La mattina successiva alla partita Fernando Ferrara, allenatore dell’Italdonne, analizza la gara con la consueta onestà: “E’ stata una partita difficile; lo sapevamo, perché era la prima partita e giocavamo sul loro campo”, ma il tecnico azzurro non è soddisfatto di quanto mostrato dalla squadra, dalla quale vuole di più. Perché sa che di più può dare: “Abbiamo cominciato abbastanza bene. I primi due quarti il controllo del gioco è stato nostro; abbiamo avuto 5 corner corti contri i 2 dell’Uruguay, ma non siamo riusciti a segnare. Loro invece al primo corto sono passate in vantaggio e questo le ha dato coraggio”. Occasioni ma poca concretezza, quindi. L’Italia ha comunque continuato ad avere “il controllo del gioco, ma loro si sono dimostrate pericolose in contropiede”. Le azzurre non sono riuscite a imporsi “al 100%” a causa di una “prestazione sotto la media di quasi tutta la squadra. Non abbiamo espresso il miglior gioco” eppure “le statistiche parlano di 25 entrate in area delle azzurre a fronte di 9 uruguagie”. Significa che anche giocando “né bene , né male avremmo dovuto vincere lo stesso”. Nota positiva è certamente la voglia di reagire. Sempre: “Siamo state” due volte “in svantaggio ma abbiamo recuperato”. Negli shoot out, invece, quell’Italia che ai tiri liberi si era sempre imposta contro Cile e Argentina ha fatto male: “L’unica all’altezza negli shoot out è stata Martina (Chirico, il portierone azzurro, di scuola pisana, ndr), perché abbiamo sbagliato molto”. Troppo. “Sappiamo di essere una squadra forte ma sappiamo anche che per vincere dobbiamo giocare bene: non basta il minimo, ma dobbiamo sempre dare il massimo e questo dobbiamo farlo già dalla prossima partita”. Va da sé che nulla sia “compromesso, ma dobbiamo alzare il livello che è molto più alto  di quello mostrato bella prima partita con l’Uruguay”. L’Italdonne, dopo la gara di stanotte (terminata poco prima delle 22 di Montevideo, all’una di notte in Italia), nella mattinata di oggi ha ripreso a lavorare:  In special modo “sui corti; anche con Aguirre che non ho utilizzato in un partita che sapevamo importante ma non determinante”. L’obiettivo in relazione alla specialista azzurra sui corti, in fase di recupero dopo la frattura alla mano, è “utilizzarla il più possibile per dargli minuti e fiducia” per poi “utilizzarla” dopo “nella gare che contano: le ultime due partite”, quelle  importanti, “quarti e semifinale”. Le azzurre assisteranno alla gara tra Azerbaijan e Francia, verosimilmente nostre avversarie dopo la fase a gironi e “stasera riunione in vista della partita di domani” con il Messico.

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