Il mondo dell’Hockey Femminile si dà appuntamento in Sudafrica
La gara tra Spagna e Italia apre il BDO CHAMPIONS CHALLENGE I di Cape Town. Mercoledì le azzurre di Ferrara contro la Nuova Zelanda
COS’E’ IL CHALLENGE? Si tratta di una nuova manifestazione internazionale che la Federazione Internazionale ha creato per permettere a tutte le Nazioni di avere una ulteriore opportunità di salire nel Ranking Mondiale e, quindi, avere un gap meno pesante nei confronti delle sei che fanno parte dell’elité e che hanno partecipato al Champions Trophy in Australia.
L’ITALIA Per l’Italia essere qualificata di diritto (e non quale Paese organizzatore o per mezzo di un ripescaggio) è di particolare rilevanza sportiva e questo costituisce una ulteriore opportunità per confrontarsi con Nazioni che hanno partecipato all’ultima olimpiade come Nuova Zelanda, Spagna, Sud Africa e Giappone.
OBIETTIVI L’impegno per la nostra Nazionale è davvero gravoso e sarà difficile competere con Selezioni che appartengono a Nazioni dove l’Hockey è una realtà radicata nel tessuto sociale. Però l’impegno è intrigante e diventa una tappa fondamentale per l’obiettivo dell’Italia, che vuole giocarsi le proprie carte per qualificarsi alla prossima olimpiade di Londra. E qui avrà avversari di livello Mondiale con cui misurarsi.
LA STELLA L’icona della squadra è Francesca Faustini, che dall’alto della sua esperienza Internazionale guiderà le azzurre in questa lunga e faticosa trasferta africana e che farà da chioccia alle giovani promesse inserite dall’allenatore Ferrara.
Francesca Faustini è nativa di Brescia, dove ha iniziato a giocare ad hockey con il Cus Brescia, società all’epoca molto attiva nel settore giovanile; poi si è trasferita a Roma e dalla capitale non si è più mossa. Attualmente è la leader del Seneca Libertas San Saba.
Ha iniziato a giocare nella Nazionale senior nel 1992 ed ha ormai superato le 200 presenze con la maglia azzurra; può, ragionevolmente, essere considerata una delle più grandi giocatrici che l’Italia abbia mai avuto e, certamente, la più longeva e quella che ha segnato più gol in tutta la storia della nazionale femminile.
Il suo talento è riconosciuto in tutto il mondo e molti allenatori di club stranieri hanno, in passato, proposto a Francesca di trasferirsi all’estero, ma lei ha sempre preferito rimanere in Italia. Francesca Faustini è stata eletta miglior giocatrice in parecchie manifestazioni sia quando era più giovane sia tutt’ora (in ultimo agli Euro Hockey Nations Trophy – Rome ’09, dove l’Italia è arrivata seconda) a dimostrazione di una professionalità e di una tenuta fisica invidiabile.
LE ALTRE SQUADRE Per quanto riguarda il torneo, che si giocherà a Cape Town (Sudafrica), la favorita d’obbligo è la Nuova Zelanda, con Giappone, Sudafrica e Spagna nel ruolo di outsider. Per l’Italia sarebbe già un ottimo risultato arrivare quinta.
Nel femminile, tuttavia, i valori cambiano abbastanza velocemente e molte Nazioni stanno rinnovando gli organici e lavorando in prospettiva Londra: una buona partenza con la Spagna, quindi,  permetterebbe alle azzurre di giocarsi una delle due semifinali ed allora il risultato sarebbe a dir poco fantastico.Anche l’Italia deve fare a meno di parecchie ragazze, alcune bloccate dagli  infortuni e altre non disponibili per impegni scolastici (come la talentuosa 14enne Dalila Mirabella) o di lavoro. Il tecnico Fernando Ferrara, tuttavia, ha manifestato la propria fiducia verso un gruppo che considera di alto livello.
LA FORMULA A causa del ritiro della Corea, la formula è cambiata leggermente, per permettere a tutte le nazionali di disputare sempre almeno quattro partite. Salta quindi la semifinale a incrocio dal 5° all’8° posto per lasciare spazio a un girone a tre squadre che sancirà le posizioni dal 5° al 7° posto.

Conversazione con l’allenatore della Nazionale Italiana Femminile, Fernando FERRARA
La nazionale italiana è al Challenge Trophy di Cape Town. Quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo più importante della nostra partecipazione è quello di giocare, in modo competitivo, con alcune squadre fra le migliori del mondo e, comunque, con alcune di quelle che hanno disputato le ultime Olimpiadi, proprio per rendere le nostre atlete consapevoli dei ritmi di gioco, delle intensità delle prestazioni  e delle richieste complessive che si trovano  a questo livello.

Un livello davvero molto alto…
Fa parte della crescita di qualsiasi gruppo tentare di arrivare a competere con le squadre migliori, proprio per monitorarne la crescita e realizzare un controllo costante sul processo di sviluppo complessivo. Il nostro fine sono i Giochi Olimpici e siamo qui anche per quello.

Che squadra è quella che hai a disposizione qui in Sudafrica?
La presenza di quattro under 21 (le gemelle Pacella, Vanni e Lecchini) e di altre giovanissime (Di Mauro, Zucca, Tiddi, Singh, Quaranta, Deguio) e la combinazione con atlete esperte e motivate è la miscela che cerchiamo di amalgamare per ottenere quell’insieme di entusiasmo e competenza che le migliori squadre del mondo dimostrano sempre di avere.

Atlete che possono solo migliorarsi, se si confrontano con alcune delle migliori al mondo…
Nei nostri progetti di avvicinamento a Londra, tutte le attività internazionali di alto livello rappresentano momenti di crescita e controllo fondamentali, per dire se la rotta che stiamo percorrendo è quella giusta o no e suggerirci lungo il percorso i necessari correttivi. In questo senso, subito dopo questo Challenge, inizieremo a pianificare l’avvicinamento alle qualificazioni ai Mondiali.

Finora come stiamo andando qui in Sudafrica?
Prima della partita ufficiale di esordio abbiamo giocato due amichevoli, a tempi ridotti, con le nazionali di Sudafrica e Giappone. Due ottimi test per le nostre ragazze,  che si sono trovate subito a doversi misurare con compagini molto forti e  provenienti da esperienze assai diverse. Gli incontri sono stati persi entrambi, ma molto combattuti e affrontati con grande personalità, specie nei secondi tempi.

Poi la partita inaugurale con la Spagna.
La gara con le iberiche, nonostante il risultato che sicuramente ci punisce più del dovuto, è stata una buona partita, combattuta alla pari, con occasioni vere per entrambe le squadre, ma direi paradossalmente con un vantaggio in più per la nostra squadra che per la loro. Abbiamo infatti avuto almeno 5 occasioni pulite per segnare su azione, oltre ad un corner corto non sfruttato bene, mentre la Spagna, dal canto suo, ha trovato tre segnature sui quattro corti conquistati ed un gol su azione in un momento di nostra spinta, sull’uno a zero per loro, che ci vedeva protesi alla ricerca del pareggio. Abbiamo spinto molto bene fino a raggiungere una ottima segnatura su fantastico assist di Francesca Faustini per Elisabetta Pacella  e la sensazione, sul 2-1, era quella di un nostro imminente pareggio. Abbiamo invece trovato, nel nostro momento migliore, altri due corti contro, a distanza ravvicinata che ci hanno duramente punito. Non è mancata comunque fino alla fine la ricerca del gioco e del gol, che abbiamo sfiorato in più occasioni, con Faustini, Singh e Canavosio.

Ora l’immediato futuro si chiama Nuova Zelanda.
Già. Attendiamo la partita con la Nuova Zelanda di mercoledì prossimo. Ci stiamo continuando a preparare con attenzione e siamo certi di ottenere la massima concentrazione da parte delle ragazze anche in questa occasione.


Italia-Cile 3-0
Con una doppietta di Julieta Franco su penalty corner (38' e 60') e un gol di Jasbeer Singh (67'), le azzurre battono nettamente il Cile e conquistano il quinto posto finale nel BDo Champions Challenge. Con tre gol tutti nella ripresa, l'Italia batte il Cile, centra la sua seconda vittoria consecutiva (dopo il 2-1 sull'Azerbaijan) e termina al quinto posto finale la sua partecipazione al BDo Champions Challenge.
Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato e privo di azioni di rilievo, nella seconda frazione le azzurre di Fernando Ferrara sono passate in vantaggio grazie a due penalty corner di Franco. Negli ultimi dieci minuti il Cile si è riversato in avanti alla ricerca del gol che potesse ridimensionare la misura della sconfitta, ma era invece Singh a siglare (a tre minuti dallo scadere) il gol del definitivo 3-0.
L'Italia chiude questa prestigiosa manifestazione con un bilancio di due vittorie, un pareggio e due sconfitte.

Italia-Azerbaijan 2-1
Prima vittoria nel BDo Champions Challenge per l'Italia e primo posto finale nella Pool D, davanti a Cile e Azerbaijan.
Di Valentina Quaranta (30') e Francesca Zucca (66') le reti azzurre; rete azera giunta a due minuti dalla fine con Lyudmila Chegurko.
Tutte e tre le segnature sono arrivate tramite un penalty corner.
Domani, domenica 18 ottobre alle 11, l'Italia disputerà il suo ultimo incontro a Cape Town (Sudafrica), sfidando il Cile per il quinto posto finale.

Italia-Cile 1-1 (1-0)
35' ITA J. Singh (FG)
68' CHI D. Caram (FG)
Nel primo match della Pool D, valevole per i piazzamenti dal quinto al settimo posto, Italia e Cile hanno pareggiato per 1-1, grazie a due gol segnati in prossimità della fine di entrambi i tempi.
Un altro giallo per l'Italia (al 50' a Julieta Obrist) ha costretto ancora una volta le azzurre a giocare una porzione di gara in inferiorità numerica, come contro la Nuova Zelanda.
Poi era il Cile a dover fare a meno di Julieta Villagra, ma in entrambe le circostanze, sial'Italia che le Sudamericane non approfittavano della superiorità.Nel finale di gara, però, il cartellino giallo mostrato a Francesca Faustini (e il momentaneo 11 contro 10 in favore del Cile) veniva sfruttato al meglio dalle nostre rivali, che proprio a due minuti dallo scadere trovavano il pareggio.

Il prossimo e ultimo impegno dell'Italia è fissato per sabato 17 ottobre alle ore 11.

Nuova Zelanda-Italia 4-2

Azzurre battute dalle oceaniche, ma dopo una gara da protagoniste. Doppietta di Francesca Faustini.
Dopo la sconfitta con la Spagna nella gara d’esordio (4-1), l’Italia ha affrontato oggi la Nuova Zelenda nella seconda partita della fase a gruppi del BDO Champions Challenge che si sta disputando a Cape Town, Sudafrica.
Vantaggio iniziale grazie a Francesca Faustini (18') e pareggio della Katie Glynn al 30'.
Due minuti più tardi la fuoriclasse azzurra realizzava la doppietta personale realizzando un penalty corner, ma bastavano pochi istanti alle neozelandesi per impattare con Anita Punt: 2-2.
Al riposo sul risultato di parità, nella ripresa l'Italia dimostrava di meritare, ma (dopo un giallo a Matilde Canavosio) veniva punita prima da Sam Harrison (51') e sul finire da Clarissa Eshuis, che sfruttava al meglio un penalty corner.
Malgrado il risultato finale la penalizzi, l'Italia ha giocato veramente bene e si è dimostrata all'altezza di una squadra che occupa una posizione a lei molto superiore nel ranking mondiale. Alla fine le Black Sticks hanno avuto ragione delle azzurre grazie alla maggiore esperienza e alle loro individualità.
Nella giornata di lunedì la Nuova Zelanda aveva battuto la Spagna con un rotondo 3-0.
L'Italia (terza nel raggruppamento B) adesso disputerà un minigirone con la terza e la quarta classificata del raggruppamento A (Cile e Azerbaijan) per i posti dal quinto (che sarebbe già un grande successo) al settimo posto.
La prossima partita dell'Italia di Fernando Ferrara è prevista per giovedì 15 ottobre alle ore 15 contro il Cile.
Sabato 17 ottobre (h. 11) l’Italia affronterà l’Azerbaijan

CAPE TOWN – 14 OTTOBRE 2009
Settanta minuti di grande Italia...
“È stata una buona partita, ancora una volta, combattuta ad armi pari con la fortissima nazionale Neozelandese.
L’obiettivo dell’allenatore Fernando Ferrara era quello di vincere questa partita, per entrare così nella top four teams che, a partire da giovedì, si gioca questo prestigioso trofeo…
Ed abbiamo iniziato bene! Francesca Faustini, infatti, batteva con un potente tiro di rovescio il portiere Russell al 17' el primo tempo, portando in vantaggio la nostra nazionale che schierava per l’occasione Lilliu, Girotti, Quaranta, Deguio, Dinucci, Tiddi, Canavosio, Franco, Obrist, Faustini,  Singh (entrate nel poi nel corso della partita: Zucca, Elisabetta Pacella, Vanni e Di Mauro).

Era una bellissima Italia, che giocava senza timori contro una squadra molto forte, soprattutto dal punto di vista fisico e che stentava a trovare il bandolo della matassa contro una formazione, la nostra, ben disposta in campo, concentrata, combattiva e mai in soggezione dal punto di vista tattico.
Il  pareggio della Nuova Zelanda arrivava solo al 30' del primo tempo, su azione  corale delle all black  che superavano Roberta Lilliu con un gol della Glynn.
Ma ancora una volta, su un ribaltamento di fronte, l’Italia si presentava in area avversaria con Francesca Faustini che subiva un fallo (ed un colpo alla testa) che la costringeva momentaneamente a terra dolorante, ma  non senza aver ottenuto per questo “sacrificio” un prezioso corner corto. Stringeva i denti la  nostra Francesca e scaricava un bellissimo flick alle spalle della Russell, grazie anche ad un ottimo velo di Jasbeer Singh. Siamo al 32' del primo tempo:
Italia 2, Nuova Zelanda 1!
Grande entusiasmo delle nostre che, forse proprio per questo, non contrastavano tempestivamente la rabbiosa reazione della neozelandesi che volevano ed ottenevano subito il pareggio (ancora al 32' del primo tempo) con Anita Punt.  Doccia fredda che ci riportava con i piedi a terra… e a combattere fino al termine del primo tempo (2-2).
La ripresa ci vedeva ancora in piena corsa per la conquista del bottino pieno, secondo le richieste e le indicazioni di Ferrara, che in qualche occasione lamentava una scarsa attenzione arbitrale ad una gestione equilibrata del self-pass, con le neozelandesi sempre pronte a battere le proprie punizioni spesso in movimento e, soprattutto, a molti metri (talvolta oltre 10…) dal punto di effettiva spettanza. A nulla valevano le richieste della nostra panchina alla giuria per una più attenta applicazione del regolamento. Questa linea di arbitraggio e relative interpretazioni venivano proseguite con determinazione, consentendo peraltro un gioco “fisico” che spesso rasentava la fallosità delle molto strutturate oceaniche nei confronti delle nostre più leggere atlete.

Era però un giallo comminato al nostro centrale Matilde Canavosio al 50', per il mancato rispetto di una distanza a centrocampo, a sbilanciare fortemente l’ago della bilancia in favore delle all black. Da notare che in una partita molto vigorosa, con molti falli, il giallo veniva estratto solo per Canavosio,  alla prima mancanza di questo tipo, ed è sembrata ai più, anche non filo-italiani, una forzatura.
Il gol neozelandese veniva di lì a pochi minuti; al 52’, infatti, Samantha Harrison metteva in porta la palla del 3 a 2.

Grande reazione delle nostre ragazze, che ottenevano due corti, ma non riuscivano nel primo a superare la difesa e nel secondo sfioravano il palo con Faustini. L’Italia spingeva fino alla fine per ottenere quel pareggio che sicuramente era nelle nostre possibilità. Grande impegno e tanta corsa, purtroppo non coronate dal meritato gol. Era invece su un rovesciamento di fronte che la Nuova Zelanda, al 68’, otteneva e trasformava un corner corto con Clarissa Eshuis, fissando il risultato finale sul 4-2.
Un risultato pesante che parla di una superiorità non effettivamente dimostrata sul campo ma che non intacca nelle nostre ragazze la consapevolezza di saper e poter competere anche con le squadre più forti del Torneo.
Ferrara ha dichiarato di essere comunque soddisfatto della prestazione delle nostre ragazze e attende fiducioso l’incontro con il Cile di giovedì 15 ottobre (ore 15.00).
Obiettivo? Ovvio: vogliamo vincere”.

Spagna-Italia 4-1
Le azzurre di Fernando Ferrara escono battute dalla sfida con le iberiche (2-0 il parziale alla fine del primo tempo).
Della 15enne Elisabetta Pacella (la più giovane giocatrice del torneo sudafricano, insieme alla sorella Giulia) il gol dell'Italia.
La Spagna ha realizzato tre reti su penalty corner con Gloria Comerma (2) e Silvia Munoz. L'altra segnatura porta la firma di Olalla Pineiro.
Questa la formazione
Lilliu, Girotti, Quaranta, Dinucci, Tiddi, Obrist, Canavosio, Franco, Singh, Faustini, Pacella E.
Sono entrate nel corso della partita: Zucca, Lecchini, Vanni, Deguio.
A disposizione Calvo.
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