L’Italia, numero 32 del ranking mondiale, batte 2-1 Trinidad & Tobago (numero 30) e conquista il diritto a giocare la finale per il quinto-sesto posto nel Round 2 della World League di San Diego in programma domani. Un risultato di assoluto rilievo e strepitosa importanza per una squadra che, in base proprio alla classifica per nazioni, era considerata come l’ultima forza tra le otto partecipanti. Gli azzurri di Riccardo Biasetton soffrono l’iniziale fisicità dei caraibici (a segno con Browne al 7’), poi ribaltano il risultato grazie ai gol di Tommy Keenan (al 26’ su corto) e Daniele Cioli (al 50’ su azione). Domani, alle 10:45 locali, gli azzurri giocheranno l’ultima gara nella competizione contro la vincente di USA-Cile.

LA PARTITA. Riccardo Biasetton parte con lo stesso undici proposto contro il Canada; fa eccezione De Vivo per Luca Ferrini, che però già al 5’ farà il suo primo ingresso in campo, seguito da tutti i compagni della rosa, Francesconi escluso. Pronti via e il Canada fa valere subito il fisico: un leit motiv (prevedibile) che andrà avanti per tutta la gara. Dopo 5’ di gioco i centramericani hanno una doppia chance su due corner corti consecutivi: il primo è parato da Francesco Padovani, il secondo termina fuori. La riposta azzurra è affidata ad Agustin Nunez, che viene fermato all’ingresso in area; poi è Daniele Malta a beneficiare di una opportunità, ma il suo spizzo termina la propria conclusione a lato. Le squadre sono contratte e si registrano errori da una parte e dall’altra. Per i ragazzi di Glen Francis, arriva un altro corto, ma Padovani para con il bastone. Break azzurro con Daniele Cioli, ma nella circostanza Giulio Ferrini arriva tardi sulla pallina. Trinidad & Tobago risponde con un altro corto, il quarto nel girono di poco più di 300 secondi, e Padovani nulla può su Kwan Browne: 1-0 all’11’. Gli azzurri non si scompongono più di tanto e riprendono a spingere; stavolta è Luca Da Gai, in area, a non arrivare di un soffio su una buona pallina: si va a riposo con i nostri rivali avanti 1-0. Una partita che, fin qui, il team manager e direttore tecnico azzurro, Bruno Riscello, legge così: “Una gara dura; contro una squadra forte fisicamente che sui contrasti riesce spesso ad avere la meglio”. Un dato cui si aggiunge “una certa imprecisione nei passaggi dei nostri ragazzi” nei primi 15 minuti di gioco. Una lettura confermata dalle parole rivolte da Riccardo Biasetton al roster azzurro nel primo intervallo di gioco: “Loro corrono più di noi, si muovono più di noi e fanno quello che dovremo fare noi. Non stiamo giocando da squadra e invece dobbiamo riprendere a farlo”, dice l’allenatore dell’Italhockey ai suoi tra il primo e il secondo quarto. “Facciamo le cose importanti con la palla e diamo qualità”, conclude Riccardo, dando la carica ai giocatori azzurri, che al rientro in campo hanno subito una ottima occasione per l’1-1, ma al momento dell’ultimo tocco difettano di precisione. Poi i cosciali di Alexander si sporcano per sventare il tiro nato sull’asse Daniele Malta-Julian Montone. Ancora Italia con Andrea Corsi (imbeccato da Cioli) e ancora imprecisione. Poi ci prova Giulio Ferrini, ma anche stavolta il gol del pari – che sembra nell’aria – non arriva. Ferrini insiste e trova, qualche istante più tardi, il primo corner corto della partita per l’Italia, che nel proprio roster ha un autentico specialista, Tommy Keenan. E così, minuto 26’, gli azzurri trovano il gol del pari: 1-1. Trinidad & Tobago si affida prevalentemente a Browne, l’esperto libero e bandiera della squadra con le sue 300 presenze in nazionale, che verticalizza con insistenza. Un’arma che non trascura nemmeno l’Italia. Si va all’half-time in perfetta parità. Riccardo Biasetton però non è soddisfatto e vuole di più dai suoi, lo chiede con insistenza nell’intervallo: “Stiamo recuperando bene ma mettiamo più qualità con la palla e prendiamo corti!”, gli fa eco anche l’assistente Gianluca Cirilli, con Patricio Mongiano altra anima dello staff azzurro. E a inizio del terzo quarto le indicazioni tecniche producono subito il secondo corto della gara per gli azzurri: respinto. Peccato. Trinidad però non sta a guardare e quando si riaffaccia nei nostri 22 si fa strada con il fisico; e trova, ancora una volta, un doppio corto: il primo è parato da Padovani, il secondo termina fuori; pericolo scampato, ma solo per poco perché gli azzurri creano tanto, mancano di un pizzico di lucidità e non riescono a trovare i corti invocati dallo staff. Cosa che riesce invece al roster di Glen Francis: al 43’, però, Padovani para (ancora) su Browne. Biasetton utilizza l’ultimo break per impartire ulteriori indicazioni ai suoi. “Recuperiamo molte palline e siamo bravi a entrare nei 22 ma non riusciamo a sfruttare occasioni limpide”, osserva Bruno Ruscello. E al rientro in campo si fa subito dura per gli azzurri: verde per Nicholas Chiesa e Juan Montone e Italia che per circa due, interminabili, minuti, gioca in doppia inferiorità. L’Italhockey tuttavia gestisce e Chiesa, appena rientrato in campo, si fa parare un buon tiro, effettuato su imbeccata di Giulio Ferrini. L’Italia rimane in avanti e ottiene un corto: parato; non passa però che qualche istante e Daniele Cioli (su azione) trova il gol che ribalta il risultato in favore dell’Italia: 2-1 al 50’. La partita è spigolosa e a fine gara si conteranno un totale di 5 verdi e 3 gialli. Trinidad & Tobago prova a riequilibrare il risultato, ma quando arriva al tiro Padovani è sempre presente e attento: la sua è una World League da protagonista. Finisce così, con gli azzurri che vincono 2-1, battono una squadra di ranking migliore (per la seconda volta in questa competizione) e conquistano il diritto a giocare la gara per il quinto posto, in programma domani, domenica 8 marzo, alle 10:45 locali.

Italia-Trinidad & Tobago: 2-1

Italia: Padovani (p), Dussi, De Vivo, Malta (c), Nunez, Vargiu, Zalatel, Keenan, Julian Montone, Juan Montone, Chiesa. Entrati: L. Ferrini (5’), Corsi (7’), G. Ferrini (7’), Rossi (7’), Cioli (8’), Da Gai (10’). In panchina: Francesconi (p). Allenatore: Riccardo Biasetton. 

Trinidad & Tobago: Alexander (p), Eccles (c), Browne, Toussaint, James, Pierre, Daniel, Reinos, Marcano, Emmanuel, Baptiste. Entrati: Grant (5’), O’Connor (8’), Vieira (9’), Modeste (13’), Byer (19’). In panchina: Rocke (p), Legerton. Allenatore: Glen Francis. 

Marcatori: Browne (TTO) al 7’ su corto, Keenan (ITA) al 26’ su corto, Cioli (ITA) al 50’ su azione. 

Cartellini: verde a Pierre (TTO) al 25’, verde a Chiesa (ITA) al 45’, verde a Juan Montone (ITA) al 46’, giallo a Pierre (TTO) al 48’, verde a Corsi (ITA) al 51’, giallo a Baptiste (TTO) al 56’, giallo a Nunez (ITA) al 60’, verde a Malta (ITA) al 60’.

Arbitri: Peters (USA), Leung (CAN).
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Per tutti i risultati della competizione:

http://events.fih.ch/new/competition/416

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Questo l’elenco dei 18 azzurri partecipanti ai quarti di finale della World League di San Diego, USA (Round 2):

Chiesa Nicolas (centrocampista, 1995), Cioli Daniele (attaccante, 90), Corsi Andrea (attaccante, 91), Da Gai Luca (centrocampista, 87), De Vivo Giulio (centrocampista/difensore, 93), Dussi Lorenzo (centrocampista, 89), Ferrini Giulio (attaccante, 92), Ferrini Luca (centrocampista/difensore, 90), Francesconi Enrico (portiere, 92), Keenan Thomas Patricio (difensore, 94), Malta Daniele (CAPITANO - attaccante, 83), Montone Juano (centrocampista, 86), Montone Julian (attaccante, 90), Nunez Agustin (attaccante, 85), Padovani Francesco (portiere, 94), Rossi Telemaco (difensore, 92), Vargiu Andrea (difensore, 89), Zalatel Martin (difensore, 81)

Allenatore: Riccardo Biasetton

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