Con i gol di Giselle Juárez e Pilar Romang l’Argentina batte l’Italia 2-0 a Rosario e si aggiudica il secondo test della serie (di tre) tra Leonas e azzurre. Buona prova, (almeno per metà gara), dell’Italdonne, numero 17 del ranking mondiale - e coinvolta nel progetto “Road to Rio” voluto da FIH e CONI - contro le vice campionesse olimpiche in carica (argento a Londra 2012), attualmente attestate al n° 3 del ranking mondiale. La terza e ultima partita della serie si disputerà martedì 3 febbraio, alle 10 locali, le 14 italiane.

Pubblico partecipe e presente a Rosario (con circa 1600 spettatori paganti sugli spalti del Mundialista), per il secondo test tra le Leonas, idole di casa, e le italiane; si inizia alle 19 di domenica sera (le 23 italiane). Nel primo tempo il pericolo maggiore arriva da un corner corto di Pilar Romang (2’), ma Martina Chirico è superba e spezza le illusioni delle Leonas. Più tardi è Agustina Albertario ad avere una buona occasione, ma il bastone di Aldana Lovagnini fa la differenza: si rimane sullo 0-0. Al 24’ la prima (e a conti fatti più importante), occasione su azione per l’Italdonne capita sul bastone di Giuliana Ruggieri che, da buona posizione, si fa parare il tiro dall’ottima Belen Succi, che interviene con il cosciale sinistro. L’Italia non soffre eccessivamente e chiude la prima metà di gara con maturità, gestendo gli attacchi di una delle più forti squadre al mondo in questa disciplina (sebbene priva di 4 o 5 titolari), trascinata anche dal pubblico di casa. Nel terzo e quarto tempo, però, le Leonas tirano fuori gli artigli e indirizzano la partita in proprio favore, sbloccando il risultato al 41’: sugli sviluppi di un corner corto Giselle Juárez è più brava di tutte e fa gridare gli spettatori del Mundialista. L’Italia ha anche l’occasione per pervenire al pareggio, ma l’Argentina è più brava a trovare profondità e nel proprio roster ha giocatrici di qualità, capaci di risolvere la gara in ogni momento. Così, minuto 51’, le Leonas fanno 2-0: è Pilar Romang a spingere dentro la pallina al termine di una conclusione scagliata sulla traversa da una sua compagna di squadra. Finisce così, con una vittoria meritata, anche nel punteggio, per la qualità espressa in campo dalle forti sudamericane.  

Gara 2 “è iniziata come la partita di sabato sera, con una grande pressione dell’Argentina, che però ha giocato meglio in questa circostanza”, dice l’allenatore dell’Italdonne, Fernando Ferrara. “Noi siamo state molto determinate e abbiamo cercato di gestire al meglio questa pressione, in special modo nei primi due tempi, che sono stati molto equilibrati”. Qualcosa è cambiato nella seconda metà di gara: “Nel terzo e quarto tempo le Leonas hanno spinto di più sull’acceleratore e siamo andate in difficoltà”, ammette Fernando, “siamo state poco brillanti” accusando anche un po’ di inevitabile “stanchezza”. Incassato il gol dell’1-0 di Juárez “abbiamo continuato a crederci, affrontando il quarto tempo con la convinzione che potessimo pareggiare. E ci abbiamo provato”, godendo“di due corner corti nell’ultimo tempo”, che però non hanno avuto esito felice. Poi la squadra di Santiago Capurro “ha trovato il secondo gol che ha chiuso la partita”. E’ stata una gara intensa, ma l’ha vinta la squadra che ha meritato di più, come ammette sportivamente l’allenatore dell’Italia: “Il risultato di oggi è giusto; le Leonas hanno vinto meritatamente per quanto hanno spinto. Noi abbiamo avuto anche la possibilità di pareggiare”, sull’1-0, “e forse avremmo anche tenuto fino alla fine, ma per quanto espresso in campo e per il volume di gioco prodotto dalle nostre rivali nel terzo e quarto tempo è stato giusto finisse così”.

Anche le statistiche di oggi confermano l’analisi di Fernando: Argentina che chiude con 30 ingressi totali in area contro i 15 dell’Italia (“la differenza c’è stata nella seconda metà di gara”) e 4 corner corti contro 2. Oggi, lunedì, giornata di riposo “per recuperare le forze in vista dell’ultima gara di domani”. Il mister azzurro è comunque soddisfatto dei progressi delle ragazze “che stanno facendo un grosso lavoro”, offrendo risultati interessanti per quanto riguarda “il ritmo” partita.

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Bello il colpo d'occhio sugli spalti del Mundialista (foto FIH)

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