In attesa dell’arrivo della nazionale indiana a Roma (procrastinato di qualche ora a causa di problematiche relative ai visti), continua la preparazione dell’Italdonne, impegnata al Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa di Roma da circa sei settimane. Oltre a tattica e tecnica, sotto l’attenta cura dell’allenatore Fernando Ferrara e dello staff, le azzurre continuano a dedicare buona parte del proprio tempo al miglioramento e al perfezionamento fisico. I risultati di queste prime settimane di lavoro sono già piuttosto significativi, come rivela Gianluca Briotti, preparatore atletico della nazionale italiana femminile di hockey su prato: “Tutti i lunedì stiamo facendo test di valutazione sulla forza, effettuando delle curve di carico-potenza, che ci danno indicazioni sull’evoluzione della potenza muscolare delle atlete e sulla loro risposta all’allenamento che svolgiamo. Il martedì, invece effettuiamo un test di resistenza alla potenza e anche questo ci dà un indizio sulla capacità di resistere a sforzi elevati e quindi sull’affaticamento. Il giovedì, infine, stiamo facendo valutazioni sul peso e, quindi, sulla percentuale di massa magra e massa grassa, sul peso oggettivo e sulla percentuale di liquidi, fatte per mezzo dell’impedenziometro”. Test che stanno dando risposte confortanti: “In relazione alle verifiche del lunedì, tutte le giocatrici hanno un trend positivo; c’è chi è migliorata in maniera più significativa e chi meno, ma tutte hanno questa tendenza. Per i test del martedì il discorso è lo stesso, con risultati forse meno evidenti, ma comunque sempre con segno “positivo”. Molto significativi sono i risultati del giovedì, “con la percentuale di massa grassa che è diminuita del 2% rispetto alla prima rilevazione fatta il 23 ottobre e il conseguente aumento della massa magra, a oggi e rispetto a quella data, dell’1,4%”. Sta aumentando la massa magra e, quindi, “i muscoli”. Questi risultati “ci confortano parecchio dal punto di vista dell’attività che stiamo svolgendo, considerato che stiamo effettuando doppi allenamenti tutti i giorni, andando in palestra due pomeriggi a settimana per effettuare un circuito di potenziamento”. Le ragazze sostengono allenamenti monitorate, a campione, anche con un GPS “in cui raggiungono distanze percorse, fino a 16-18 km”, una distanza che “è più di due volte e mezzo quella di gara”. Briotti ribadisce un concetto già espresso da Ferrara: le ragazze “lavorano sodo ,l’impegno è assoluto e non ci sono lamentele”.

E’ normale che quando si avvia un percorso del genere, del tutto nuovo per i talenti coinvolti, possa esserci il rischio di incorrere in qualche infortunio. In queste prime, intense, settimane, tuttavia “a livello muscolare abbiamo avuto un infortunio”, non certamente un dato allarmante, anzi, “qualcosa di più negli incidenti di gioco, invece, c’è stato”, ma nulla di irrecuperabile: “Generalmente è andata bene, perché le ragazze svolgono anche un programma di prevenzione, che è stato stilato dal fisioterapista della nazionale femminile Davide Giulian e dal fisioterapista della nazionale maschile Ramon Cavallin”. Un programma che “in tre step porta le ragazze a svolgere tre esercizi, la mattina, prima dei test; esercizi che tendono a prevenire infortuni muscolari specifici per l’hockeysta”.

Le azzurre hanno svolto un certo tipo di preparazione finora; ora le cose cambieranno un poco, in vista delle partite con l’India, “l’allenamento sarà dedicato, a livello fisico, tecnico e tattico, a queste gare; ma il pomeriggio manterremo la palestra con carichi elevati, pur tenendo conto della partita”. Quando invece le ragazze di Narender Singh Saini ed Helen Mary torneranno in Asia “lavoreremo pesantemente sulla forza” in vista del periodo di sosta che a Natale interesserà le azzurre “affinché, vedendoci dopo 20 giorni, rimanga qualcosa a livello di adattamento”.

A gennaio e febbraio ci sarà più spazio per le partite, aveva già annunciato Fernando Ferrara, quindi grosso modo verrà mantenuta la formula adottata in questi giorni di confronto con la nazionale indiana: “Le partite sono fondamentali, sia per confrontarci, sia per raggiungere il ritmo internazionale che ci serve, quello vero, che si prende con le gare contro squadre di livello. In quel periodo è fondamentale giocare bene e sostenere quei ritmi, per cui sarà necessario diminuire l’intensità e il carico generale di allenamento”.

In occasione delle festività natalizie le atlete torneranno a casa e, come già facevano prima dell’inizio del residenziale, “avranno un programma personalizzato”. Stavolta la differenza è che “avendo almeno otto settimane di test svolti”, ci sarà la possibilità di fare dei programmi ‘super personalizzati’, “sia a livello di intensità che di tempo di allenamento: le ragazze sono super motivate e dopo aver fatto due mesi a questi ritmi sono le prime a sapere di non dover perdere quello che hanno costruito”, dice Gianluca Briotti, che conclude: “in quei 20 giorni non avranno allenamenti singoli, ma continueranno con il doppio”, ovvero “lavoro da sole, sul campo o in un parco la mattina e palestra il pomeriggio”. Perché la Road to Rio passa anche da qui.  




(Nella foto FIH Gianluca Briotti, preparatore dell'Italdonne)

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