Sono rientrate nelle rispettive città di provenienza i membri dello staff azzurro e le 19 giocatrici di hockey su prato convocate dall’allenatore della senior femminile, Fernando Ferrara, per il torneo a inviti organizzato a Santiago dalla federazione cilena di hockey denominato “4 Nations”. Torneo che ha visto l’Italia classificarsi al secondo posto, alle spalle dell’Argentina di Walter Conna - che in finale contro di noi si è imposta per 5-3 - e davanti a Cile e Uruguay. Il risultato, tuttavia non era la cosa più importante; non stavolta: “Quello che più contava era fare esperienza ed esperienza internazionale, cosa di cui qualsiasi atleta nel giro della nazionale ha e avrà sempre bisogno”, dice il presidente della Federazione Italiana Hockey, Luca Di Mauro; “abbiamo partecipato a un torneo di discreto livello, ma l’Argentina ha portato una selezione sperimentale, quindi dobbiamo rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare”. Rispetto ad altri precedenti tornei di inizio attività, “vedo una squadra che c’è, che si impegna, che ha voglia e fame di centrare sempre un risultato positivo”; una squadra, in poche parole “che non si accontenta mai”. Il gruppo plasmato da Ferrara “è consolidato e fa ben sperare: è squadra”. Di lavoro “ce n'è ancora molto da fare e la federazione si sta impegnando e continuerà a farlo, al pari delle nostre giocatrici”, che “per l’impegno che mettono nei propri club e nei programmi individuali che applicano, su indicazione dello staff azzurro, dimostrano sempre un coinvolgimento e una professionalità che ci inorgoglisce”, conclude il presidente FIH.

Che il risultato non fosse la cosa più importante lo pensa anche il responsabile del Settore Squadre Nazionali, Enzo Corso: “Era giusto far partire il 2014 con una proposta forte, quale inevitabilmente è un torneo ufficiale” dice. “Naturalmente sapevamo che la forma delle giocatrici non poteva essere al top, perché alcune hanno svolto una preparazione individuale e altre sono impegnate nell’Indoor”, a causa della pausa invernale dal Prato. Le nostre rivali di Santiago, invece, erano nel pieno (o quasi) della stagione estiva: “Il raduno è stato lungo e fruttuoso, anche perché ha consentito all’allenatore e al suo staff di effettuare delle verifiche sulle giocatrici, sia dal punto di vista atletico, che caratteriale”.

Dalla prossima settimana si mette momentaneamente in cantiere la Senior per dar spazio all’Under 21, che raduna 24 giocatrici a Roma, dal 12 al 17 febbraio, per disputare anche alcune partite con le olandesi del MOP: l’U21 “è il secondo binario del nostro programma sulla nazionale femminile, dato che in estate ci sarà l’Europeo di categoria a Lousada; - prosegue Enzo Corso - dopo questo raduno faremo il punto della situazione con lo staff per affinare il programma dell’anno e, soprattutto, ragionare sul tema dei residenziali e della preparazione che, a partire da settembre, sarà la parte determinante di quel processo che deve portarci agli Europei senior (e quindi alla prima, fondamentale, finestra olimpica), al massimo della condizione”.

Rio de Janeiro 2016 è l’obiettivo, chiaro, della nazionale femminile e “il presidente Luca Di Mauro e io - dice Corso - siamo in contatto con la preparazione olimpica del CONI, nella fattispecie con il segretario Roberto Fabbricini e il vicesegretario Carlo Mornati che hanno in carico proprio la PO, per valutare con loro la strada migliore per arrivare a un risultato che ambiamo tutti”.

Dalla femminile alla maschile, il programma federale sulle nazionali prosegue senza soluzioni di continuità; dopo il decentrato del 1° e 2 febbraio scorsi svoltosi a Cagliari - nel quale Riccardo Biasetton ha potuto verificare lo stato di condizione dei tanti talenti dell’hockey sardo - dal 21 al 23 febbraio a Roma si svolgerà un raduno destinato a 30 giocatori della nazionale maschile (U21 e Senior) della cosiddetta Area Centro-Sud; dal 28 febbraio al 2 marzo tappa a Verona per altrettanti giocatori dell’orbita azzurra, ma dell’Area Nord: “L’impegno della federazione e del settore continua con l’attività maschile - dice Luca Di Mauro – e intendiamo dare grandissima attenzione al settore giovanile, che è un serbatoio dal quale verrà fuori il blocco azzurro che, nei prossimi anni, ci permetterà di crescere nel panorama internazionale”, conclude il presidente FIH. Sono 60 i giocatori convocati, ugualmente divisi nelle due sedi e nelle due date in calendario: il numero ampio è stato concordato “per consentire al nuovo tecnico Biasetton di avere una panoramica che fosse la più vasta possibile” precisa Enzo Corso. Di questi 60 atleti, “37 sono in età Under 21 e 23 in età Senior”. Da qui “dovrebbero uscire, con le dovute integrazioni figlie delle indicazioni che perverranno dal campionato, le rose dell’U21 e della senior di quest’anno”, prosegue Corso, che aggiunge: “La linea è puntare a una rifondazione della squadra, considerando che di questi convocati il più giovane è un classe ’97 e il più maturo ha comunque appena 30 anni”. Chiari, anche in questo caso, gli obiettivi: “A parte il passaggio del turno nella WL, dobbiamo riportare la squadra nella divisione B degli Europei”, conclude il responsabile del Settore Squadre Nazionali.



(Una immagine degli azzurri negli sfortunati Europei Pool B della scorsa estate. Archivio FIH/2013)

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