primo a credere fermamente nella possibilità delle azzurrine di centrare la promozione alla Pool A e di effettuare un fenomenale ‘doppio salto’ (di categoria) era proprio il loro allenatore, Fernando Ferrara. A distanza di circa tre settimane da allora, i suoi buoni auspici sono stati rispettati: “Sapevo che potevamo avere qualcosa in più - dice l’allenatore della senior e della U21, Fernando Ferrara, head coach delle nazionali femminili italiane -  anche per la presenza di 5-6 ragazze già nella rosa della senior, che hanno maturato un’esperienza molto importante e che qui avrebbero potuto fare la differenza. Così è stato. Siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati completando la squadra con ragazze giovanissime ma con tanta qualità. Ragazze che negli anni passati hanno già lavorato nell’under 16 e 18 e che quindi hanno fatto un percorso”. Questa squadra è “un mix vincente tra gente di esperienza e giovani, ma di molta qualità”.

Una squadra così giovane che “circa la metà delle ragazze di Vienna avrà la possibilità di partecipare al prossimo Europeo U21 di Pool A; alcune, come Terry Dalla Vittoria (’97) o Federica Carta (2000) ne potranno addirittura fare altri due o tre: c’è veramente una buona base su cui lavorare”. 

Queste, fantastiche, ragazze della 21 sono “nel processo di formazione con la senior”, prosegue Fernando alludendo a quelle (per così dire) ‘meno giovani’:  “Le ragazze della 21 devono puntare al mondiale del 2018”.  Il processo di integrazione “dipenderà dai nostri programmi e dalla continuità che loro stesse metteranno, personalmente; ma anche dal senso di appartenenza, che è necessario per arrivare. Occorre prepararsi atleticamente e migliorarsi tecnicamente” dice il mister azzurro. “Ora siamo con tre squadre in Pool A e l’anno prossimo proveremo a portare anche la 18 in questa categoria: stiamo entrando nell’elité dell’hockey internazionale, perciò le atlete sanno che è necessario mantenere sempre un elevatissimo livello fisico, tecnico e tattico. E noi lavoreremo con loro”. 

A Vienna l’Italia non si è limitata a centrare la promozione, ma ha anche colto la vittoria finale nella manifestazione: “Vincere è fondamentale, crea la mentalità vincente, l’abitudine a farlo. Noi il successo lo abbiamo cercato perché un conto è arrivare secondi a obiettivo raggiunto, cosa che poi diventa una scusa. Contro l’Irlanda (gara conclusa sul 3-3) sapevamo che ci attendeva una partita difficilissima – prosegue Ferrara - perché loro sono forti fisicamente e hanno esperienza. In più abbiamo avuto il capitano, Dalila Mirabella, non al 100% per problemi fisici, ma questo non ci ha fermati; così come non ci ha fermato nemmeno il passivo di 0-3 a15’ dal termine”. Una rimonta “incredibile, perché le ragazze hanno dimostrato che, oltre a seguire le indicazioni tattiche che passavamo, in alcune circostanze occorre metterci l’emotività, il cuore. E hanno dimostrato di avere anche questo attribuito molto importante” arrivando a pareggiare una gara che pareva persa. E vincere un torneo significa “assaporare la vittoria, che è tutta un’altra cosa dal resto”.

Nel Championship II le delegazioni partecipanti hanno indicato in Dalila Mirabella la miglior giocatrice del torneo : “E’ stata straordinaria, la migliore dall’inizio alla fine” dice Ferrara “e con lei tutte quelle che sono nella rosa della senior, che hanno risposto benissimo”. Inoltre sono pervenute “molte conferme da ragazze che non fanno ancora parte della senior ma che sappiamo che giocano bene e che sono state all’altezza, come Agnese (Grossi). E la conferma che anche con una età molto giovane, come quella di Martina (Perani) si può giocare alla grande. Ho fatto degli esempi, ma onestamente tutte, assolutamente tutte, hanno risposto alla grande. Senza dimenticare Ester (Benvenuti) che ha fatto la differenza in questo Europeo”. I festeggiamenti per la vittoria sono stati, come dire, ‘familiari’: “Siamo andati a cena tutti insieme con i genitori delle giocatrici, che sono stati una parte importante di questo successo. Ci seguono e supportano sempre. Peraltro mi fa piacere ringraziare in special modo i genitori delle gemelle Pacella e di Ginevra Totolo, che ci hanno a dir poco aiutato a fare il raduno pre-Europeo a Cernusco. Lì si è creato non solo un gruppo, ma un senso di appartenenza”. Valori che, “sono stati trasferiti sul campo, ne sono convinto. Valori che ci hanno permesso di arrivare fino alla fine e di crederci anche in un momento di difficoltà”.

Dopo un luglio intenso, per l’hockey femminile azzurro c’è un po’ di riposo. Ma Ferrara non vede l’ora “di ricominciare a settembre. Adesso partiamo con il residenziale fino a dicembre”. Nel mezzo la trasferta a Dublino per un torneo internazionale e la possibilità di uno scambio con la Cina; il tutto, propedeutico a un 2015 di estrema importanza per l’Italdonne senior, che ha in calendario il Round 2 della World League (probabilmente a Dublino) e l’Europeo Pool A di Londra.

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