Si chiude con un pareggio (e una meravigliosa prestazione delle azzurre) il terzo e ultimo test romano tra Italia e Argentina. Sessanta minuti di intensissimo hockey producono un emozionante 0-0; risultato storico per l’Italdonne, che fa il paio con quello del 3 febbraio di quest’anno (1-1) ottenuto a Rosario con una Argentina, tuttavia, più sperimentale e meno allenata di questa, composta delle 18 effettive e che tra una settimana scarsa esordiranno nelle semifinali di World League di Valencia nelle quali sono in palio i preziosissimi tagliandi per i Giochi Olimpici di Rio 2016. Azzurre alla pari per tutta la gara e addirittura migliori delle Leonas in alcune porzioni della stessa, con Martina Chirico capace di disinnescare, nei primi 30', i tentativi su corto della fuoriclasse Carla Rebecchi (quelli che nelle partite precedenti avevano fatto la differenza) e di mettere in mostra un gioco corale fluido e armonico; con un ritmo sempre alto.

A fine gara Fernando Ferrara rende merito alle proprie giocatrici: “Una gara interpretata perfettamente e giocata molto bene. Una partita un po’ diversa rispetto alle due precedenti, nella quale abbiamo cambiato qualcosa tatticamente, aggiustando i comportamenti e l’interpretazione delle situazioni. Tutte hanno giocato bene, dalla prima all’ultima, partendo dal portiere a tutte quelle che sono entrate”.

Al termine della gara, terzo tempo ideale tra le due squadre, invitate a presenziare al Golden Gala di atletica leggera presso lo Stadio Olimpico di Roma.

Le Leonas argentine, vice campionesse olimpiche in carica e numero 3 al mondo, si tratterranno a Roma anche nella giornata di domani, nel corso della quale effettueranno una doppia seduta di allenamento; nella mattinata di sabato, invece, le sudamericane partiranno alla volta di Valencia per partecipare al Round 3. Per l’Italia, numero 16 del ranking mondiale, ultima settimana di lavoro a Roma prima di partire per Anversa (il 15 giugno) dove il 20 avrà inizio la semifinale di World League, fondamentale per la “Road to Rio” azzurra. 

LA GARA. L’Italdonne parte con lo stesso undici iniziale di Gara 2 e Fernando Ferrara lascia fuori i due portieri Maria Emilia Donati, Natalia Schinoni e Giulia Galligani, portando in panchina solo giocatrici di movimento.

Santiago Capurro ripropone l’olimpica Belen Succi tra i pali e fa partire Macarena Rodriguez inizialmente dalla panchina: il capitano delle Leonas impiegherà tuttavia 10’ per trovare il campo per la prima volta.

Al minuto 3’ Dalila Mirabella, in pressione, recupera una buona pallina e serve Macarena Ronsisvalli, che tira fuori di poco, sebbene da posizione assai defilata. Nei primi minuti la partita la fa l’Italia e al 7’ arriva anche il primo corto di marca azzurra: sul drive di Chiara Tiddi, Christian D’Angelo (che arbitra con Francesco Marrari) concede ancora corto. L’esecuzione innesca una situazione di pericolo, con la pallina che danza davanti a Belen Succi e la retrogardia argentina che gestisce, ma non senza affanno. Due minuti più tardi primo corto per le Leonas: tira Carla Rebecchi e para Martina Chirico, ma è ancora corto; e il tentativo di trasformazione (la variante è di Martina Cavallero) si rivela un nulla di fatto. L’Italia ha gran piglio e chiude i restanti sei minuti di gioco del primo parziale schiacchaindo letteralmente le Leonas nella loro metà campo: si va a riposo sullo 0-0.

Le azzurre partono bene anche nei primissimi istanti del secondo quarto: guardarle è un piacere e se Mirabella è nuovamente protagonista di un paio di buoni scambi nei 22 con la compagna di club Eleonora Di Mauro, in difesa Agata Wybieralska è magnifica in anticipo su Agustina Albertario.

I ritmi sono più alti di Gara 2 e al 2’ è corto per l’Argentina: splendido tiro di Rebecchi e splendida parata di Chirico, che si ripete non più di sessanta secondi più tardi, sul quarto corner corto della gara in favore delle biancocelesti. Al 12’ Mercedes Socino (presenza autorevole in mezzo al campo) lancia Mirabella che, da sinistra verso destra, con un bel rovescio non trova per un soffio Elisabetta Pacella, lanciatissima davanti a Succi: è una ottima Italia, cui manca solo il gol e che va al riposo (dopo 30’ di gioco) con uno 0-0 che può anche stargli stretto.

Nei primi 120 secondi del terzo quarto i principali pericoli per l’Italia arrivano dalla corsia di sinistra ma prima Josefina Sruoga, poi Cavallero non trovano la giusta assistenza dalle proprie compagne. E’ una sfuriata, perché poi l’Italia torna a spostare il proprio baricentro e acquisisce metri. Minuto 7’: drive di Wybieralska per Marcela Casale (gran partita anche la sua), cui manca solo l’ultimo passaggio. Ferrara e Capurro fanno continuo ricorso ai cambi mantenendo un ritmo elevato nonostante i quasi 30° del pomeriggio romano. La partita è un capolavoro tattico di entrambi i tecnici e le maglie difensive, nonostante il forte lavoro di manovra di entrambe le squadre, in pratica soffocano ogni autentico tentativo indirizzato verso la porta. Si chiude con lo 0-0 anche il terzo quarto. Nell’ultimo parziale (47’) Rebecchi si gira in area ma non impensierisce Chirico. Un minuto dopo sull’asse Wybieralska-Casale l’Argentina trema, ma Albertario sbroglia. Passano i minuti e l’Italia gestisce un risultato (che fa morale e che conta molto, al di là dell’ufficilità del match) senza tuttavia disdegnare ripartenze che in più di una circostanza ci trovano mobili e attive nei 22 argentini. Finisce così, con uno 0-0 tra i più emozionanti della recente storia dell’hockey prato italiano.

Fernando Ferrara: “Una gara interpretata perfettamente e giocata molto bene. Una partita un po’ diversa rispetto alle due precedenti, nella quale abbiamo cambiato qualcosa tatticamente, aggiustando i comportamenti e l’interpretazione delle situazioni. C’è stato agonismo sano e giusto. Con applicazione e sacrificio individuale. Tutte hanno giocato bene, dalla prima all’ultima, partendo dal portiere a tutte quelle che sono entrate”.

E’ il secondo, storico, pareggio tra Italia e Argentina, “ma questo ha un altro valore, perché a loro a febbraio mancavano le giocatrici più importanti ed erano a inizio preparazione. Poi tra meno di una settimana l’Argentina ha la World League: le Leonas sono al top della forma e questo è il massimo che possono esprimere in questo momento: è un pareggio ben più pesante di quello di Rosario”.

Chiudere con un risultato così prima di Anversa “ha un significato importante se lo prendiamo per quello che è, perché se pensi di essere arrivato è la fine. Ci dà fiducia e ci dice che possiamo contendere per gli obiettivi che ci siamo prefissati. Quindi significa anche che il suo valore è zero se però non facciamo le partite che dobbimao fare, nel modo in cui sappiamo”. Ad Anversa, nei giorni antecedenti l’inizio della WL, “incontreremo una big come la Nuova Zelanda e l’India. Arrivare in queste condizioni” e con questo entusiasmo “è importante; dobbiamo essere intelligenti, continuare su questa linea e alzare l’asticella della fiducia in noi stesse”. Allora tutto sarà possibile.

 

ITALIA-ARGENTINA 0-0

ARBITRI: Marrari e D’Angelo

CARTELLINI: all’11’ verde a Cavallero (A), al 51’ verde a Romang (A) 

ITALIA: Chirico (p), Traverso, Braconi, Ronsisvalli, Mirabella, Socino, Tiddi (c), Aguirre, Wybieralska, Ruggieri, Casale.
ENTRATE: Pacella (9’), Garraffo (10’), Di Mauro (10’), Lovagnini (10’), Lecchini (40’).
A DISPOSIZIONE: Nogueira.

ALLENATORE: Fernando Ferrara

 

ARGENTINA: Succi (p), Cavallero, Rebecchi, Merino, A. Habif, F. Habif, Sanchez, Romang, Barrionuevo, Gomez, Sruoga.
ENTRATE: Rodriguez (10’), Albertario (10), Ortiz (10), Cedres (10’), Toccalino (11’).
A DISPOSIZIONE: Muttio (p).

ALLENATORE: Santiago Capurro

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